Dopo la straordinaria finale che ci hanno regalato a Pechino, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si preparano ad esordire al Rolex Shanghai Masters, penultimo ‘1000’ della stagione. Esentati dall’esordio di venerdì, come tutti gli altri giocatori della parte alta, i primi due giocatori al mondo esordiranno sabato; poi, in caso di vittoria, torneranno in campo già domenica. Il primo rivale di Sinner sarà Taro Daniel, contro cui l’altoatesino ha vinto l’unico precedente (Australian Open 2022). Alla vigilia del torneo, dopo giorni concitati, Sinner ha parlato con i giornalisti presenti a Shanghai. Di seguito quanto evidenziato in conferenza stampa.
D. Sappiamo quanto sei cresciuto nell’ultimo anno. Dall’ultima volta che sei stato a Shanghai sei diventato n°1 del mondo, hai vinto due Slam. Quanto sei cresciuto invece come persona?
Jannik Sinner: “Quando sei giovane, magari hai 20/21/22 anni, ogni anno hai la sensazione di compiere un grande passo in avanti. Certo sono cambiate molte cose in un anno, ma credo che – prima ancora che come giocatore – sia importante crescere come persona. Il successo non mi ha cambiato, la mia mentalità e il modo in cui mi comporto con le persone sono sempre gli stessi. È importante avere intorno a sé le persone giuste: spero il prossimo anno, se mi verrà chiesta di nuovo la stessa domanda, di poter rispondere qualcosa di simile”.
D. Hai avuto tempo per ripensare alla finale di Pechino ed eventualmente capire che cosa è andato storto? Che ruolo ha giocato la pressione dell’appello della WADA?
Jannik Sinner: “Della questione WADA ho già parlato a Pechino. Sono sorpreso, anche se sapevo che potenzialmente avrebbe potuto accadere. È successo e sono sorpreso, ma collaborerò come ho fatto fino ad ora. Ho avuto tre udienze e sono andate tutte bene per me. Sono molto fiducioso che tutto finirà in modo positivo, altrimenti rimarrei molto, ma davvero molto sorpreso se non dovesse andare così. Certo non è una situazione in cui mi fa piacere trovarmi, pensavo che fosse tutto finito e ora di nuovo non è facile. Per quanto riguarda la finale di Pechino, ho perso 7-6 al terzo: queste sono partite che possono essere vinte da entrambi. Alcaraz avrebbe dovuto vincere il primo set, poi io ho avuto chance nel sia nel secondo che nel terzo. Ero avanti 3-0 al tie-break del terzo, poi lui si è inventato un paio di colpi incredibili. È stata una grande partita“.
D. La tua rivalità con Carlos in campo è straordinaria, però anche fuori sembra che vi divertiate a passare del tempo insieme. Quanto è difficile, o quanto è facile, essere rivali ma anche amici?
Jannik Sinner: “Per me e Carlos è facile andare d’accordo. Siamo piuttosto simili fuori dal campo; dentro invece siamo un po’ diversi, ma è normale, è la nostra natura. Fuori però lo ascolto, ho la sensazione che gli piaccia essere circondato dalle persone a lui più vicine, come capita a me. Viviamo in maniera normale, poi in campo ci diamo battaglia. Alcaraz mi spinge ad essere un giocatore migliore, a migliorare nei giorni dopo i nostri match o durante la off season”.
D. Puoi parlare del tuo itinerario da Pechino a Shanghai? Come ti stai preparando per il torneo?
Jannik Sinner: “Non ho fatto nulla di particolare. Io e Carlos abbiamo partecipato ad un divertente evento Nike, è stato bello interagire con i tanti tifosi presenti. Sto cercando di riposare, vado un po’ in palestra e mi sono allenato per la prima volta. Spero di essere pronto per il mio primo incontro”.