Dal nostro inviato a Bologna
Se Zizou Bergs era stato il miglior giocatore della prima giornata della settimana di Davis bolognese, l’altro lato della medaglia aveva evidenziato un Griekspoor in grande difficoltà, non tanto fisica ma piuttosto in termini di scarsa fiducia. Poi nella seconda giornata, tra i vari protagonisti di Italia-Brasile, quello che più aveva stupito era stato Thiago Monteiro, sconfitto ma a testa altissima da Arnaldi che si era detto sorpreso del livello espresso dal brasiliano. E veniamo allora alla terza giornata che ci ha detto che è meglio evitare i giudizi che sanno di sentenze se non si vuole essere prontamente smentiti (anche il doppio brasiliano, ad esempio, ora vede le sue quotazioni in ribasso). Il peggiore del day 1, infatti, ha battuto con una grande prestazione, in particolare al servizio, il più sorprendente del day 2. E quindi Griekspoor è rinato dopo due mesi in cui aveva vinto solo tre partite, mentre Monteiro, affaticato dalla battaglia con Arnaldi, ha provato cosa significhi l’espressione ‘il danno oltre la beffa’ uscendo a mani vuote dai suoi due match nonostante due buone prestazioni.
L’olandese ha raccontato così come è riuscito a passare da una prestazione da dimenticare con Bergs a una bella vittoria su Monteiro senza la quale l’Olanda sarebbe stata praticamente eliminata e che invece ha dato il là al successo sul Brasile: “Sono state 48 ore difficili. Martedì ero molto deluso da me stesso per la mia prestazione, mi sono scusato con la squadra. Non era tanto la sconfitta il problema, ma il modo in cui mi sono comportato e la prestazione in generale. Quindi sì, ieri non è stato facile. Non ero sicuro di voler giocare oggi (ieri, ndr), ma stamattina mi sono svegliato abbastanza bene, molto meglio di martedì e mercoledì. Ho sentito la responsabilità di essere il numero uno della squadra. I miei compagni sono fantastici. Mi sono stati vicini negli ultimi due giorni, quindi il minimo che potessi fare era venire qui oggi e lottare dalla prima palla all’ultima palla. Quindi sì, sono molto, molto orgoglioso di me stesso. Sono molto orgoglioso della vittoria che ha tenuto in vita la squadra, perché era un punto molto importante”.
Tallon ha così portato a casa la nona vittoria consecutiva, e la 14esima nelle ultime 15, contro un avversario mancino. Numeri che non possono essere solo frutto del caso: “Quando ero più piccolo non mi piaceva affatto giocare contro i mancini. Quindi direi che la cosa è cambiata durante gli anni. Ad esempio, oggi il suo rovescio incontrava il mio dritto nella posizione che più preferisco. Mi piace giocare il dritto incrociato e l’inside-in che mette l’avversario in una situazione complicata con il rovescio. In generale, mi piacciono queste condizioni di gioco. Mi piace avere il tetto sopra la mia testa, quindi penso che questo abbia contribuito”.
Griekspoor ha poi risposto alla domanda del direttore Scanagatta sulle sue tante sfide con Sinner, tra cui quella dello scorso anno nei quarti di finale a Malaga: “Già in quel momento mi sembrava che fosse il miglior giocatore del mondo. Non mi ha sorpreso la sua vittoria a Melbourne. Si muove incredibilmente bene. Serve bene. I suoi colpi da fondocampo sono di un altro livello, soprattutto quando è in fiducia. È semplicemente incredibile. Poi pensare a quello che ha passato negli ultimi mesi e nonostante questo è riuscito a tenere alto il suo rendimento è davvero impressionante, soprattutto che sia riuscito a vincere gli US Open dopo tutte le notizie che sono uscite su di lui poco prima del torneo. Tanto di cappello. Dimostra ancora una volta quanto sia bravo come atleta, ma credo anche che dimostri quanto sia maturo come persona nonostante sia ancora così giovane. Sono sorpreso? No, perché ho giocato con lui diverse volte”.
Se Griekspoor è apparso chiaramente sollevato ma comunque abbastanza provato in termini di sforzo mentale, Monteiro si è mostrato piuttosto sereno nonostante la sconfitta, evidentemente consapevole di aver dato tutto ciò che aveva e di star giocando comunque un ottimo tennis. “La partita con Arnaldi è stata molto lunga e dura, il livello era molto alto da parte di entrambi. È stato un grande match, molto combattuto. Ho cercato di recuperare al meglio per essere pronto per oggi (ieri, ndr). Penso di non aver giocato un brutto match. Oggi Griekspoor ha servito davvero molto bene (14 ace e 81% di prime in campo, ndr), io non ho avuto chance in risposta. Ho cercato di fare del mio meglio, ma lui è stato molto aggressivo e ha meritato di vincere. Ho cercato di lottare fino alla fine”.
Stimolato dal direttore Scanagatta, Thiago ha provato a confrontare i modi di giocare di Arnaldi e Griekspoor: “Sono diversi. Arnaldi colpisce a meraviglia, con un ottimo rovescio, ha servito bene, ma oggi (ieri, ndr) Griekspoor ha servito l’80% di prime in campo e sempre intorno ai 220 km/h. Stili diversi ed entrambi difficili da giocare. Ieri c’erano molti più scambi, oggi non così tanti”. Quest’anno il brasiliano ha disputato solamente due tornei sul cemento e viene da chiedersi il perché visto come sta giocando in questi giorni alla Unipol Arena di Bologna. E forse anche lo stesso Thiago si è accorto delle sue potenzialità su questa superficie: “Quest’anno ho in programma di giocare indoor a fine anno, l’ho fatto credo due volte nella mia carriera ed è stato molto bello, quindi cercherò di mantenere questo programma anche durante la prossima stagione. Queste condizioni mi piacciono, ma piacciono a tutti e non è facile giocare contro questi giocatori di alto livello”.