Brasile Olanda 1-1
Dal nostro inviato a Bologna
Si deciderà al doppio decisivo la sfida tra Brasile e Olanda che riguarda da vicino anche l’Italia. La squadra di Volandri dovrà tifare per la coppia brasiliana per avere la possibilità di qualificarsi alle Finali di Malaga già domani anche con un 2-1 sul Belgio (altrimenti servirebbe un 3-0). Il tie tra i verdeoro e gli orange si era aperto con la vittoria – la prima in Davis – del talentuoso Joao Fonseca, vittorioso in due set (6-4 7-6) su un opaco Van de Zandschulp. Obbligato a vincere per tenere in vita la sua nazionale, Griekspoor ha però riportato in parità il punteggio battendo anche lui in due set (7-6 6-4) Thiago Monteiro e rifacendosi così dopo la sconfitta di martedì contro Bergs. Monteiro ha probabilmente pagato le fatiche della maratona di ieri contro Arnaldi e infatti dritto e servizio viaggiavano decisamente di meno. Tallon, invece, ha sfoderato una grande prestazione in battuta chiudendo con 14 ace e il 79% di prime in campo (con il 91% di realizzazione): numeri che gli hanno permesso di terminare la partita senza concedere palle break.
[BRA] J. Fonseca b. [OLA] B. Van de Zandschulp 6-4 7-6(3) (A.B.)
Secondo match in Coppa Davis per Joao Fonseca e la tensione sembra quasi scomparsa. Una grandissima prestazione quella del 18enne di Rio contro Botic van de Zandschulp. Il tennista brasiliano si è imposto 6-4 7-6(3) in un’ora e trentadue minuti di tennis estremamente aggressivi specialmente dal lato del dritto, con cui spesso è riuscito a sfondare dopo ottime prime. L’olandese, invece, non ha saputo giocarsi in attacco i momenti chiave dell’incontro e, di conseguenza, ha lasciato andare il primo singolare del tie. Tra l’altro, il primo in Coppa Davis tra Brasile e Olanda.
Le statistiche parlano chiaro: Fonseca ha messo a segno 24 vincenti (VDZ 11), ha commesso solo 18 errori (Botic 28) e con il servizio è stato pressoché ingiocabile. In tutto il match ha perso 11 punti in battuta su 61 totali ed è riuscito spesso a sfondare con il suo dritto sulla seconda dell’avversario, che esce così dal campo con uno scarso 39% di conversione con la seconda.
IL MATCH – C’è tutto il repertorio di Fonseca nel primo gioco: potenza amalgamata con gioco di tocco. Nessun nervosismo – che ha detto di aver sentito nel match contro Berrettini -, solo un gran tennis. E con la pesantezza di palla, specialmente di dritto, tiene in mano le redini del parziale. L’avversario, pur andando spesso fuori giri proprio con il dritto, piazzando qualche buona prima gli rimane però incollato nel punteggio. Il tifo orange – i fan olandesi sugli spalti hanno riempito il loro anello dello stadio, i brasiliani invece sono una manciata – si fa sentire. Nell’ottavo gioco Fonseca arriva un paio di volte a palla break, ma il numero 68 ATP lascia andare il braccio e resta in scia. Subito dopo, però, non riesce a fare altrettanto. Il tennista brasiliano spinge a tutta, Botic è spesso impreciso, perde la battuta e con essa il set per 6-4 dopo tre quarti d’ora.
La regola dei servizi va per la maggiore in apertura di seconda frazione, con entrambi i giocatori bravi a mettere in campo elevate percentuali di prime che il ricevitore fatica a gestire. Non si vede l’ombra di una palla break e, va da sé, il parziale si dirige in men che non si dica al tie-break. A fare la differenza nel frangente inziale è Fonseca sempre grazie al dritto. Van de Zandschulp, invece, commette errori banali specialmente con il rovescio ed è costretto a recuperare da 1-4. Il cavallo di battaglia del brasiliano continua a fare i buchi per terra. L’olandese non gli sta dietro. E con l’ennesimo dritto in avanzamento, seguito da una volée alta di rovescio, la contesa giunge al termine. Brasile-Olanda 1-0, il vincitore è Fonseca 6-4 7-6(3).
[OLA] T. Griekspoor b. [BRA] T. Monteiro 7-6 (2) 6-4
IL MATCH – Si parte anche in questo secondo singolare nel segno dei servizi, anche se Monteiro deve sudare un po’ per tenere il suo primo turno di battuta aiutandosi con la prima quando necessario, proprio come ieri. La differenza rispetto al match con Arnaldi è invece che, almeno per il momento, si vedono meno scambi lunghi da fondocampo. La ragione è semplice: gli errori sono di più, sia gratuiti che parzialmente forzati. Il livello dell’incontro si alza leggermente a partire dal settimo gioco con Griekspoor che sembra più in palla in confronto a quanto visto contro Bergs martedì e con Monteiro che adesso fa andare servizio (ora costantemente sopra i 200 km/h dopo un avvio più cauto) e dritto come contro il nostro portacolori. L’olandese prova allora a cercargli il rovescio e ci riesce sul 5-4 quando, in questo modo, si guadagna due set point. Thiago trova però quattro prime consecutive che lo tolgono dai guai. Seguono due turni di battuta senza sussulti che portano al tie-break. I primi tre punti sono altrettanti mini-break, ma due sono di Griekspoor che sfrutta un brutto errore al volo del brasiliano. L’olandese scappa via e non concede possibilità di rientro all’avversario, troppo falloso in questa appendice di primo set (durato 53 minuti).
Se il primo parziale era stato dominato dai servizi, in avvio di secondo la tendenza viene addirittura esasperata. Nei primi quattro game, infatti, i punti ottenuti in risposta sono zero! Il primo ribattitore a prendersi un quindici è Griekspoor e non è affatto una conquista effimera perché su questa base costruisce poi due risposte vincenti che lo portano sulla parità dove con una combinazione nastro + stecca a seguire, su cui anche il miglior Djokovic sarebbe andato in difficoltà, sale a palla break. Monteiro riesce ad annullarla ma Tallon torna alla carica e questa volta si prende il break. L’olandese ora gioca davvero bene, incisivo e continuo da fondo campo e con percentuali invidiabili in battuta. Si presenta così sul 5-4, pronto per servire per il match, con l’81% di prime in campo e il 90% di realizzazione. Il brasiliano, come suo solito, non lascia nulla di intentato ma Griekspoor non trema e chiude in un’ora e mezza sul 7-6 6-4.