Al Challenger 125 di Orleans (cemento indoor), la città della Loira che Giovanna d’Arco liberò dall’assedio inglese, c’era un tabellone da paura, in tutto degno di un ATP 250. Nel bel palasport della Co’met Arena, sede di un torneo che vede nel proprio albo d’oro i nomi di Tomas Machac, campione uscente, Jan-Lennard Struff e David Goffin, era presente anche un certo Denis Shapovalov (ora n.101 ma top 10 solo tre anni fa), che non era nemmeno la prima testa di serie, andata al padrone di casa Quentin Halys. Non che partire coi favori del pronostico abbia fatto loro da scudo perché sono stati entrambi precocemente eliminati, Halys all’esordio dall’ivoriano Eliakim Coulibaly (n.420 ATP e otto titoli ITF in bacheca) che in un drammatico incontro con tre tie-break ha plasticamente dimostrato il perché tutti lo attendano da tempo ai piani alti. E Shapovalov da parte sua ha subito una cocente sconfitta (6-4 6-7(5) 6-2) dal 19enne talento belga Alexander Blockx (n.249) che stiamo osservando con attenzione dopo averlo ammirato dal vivo a Bologna in Coppa Davis. Un commento su Shapovalov? Encomiabile che abbia accettato di sporcarsi le mani al piano di sotto per andare a caccia di punti, e soprattutto che non abbia sfasciato racchette, insultato spettatori o dispensato al mondo le sue perle di ‘saggezza’. Poi c’è stata anche la partita… vabbè. Il 25enne canadese non si è discostato da quelli che sono sempre stati i binari su cui è corsa la sua carriera: una schizofrenica alternanza di colpi magnifici ed incredibili sventatezze. Non si spiegherebbe altrimenti perché uno dei migliori talenti dell’ultimo decennio stia sprecando così i propri anni migliori. Il giovane belga da parte sua affronterà nei quarti il qualificato estone Mark Lajal (n.231) che sarebbe un errore sottovalutare.
In tabellone erano presenti anche due azzurri: Samuel Vincent Ruggeri e Matteo Gigante, la nostra meglio gioventù. Matteo ha battuto all’esordio il francese Constant Lestienne (n.138) col punteggio di 6-4 6-7(2) 6-4 in una partita più combattuta che bella. Poi nel secondo turno si è sbarazzato, sempre faticando (6-4 7-5), dell’altro francese Hugo Grenier (n.150 delle classifiche). Nei quarti troverà il britannico Jacob Fearnley (n.126 ATP), in gran spolvero coi suoi tre titoli Challenger conquistati nell’ultimo scorcio di stagione. Ruggeri invece, dopo aver superato le ennesime qualificazioni di questa sua brillante stagione, ha ceduto con un doppio 6-2 alla wild card Antoine Escoffier (n.219), confermando come questi ultimi mesi non siano all’altezza dei primi.
Al Challenger 100 di Lisbona, sui campi in terra del ‘Club Internacional de Foot-Ball’, erano quattro gli azzurri in tabellone, più Alessandro Giannessi e Raul Brancaccio che non hanno superato le qualificazioni. A farla da padrone è stato il maltempo che ha imperversato sulla capitale lusitana, costringendo gli organizzatori ad annullare in pratica il programma di mercoledì. Fortunato Federico Arnaboldi che era già riuscito a terminare il suo match d’esordio battendo la wild card Duarte Vale 7-6(5) 6-1. È riuscito a giocare anche Andrea Pellegrino ma con meno fortuna, battuto dal lucky loser Elmer Moller (n.251) con un secco 6-3 6-1. In realtà nemmeno giovedì si è riusciti a giocare da tanto che i campi erano impregnati, e così ci si è trasferiti indoor dove Giovanni Fonio ed Enrico Dalla Valle sono finalmente riusciti a portare a termine il loro primo turno. Il tennista novarese ha battuto quella vecchia volpe del colombiano Daniel Galan (n.127) al termine di un match da cardiopalmo col punteggio di 7-6(2) 4-6 7-6(4). È andata male invece a Dalla Valle che si è arreso, non senza combattere (6-4 7-6), all’argentino Thiago Agustin Tirante (n.97 e quarta testa di serie). E venerdì sarà inevitabilmente giornata di doppi turni.
Edoardo Lavagno, al rientro dopo oltre quattro mesi di stop per infortunio, ha intrapreso una lunga trasferta per andare a competere al Challenger 75 di Antofagasta (Challenger 100, terra battuta), città portuale del Cile settentrionale di circa 350.000 abitanti. E, dopo aver superato le qualificazioni (Iniguez e Aboian le vittime), all’esordio in tabellone contro l’insidioso boliviano Murkel Dellien (n.185) è stato costretto al ritiro mentre era sotto 0-2 nel terzo set.