Da Berlino, il nostro inviato
B. Shelton (Team World) b. D. Medvedev (Team Europe) 6-7(6) 7-5 10-7
Per la quarta volta nella sua ancor breve carriera, Ben Shelton batte un top 10. Dopo Ruud, Tiafoe e Sinner, a farne le spese è toccato a Daniil Medvedev, superato in rimonta al super-tiebreak. 6-7(6) 7-5 10-7 il punteggio maturato in due ore e tre minuti a favore del classe 2002 di Atlanta, che ha anche avuto tre set point nel primo parziale.
Il break all’undicesimo game nella seconda frazione (dopo aver recuperato lo 0-40 sul 2-3) gli ha spianato la strada per allungare la sfida al terzo, che poi è un tie-break ai 10 punti dove ha lasciato a 7 Medvedev.
Con questa vittoria, Shelton porta il punteggio complessivo a 11-7 per il Team World, che può così giocarsi il match point (o, meglio, il match che vale la Coppa) già con Tiafoe opposto a Zverev.
12 game di totale linearità vengono serviti dai due chef, americano e russo. Nonostante Shelton, sceso in campo poco dopo il doppio perso contro Alcaraz/Ruud, non serva al suo meglio, con soli 2 ace nei primi cinque giochi. Dall’altra parte si vede un Medvedev quasi passivo, ma soprattutto decisamente poco incisivo in risposta. Come però spesso accade è quando la posta in gioco si alza che il livello inizia a decollare. E in un equilibratissimo tie-break, dove entrambi arrivano a set point, sarà il russo ad avere ragione, trovando prima il punto del match sullo 0-1 con un gran dritto in corsa, e poi annullando due chance per chiudere il parziale a Ben. Sospinto da un Casper Ruud molto carico, che ha assistito in sala stampa agli ultimi 4 punti del tie-break, esultando con calore al momento della vittoria del proprio compagno di squadra.
Nel secondo parziale inizia a vedersi qualcosa di più anche in risposta, le palle break smettono di essere un miraggio e di conseguenza si alza anche il divertimento del pubblico, via via più entusiasta. Non mancano le occasioni da ambo le parti, con Medvedev che prova anche qualche soluzione alternativa al solito pressing da fondo, cercando di non concedere mai l’accelerazione di dritto a Shelton. L’americano spesso ne sa però una più del diavolo, prima annulla quattro palle break nel sesto gioco, poi con un gran punto nell’undicesimo game conquista la sua prima chance, concretizzata con un maldestro smash in rete del russo.
Che poco dopo può quasi nulla sul servizio del mancino, venendo costretto al match tie-break. E, come contro Tiafoe nella giornata di ieri, il set decisivo si rivela fatale per Daniil, che non perdeva due partite di fila dopo aver vinto il primo set dall’autunno 2019 (contro Chardy a Parigi Bercy e contro Nadal alle ATP Finals). Nel tie-break a 10 vanno sì dati tanti meriti a Shelton, intoccabile al servizio e bravo a rete…ma Medvedev mette in campo il suo peggio, con troppi errori banali e alcuni veri e propri disastri sia nello scambio che al momento di chiudere il punto. Una manna per un giocatore aggressivo come Shelton, che appena può mette in piedi in campo e attacca, andandosi a prendere di forza la partita e regalando il match point al Resto del Mondo.