3. Le sorprese in positivo
Quali sono le giocatrici capaci di progredire negli Slam rispetto ai “normali” impegni WTA? La vittoria piuttosto inattesa a Wimbledon ha permesso a Barbora Krejcikova di conquistare duemila punti pesantissimi (sui 2510 complessivi), che le consentono anche di ritrovarsi al quarto posto della classifica Slam a fronte di un ranking che invece attualmente oscilla attorno al decimo posto.
Ma le giocatrici più sorprendenti si trovano qualche posizione più indietro: la semifinalista di Wimbledon Donna Vekic si trova decima nella classifica Slam e solo 23ma nel ranking WTA. Va anche ricordato che Vekic ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi, ma purtroppo per lei il torneo di Parigi 2024 non ha assegnato punti. Insomma, forse la sua classifica WTA ufficiale è un po’ bugiarda a causa di questa eccezione.
Più di tutte segnalerei il 12mo posto di Dayana Yastremska (oltre la 30ma posizione WTA), frutto soprattutto della semifinale conquistata in Australia. Risultato ancora più sorprendente se teniamo conto che Dayana a Melbourne era partita dalle qualificazioni.
Non male la consistenza di Elina Svitolina, capace di arrivare alla seconda settimana in tre diversi Major e su tre superfici differenti (Australia, Roland Garros e Wimbledon). Segnalerei anche Caroline Wozniacki, rientrante dopo la maternità come Svitolina: a fronte di un ranking limitato alla posizione 72, nella classifica Slam è trentesima, e questo malgrado l’assenza a Parigi.
Discorso un po’ differente per Karolina Muchova: è stata fuori dalle competizioni sino a giugno e di conseguenza la semifinale conquistata a New York è sufficiente per portarla al 16mo posto nella classifica Slam, ma non per entrare nelle prime 50 del ranking, visto che al momento ha poco altro da aggiungere in termini di punti WTA.
4. Le sorprese in negativo
Comincerei con un dato da contestualizzare: Elena Rybakina terza nella Race (e quarta nel ranking), ma solo nona nella classifica Slam. Il dato negativo sono le due eliminazioni al secondo turno sul cemento. Ma se in Australia aveva perso sul campo (al termine di un supertiebreak da record, finito 22-20 per Blinkova) dopo non avere sfruttato 6 match point, a New York ha semplicemente dato forfait prima del match contro Jessika Ponchet. Un ritiro che ha pesato in negativo sulla sua posizione di classifica.
Direi che sostanzialmente le giocatrici che hanno più deluso negli Slam 2024 sono quelle che vedete in basso nella classifica Slam, al di fuori delle prime 32. Daria Kasatkina e Diana Shnaider hanno avuto in comune la capacità di raccogliere punti nei tornei di fascia medio-bassa: Kasatkina soprattutto nei WTA 500, mentre Shnaider ha conquistato quasi 800 punti nei WTA 250. Entrambe hanno però faticato a confermarsi negli eventi più importanti. Così si spiega la differenza tra classifica Slam e ranking ufficiale.
Shnaider si è affacciata da poco ai piani alti della classifica: potrebbe forse appartenere a quel genere di tenniste che hanno bisogno di un po’ di tempo prima di superare la pressione dello Slam. Ricordo che anche Aryna Sabalenka ha fatto parte di questa categoria (ne ho parlato nell’articolo della scorsa settimana).
Danielle Collins ha avuto un picco di forma eccezionale tra marzo e maggio, con una serie di 22 vittorie e solo 3 sconfitte (vittoria a Miami e a Charleston, finale a Strasburgo e semifinale a Roma) ma al di fuori di questo trimestre non è riuscita ad avere risultati comparabili, come dimostra la deficitaria classifica Slam.
Ma chi ha fatto peggio è stata Maria Sakkari: attualmente numero 9 nel ranking, a livello Slam è stata in grado di vincere solo tre partite in tutto il 2024. Va anche ricordato che la sua classifica ufficiale è in parte fondata su due tornei particolari: ha conquistato 1000 punti vincendo il WTA di Guadalajara 2023, sicuramente il 1000 dello scorso anno meno qualitativo per partecipazione, e altri 375 punti li ha raccolti alle WTA Finals, grazie a tre… sconfitte.
Questo per via del criterio di assegnazione dei punti previsto da WTA, che assegna ad ogni sconfitta nei gironi del “Masters” ben 125 punti. Questa scelta piuttosto discutibile è un modo indiretto di premiare chi ha avuto la capacità di entrare fra le otto migliori della stagione. Solo che nel 2023 Sakkari era stata ammessa alle Finals grazie al forfait di Muchova, infortunata al polso, perché Maria nella Race 2023 aveva chiuso nona.
Che il 2024 di Sakkari non sia stato da Top 10 lo certifica anche la Race, che la vede attualmente al 26mo posto. Non per infierire, ma va ricordato che anche lo scorso anno Sakkari aveva deluso nei Major, visto che aveva raccolto in totale 270 punti, frutto di un terzo turno in Australia più tre sconfitte al primo turno.
Le sue statistiche nelle ultime stagioni a livello Slam sono sconfortanti. Nei Major ha vinto tre partite contro giocatrici oltre la centesima posizione e due partite contro avversarie classificate oltre la cinquantesima posizione. Contro giocatrici più forti ha sempre perso. Da quando è diventata Top 10, cioè dal 2022, sembra non riuscire a reggere la pressione che lo status di giocatrice di vertice comporta, e ormai quasi regolarmente non si esprime al livello che la sua classifica farebbe supporre.
Vedremo se nel 2025 Maria saprà voltare pagina e tornare a giocare come nel 2021, quando (senza essere Top 10) aveva raggiunto la semifinale allo US Open e al Roland Garros. In entrambi i casi battuta dalla futura vincitrice: Raducanu a New York e Krejcikova a Parigi (contro Krejcikova dopo aver avuto match point a favore). Ricordo infine che dal 2020 in poi Sakkari è stata l’unica giocatrice capace di sconfiggere Swiatek nello Slam parigino.