[6] A. Rublev b. A. Rinderknech 4-6 5-7 6-1 6-2 6-2
Il meglio e il peggio del russo in un quattro ore di gioco terminate con la vittoria di Andrey Rublev su Arthur Rinderknech 4-6 5-7 6-1 6-2 6-2 in cui ne vediamo di tutti i colori. Dal coraggio in risposta del francese a una racchetta ferita al volto dal n. 6 del mondo ma non piegata, alla prima scappata di casa e rientrata per consentire al russo di operare la rimonta. Del resto Rublev viene da una gara in cui ha ottenuto il 79% di punti con la prima e il 79% con la seconda, per cui si capisce la valenza di questo fondamentale nel suo gioco. Il risultato è che nei primi due set Rublev è letteralmente alle corde perchè il francese non ha nulla da perdere e allora apre il drittone e spinge in risposta alla ricerca del vincente. La tattica funziona perchè toglie ritmo al russo che non riesce a superare il 50% di prime palle messe in campo nei primi due set.
Poi Arthur vede lentamente il fisico tradirlo, abbandonarlo ed è un peccato, per lo spettacolo, per quello che sarebbe potuto essere. Del resto anche contro Eubanks in avvio di torneo aveva impiegato quasi quattro ore per eliminare l’americano. A questo punto della stagione si rischia di pagare a caro prezzo certe maratone e per Arthur è stato così. Rublev, per il prosieguo, dovrà ritrovare la prima di servizio e, soprattutto, dare più peso alle seconde palle per non incappare in amare sorprese, in un percorso molto delicato in questo US Open. In uno Slam, è la seconda volta che riesce a risalire da due set a zero sotto. L’altra unica rimonta era stata registrata al Roland Garros 2020. Ora è complessivamente 2 su 22 in questa classifica.
Rublev rientra nel set, ma subisce la risposta del francese
Arthur Rinderknech si presenta subito a casa del russo: “non ho alcuna voglia di farti da sparring partner”. E ne nascono scambi con tanti punti giocati ma pochi scambi. Sull’1-1, il francese spinge forte sfruttando un rovescio out del russo in avvio di gioco e poi piazza due risposte vincenti di dritto su altrettante seconde. E’ il primo ad arrivare a palla break, due consecutive. In questo game ce ne saranno quattro, le prime tre se ne vanno grazie alla classe di Rublev e a una risposta messa in rete dal francese. Poi la svolta: Rinderknech trova col rovescio gli ultimi millimetri di riga e poi viaggia via col dritto a campo aperto. Stesso schema nello scambio successivo e break che si concretizza, 1-2.
Nel sesto game in difficoltà il francese costretto ad annullare due palle break. Rublev è impreciso col dritto e si espone ai colpi dell’avversario che non tira mai indietro il braccio. Due palle break che se ne vanno e poi arriva la prima palla game: il francese mette out un dritto e si ricomincia. Rublev sbaglia e Rinderknech ringrazia, 4-2.
Il controbreak è nell’aria ed è tutto nelle corde del russo. Ha subito due chances consecutive ma Rinderknech si affanna e risale la corrente con un rovescio che gli apre il campo per entrare col dritto. Il servizio gli dà una mano ma si torna rapidamente a palla break con una bella risposta stretta in diagonale di Rublev.
Il russo cerca di scambiare sulla diagonale di rovescio ma è lui a sbagliare per primo. Si torna in parità ed è sempre sulla diagonale del rovescio che il russo insiste e ottiene la quarta palla break. E’ quella buona: risposta sicura del russo e francese spalle al muro.
Rinderknech non si aspetta un Rublev falloso con la prima di servizio e comincia a divertirsi con le risposte di dritto. Il russo piazza l’ace sul 30-30, ma una risposta profonda del suo avversario lo mette ko. Rinderknech allora ripete e a farne le spese è la racchetta di Rublev che assapora il cemento americano. Rinderknech chiude agevolmente il set sul 6-4.
