Scena surreale quella a cui abbiamo assistito al termine dell’incontro tra Frances Tiafoe e Roman Safiullin, match di terzo turno del Masters 1000 di Shanghai e vinto dal russo per 5-7 7-5 7-6 dopo 3 ore e 4 minuti. Sul 5-5 al tiebreak decisivo, Tiafoe ha ricevuto un time violation per non aver ripreso il gioco entro il limite dei 25 secondi, ma lo statunitense non è stato d’accordo con la decisione dell’arbitro Jimmy Pinoargote: secondo il numero 13 del seeding, l’inizio del movimento al servizio era arrivato all’interno del tempo consentito. Si trattava, inoltre, del suo secondo warning e, di conseguenza, Tiafoe è stato costretto a giocarsi quel punto importante con la seconda di servizio.
Al termine dell’incontro, lo statunitense si è completamente rivoltato contro l’arbitro, mandandolo “a quel paese” con espressioni volgari e che non sarebbe neanche opportuno ripetere. Tiafoe, che tra l’altro non aveva ragione nella sua protesta, si è rivolto all’arbitro in maniera superamendo di gran lunga il confine di quel che è lecito, e adesso ci si attende, da parte dell’ATP, una multa salata nei suoi confronti, se non addirittura una squalifica.