SPAGNA b. REPUBBLICA CECA 2-0
R. Bautista Agut (ESP) b. J. Lehecka (CZE) 7-6(1) 6-4
C. Alcaraz (ESP) b. T. Machac (CZE) 6-7(3) 6-1 0-0 rit.
M. Granollers/C. Alcaraz (ESP) b. A. Pavlasek/J. Mensik (CZE) 6-7(2) 6-3 7-6(2)
Ci è voluto più del previsto, ma alla fine a Valencia i padroni di casa si sono imposti sulla Repubblica Ceca. Finisce 3-0 per gli spagnoli, un risultato però molto più sofferto di quanto si possa pensare. Il successo iberico, decretato già dopo i due singolari, è giunto grazie all’inattesa vittoria di un sempreverde Roberto Bautista su Jiri Lehecka e a quella più attesa – ma non nei modi – di Carlos Alcaraz su Tomas Machac. Un match in cui il ceco aveva strappato con merito il primo set al n°3 del mondo, che era comunque riuscito a scuotersi nel secondo. Ad inizio terzo set, però, Machac è stato costretto al ritiro, per via di dolorosi crampi che gli impedivano quasi di camminare, figuriamoci di correre. Alcaraz è poi tornato in campo in doppio, al fianco di Granollers, con cui è riuscito a vincere un match durissimo contro Pavlasek/Mensik. Di seguito il racconto dei match.
R. Bautista Agut (ESP) b. J. Lehecka (CZE) 7-6(1) 6-4
Primo set: Bautista si impone al tie-break contro un Lehecka molto falloso
Lo spagnolo si affida al suo sapiente gioco da fondo, con il quale tiene a distanza il rivale; con esperienza Bautista trova più facilmente la giusta profondità e Lehecka sbaglia non di rado cercando di uscire dallo scambio. Il ceco può contare su qualche stangata con il dritto a uscire e soprattutto con il servizio, che gli garantisce mediamente due punti per game senza faticare.
Lehecka parte meglio e approfitta dell’inizio lento dell’iberico per trovare il break e issarsi sullo 0-2, ma la reazione del trentaseienne di Castellon de la Plana non si lascia attendere e passa attraverso un subitaneo contro-break, con il giovane ceco in difficoltà non appena lo scambio supera i dieci colpi. Lehecka ha un altro momento di imbarazzo nel sesto game, quando deve affrontare due altre occasioni consecutive per l’avversario sul suo servizio. Nel momento più arduo Jiri serve un ace e un servizio vincente per ritrovare la parità e prova addirittura a cercare a rete la soluzione per prendersi il gioco, giungendo così sul 3-3.
Non ci sono altre palle-break fino al tredicesimo e fatidico game, anche se Lehecka continua a non saper organizzare contromisure efficaci al palleggio implacabile dell’avversario, sbagliando troppo spesso. Il tie-break è la vera summa del set: Bautista vince in otto punti, salendo 6-0 al cambio di campo. Lo spagnolo serve per quattro volte, mettendo a segno un ace e due servizi vincenti, e risponde sempre al servizio dello sconsolato Lehecka, autore nel parziale di sei ace ma di ben venti errori non forzati.
Secondo set: lo spagnolo domina, poi rallenta ma chiude al decimo game
Lehecka avrebbe bisogno di una superficie più veloce per fare più male con il dritto, e ancor di più di un Bautista meno preciso e attento, ma evidentemente l’aria di Davis elettrizza ancora Roberto, straordinario protagonista della vittoria finale nel 2019 al fianco di Nadal. I dolori di pancia del ceco si riacutizzano già nel terzo game, nonostante Bautista manchi lo 0-40 con uno smash incredibilmente messo in rete.
Il padrone di casa conquista comunque due occasioni per togliere il servizio al rivale e sulla seconda Lehecka butta in rete un dritto elementare, innescando così l’entusiasmo, sempre corretto e festoso, del pubblico locale. Jiri sceglie di rompere gli schemi con qualche apparizione dalle parti del net: nel sesto game finalmente dispone di una chance per riequilibrare la bilancia dei servizi persi ma la manca proprio non chiudendo su un passante di Bautista.