Sparisce la prima di servizio, Rinderknech sale in cattedra
“Scusate ma devo proprio andare”! E’ la prima di servizio del n. 6 del mondo che parla: Rinderknech ne prende atto e si diverte a giocare a tutto braccio in risposta. Il russo è spaventato perchè sa che la sua seconda di servizio non viaggia forte e può poco suoi colpi del suo avversario che riesce, spesso a volentieri, a spostarsi e a trovare il campo col dritto in risposta.
Eppure nel quarto gioco si procura rapidamente tre palle break consecutive e sembra aver dato una sterzata al match. Va avanti di un break ma dura poco. Il quinto game è infinito: 17 punti per tornare al punto di partenza con il controbreak del 3-2. Da applausi il modo con cui Rublev annulla la prima palla break del game. Impiega 37 colpi, è lo scambio più lungo del match, ma alla fine riesce a piegare il francese che, distrutto, si getta per terra sfinito. Ma il russo non è sereno e sbaglia tantissimo. Non chiude il game che l’avrebbe portato sul 4-1 e si ritrova sul 3-2 rapidamente.
Fioccano le palle break in questo set: Rinderknech se ne procura quattro prima di tornare avanti 4-3 in suo favore. Gli aces latitano per Rublev che, al contrario, incappa in doppi falli. Il francese non riesce a concretizzare il break appena ottenuto complice la qualità del suo avversario. Si torna 4-4, poi è incredibile quello che continua ad accadere. Palla break per il francese nel nono game, ma russo che si salva scaldando la mano col servizio. Rublev arriva a due set point per tornare in parità nel computo dei parziali ma è lui il primo a sbagliare. Dai set point al ko il passo è breve. Rinderknech gioca un game da prestigiatore in cui prende a pallate il suo avversario tanto da ottenere con merito il break. Il francese chiude un set da 20 vincenti e 12 errori gratuiti. Al contrario Rublev fa registrare ben 24 gratuiti in due set, troppi per uno come lui.
Rinderknech affaticato agli adduttori, per Rublev strada in discesa
A un passo dalla storia, Rinderknech si ferma e chiama il fisioterapista: ha dolore agli adduttori, anche al braccio sinistro. Il rientro in campo è da pugile che non riesce a stare in piedi sul ring. Rublev ringrazia e torna in partita. Dopo aver annullato tre palle break nel primo game, il russo trova la forza di salire 3-0 con un break di vantaggio grazie a un parziale di 8-0 e una palla del possibile doppio break. E’ chiaro che il francese nel primo game di questo set ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per provare ad accorciare i tempi e a far suo il set. Il fatto di aver fallito lo getta in uno stato di sofferenza fisico e mentale malgrado i due set di vantaggio. Rublev tiene gli ultimi due turni di battuta a “0” e chiude il terzo set 6-1.
Assolo russo con il francese che sembra risparmiare le energie
Il n. 56 del mondo rimugina sull’occasione persa e svanita. Non molla in un quarto set che durerà appena 28′, escludendo i 10′ spesi tra un set e l’altro. Ritrova aces e prima di servizio e Rinderknech patisce la maratona di primo turno e i suoi acciacchi. Raccoglie solo tre punti nel corso dei suoi primi tre turni di servizio. Nell’ottavo game il francese trova le forze residue per provare a riaprire i giochi. Rublev non si fa sorprendere e, soprattutto, trova la prima di servizio a metterlo in salvo, 6-2.
Rinderknech resiste per quattro game, poi cede all’avversario
Il francese decide di dare tutto sè stesso nei primi giochi. Rublev non si fa sorprendere, ma Rinderknech tra interventi del fisio, prime di servizio, regge l’urto. Sul 2-2 è Rublev a cambiare marcia: aggressivo in risposta, prova a muovere l’avversario con le sue trame. Il francese non può nulla e nel quinto game si materializza il break che pone fine alla contesa.
Rinderknech non ne ha più ma sul 4-2 è Rublev ad avvertire dolori allo stomaco. Chiede l’intervento del fisio e nel frattempo si porta avanti di due break. Un medicinale per allontanare i dolori e poi via in campo a guadagnarsi il terzo turno con Lehecka: piazza due aces consecutivi e torna a sorridere. Applausi per lo sfortunato francese.