[13] E. Navarro b. [26] P. Badosa 6-2 7-5
Emma Navarro raggiunge la prima semifinale Slam della carriera battendo la n. 29 WTA (e n. 2 due anni fa) Paula Badosa per 6-2 7-5 in un’ora e dodici minuti. Un punteggio che nasconde una sfida a senso unico alternato, con Navarro in controllo nel primo parziale, brava a spostare l’avversaria e a difendere quando chiamata a farlo, mentre Badosa sbagliava anche di suo davvero tanto.
Emma però è stata dichiarata assente in apertura di seconda partita, quando si trattava di dare continuità a quanto di buono prodotto fino a quel momento, tenendo l’altra sott’acqua. Paula si è allora improvvisamente destata, ha iniziato a pestare duro dietro alla prima di servizio e in risposta, fino al 5-1. Game interlocutorio – o almeno sembrava tale prima del turno di battuta spagnolo –, poi il meccanismo si è rotto, Badosa quasi non faceva più un punto, le due sono tornate dei rispettivi panni indossati nel primo set e piazzando un bagel virtuale Navarro ha tirato dritto chiudendo al primo match point.
Primo set – Badosa non trova soluzioni
Emma sceglie di partire in battuta e tiene comodamente sia muovendo bene la palla, sia contenendo senza affanni la potenza dei colpi in arrivo. Non bene invece Paula, un paio di volte sorpresa dalla profondità dell’avversaria e soprattutto con i due doppi falli di fila a consegnare il game. Avrebbe l’opportunità di andare a palla break per tentare l’immediato rientro, invece termina uno scambio in completo controllo affossando la volée dopo aver sbagliato la direzione dell’attacco. Badosa muove il punteggio al quarto game, ma è ancora troppo discontinua per impensierire una Navarro dalle idee ben chiare che sale 4-1.
La spagnola resta in scia, si fa finalmente pericolosa in risposta e guadagna una prima palla break vincendo il suo secondo punto negli scambi oltre gli otto colpi (su otto giocati), ma Emma la lascia ferma con un dritto carico. L’ultima chance se ne va con l’errore in palleggio e, sul 5-2, la n. 12 del ranking si supera (e supera l’altra) con un passante stretto, ma sono ancora i regali di Badosa a fare la differenza e Navarro chiude 6-2.
6 vincenti e 5 unforced per la ventitreenne statunitense, 16-5 il bilancio della ex n. 2 del mondo.
Secondo set – Navarro sparisce senza avvisare, Badosa prende fiducia e le va sopra, poi l’incredibile (ma non troppo)
Emma non approfitta della tendenza favorevole, comincia a sbagliare, forse il pensiero di essere a un set dalla semifinale, forse il ricordo dell’unico precedente – lo scorso maggio a Roma – vinto in rimonta da Badosa dopo il 6-1 iniziale e perde la battuta in apertura. Dal canto suo, Paula aggiusta la mira, sale la percentuale di prime e tutto inizia a girare bene per lei. Il parziale è a senso unico come il precedente, però nell’altro senso, con Badosa che si prende il 4-1 pesante.
Tutto sembra filare liscio verso il terzo set, quando, sul 5-2, Paula si inceppa di fronte a un’avversaria che ha ritrovato precisione; torna in battuta sul 5-4 con ben altra pressione, anche perché il parziale recita 12 punti a 2 per Navarro che si prende anche il primo punto in risposta. Un paio di doppi falli e poco, pochissimo dopo è 5 pari.
Non si arresta l’emorragia di punti e game, Emma tiene per il 6-5 e va 30-0, ma viene ripresa giusto per creare un po’ di pathos, ora Badosa si prende il tie-break e va al terzo. No, non con quell’espressione del viso e anche perché come al (quasi) solito è mossa efficacemente dall’altra e sbaglia, match point: il dritto steccato made in Usa resta dentro, poi Navarro piazza la smorzata imprendibile ed è 7-5, parziale di 24 punti a 5. Per lei è semifinale, la prima a livello Slam dopo che a Wimbledon aveva raggiunto i quarti, in attesa di Aryna Sabalenka o Qinwen Zheng.