Lo spagnolo supera indenne l’agguato e nel game successivo riesce ad approfittare nuovamente degli impacci del contendente, siglando il secondo break e sedendosi sul 5-2. Bautista manca però un matchpoint nel gioco successivo e Lehecka, aiutato dal coraggio di chi non ha più nulla da perdere e da due conclusioni benedette da un net… bianco-rosso-blu, accorcia le distanze. Lo spagnolo scambia due parole con il capitano David Ferrer e torna a servire per il match sul 5-4 e questa volta non fallisce: 7-6(1) 6-4 in un’ora e cinquanta minuti, giusta affermazione per il tennista più completo ed efficace nella fase difensiva.
C. Alcaraz (ESP) b. T. Machac (CZE) 6-7(3) 6-1 0-0 rit. (Giovanni Pelazzo)
Primo set: Alcaraz quasi perfetto al servizio, ma disastroso al tie-break
L’inizio di match è decisamente promettente per Carlos Alcaraz, che parte con un break a quindici e prova subito ad allungare contro Tomas Machac. Il ceco però, un po’ inaspettatamente, sorprende il suo rivale e si rirpende subito il break di svantaggio (addirittura a zero!), salvando un break point nel terzo gioco e salendo sul 2-1. Il n°3 del mondo, quantomeno in risposta, è un po’ falloso (almeno in avvio), mentre al servizio concede le briciole.
Alcaraz perde un solo punto nei quattro turni successivi al break a freddo e avrebbe una mezza chance nel settimo gioco, ma Machac riesce a tenerlo a bada e a salvarsi ai vantaggi. Lo spagnolo manovra bene lo scambio, ma la sensazione è che gli manchi un po’ il colpo del KO – sempre nei game di risposta, beninteso. Sul 5-5 il ceco è nuovamente costretto a salvarsi ai vantaggi, riuscendoci ma non riuscendo a vincere neanche un punto in risposta poco dopo. Al tie-break è però il n°3 ATP a capitolare: un paio di gratuiti decisamente evitabili costano caro a Carlitos, che cede 7-6(3) la prima frazione dopo quasi un’ora vincendo soltanto un punto degli ultimi sette.
Secondo set: Carlitos vince il punto del match e prende il largo
Anche il secondo set non inizia nel migliore dei modi per Alcaraz, che non sembra mostrare grande fiducia in se stesso, mentre Machac tiene subito a 0 il suo primo turno di battuta. Sul 2-1 in suo favore lo spagnolo torna a costruirsi palle break: le prime due (consecutive) evaporano, ma dopo aver annullato una chance del 2-2 Carlitos si inventa una clamorosa stop volley, esplodendo un urlo di gioia e invocando l’appoggio del pubblico di casa. Da quel momento la partita gira: Machac non può opporsi alla veemenza di Alcaraz, che va via spedito e non lascia neanche più un game per strada. 6-1 in poco più di mezz’ora per la Spagna, che di fatto chiude qui la sfida. Machac prova infatti ad iniziare il terzo set, ma i crampi gli impediscono di continuare: il ceco è costretto al ritiro, consegnando così la vittoria agli iberici. Peccato, la partita si stava accendendo: avrebbe meritato il terzo set.
M. Granollers/C. Alcaraz (ESP) b. A. Pavlasek/J. Mensik (CZE) 6-7(2) 6-3 7-6(2) (Giovanni Pelazzo)
3-0 Spagna: Alcaraz e Granollers trionfano in doppio
Dopo non aver concluso come avrebbe voluto il suo match di singolare, Carlos Alcaraz non ha avuto dubbi: si gioca anche il doppio. Del resto il risultato già in cassaforte e la possibilità di giocare al fianco del n°1 di specialità non potevano che aiutare Carlitos a riacquisire un po’ di fiducia. Dalla finale olimpica persa contro Djokovic, infatti, tutto sembra girare maluccio ad Alcaraz, uscito anzitempo da Cincinnati e soprattutto dallo US Open. La sua prestazione in doppio, però, è stata un crescendo importante.
Prima un momento (anche piuttosto prolungato) di assestamento insieme a Granollers, mentre i rivali cechi Pavlasek/Mensik partivano meglio, conquistando il primo set al tie-break. La reazione importante dei due spagnoli è arrivata nel quarto game del secondo parziale, con il break decisivo che ha portato il match al terzo, dov’è andato in scena grande spettacolo. Neanche una palla break concessa dai due team e nuovo tie-break all’orizzonte, questa volta giocato alla perfezione da Granollers e soprattutto Alcaraz, autore di un paio di prodezze da circoletto rosso. 6-7(2) 6-3 7-6(2) e 3-0 secco per la Spagna, che venerdì sfiderà la Francia.