Novak Djokovic, sconfiggendo Jakub Mensik con il punteggio di 6-7 6-1 6-4, ha raggiunto le semifinali al Masters 1000 di Shanghai per la nona volta su dieci partecipazioni. Un match complesso ma che ha dimostrato ancora una volta quanto forte sia per l’ex numero 1 del mondo la motivazione questa settimana. Intervistato ai microfoni dei giornalisti, il serbo si è dichiarato soddisfatto del suo livello e ha dedicato ancora parole al miele nei confronti di Rafael Nadal, che si ritirerà dopo le fasi finali di Coppa Davis a novembre.
D. Dieci partecipazioni al torneo di Shanghai e nove semifinali: cosa significa questa per te?
“Significa tanto perché non ho più tante opportunità davanti a me. La mia programmazione è molto selettiva, e inoltre quest’anno non ho sempre giocato al livello che avrei desiderato da me stesso. In Cina sono sempre stato in grado di esprimere il mio miglior tennis, è uno dei posti a cui mi sono affezionato di più nel corso della mia carriera. Queste partite contro giocatori così giovani mi motivano, mi spingono a cercare dentro di me le energie, mi fanno venir voglia di dimostrare al mondo che posso ancora farcela, che ho ancora nelle mie gambe le forze per combattere contro di loro. Sono molto contento di aver vinto questo incontro così duro”.
D. C’è stato qualche momento nel match in cui sei sentito non più abbastanza giovane?
“Non proprio a dire il vero, mentalmente mi sento molto bene. Ho giocato con un po’ di tensione addosso sul finire del primo set, in quel momento non ho giocato bene come nei restanti momenti della gara e mi sono innervosito perché non avevo chiuso un set che avevo avuto l’opportunità di vincere. Sono stato bravo, tuttavia, a partire forte nel secondo e a vincerlo per 6-1. Nel terzo, infine, ho avuto tante occasioni per fare il break, ma il suo servizio è un colpo di ottimo livello, forte e preciso. Conosco Jakub da tempo e ne ho seguito la crescita negli ultimi tre o quattro anni, lui sa di essere uno dei giocatori che preferisco guardare. È un ragazzo genuino, un talento cristallino, un prospetto molto interessante che spero di poter affrontare qualche altra volta nel resto della mia carriera. Sono sicuro che c’è un futuro roseo che lo aspetta”.
D. Qual è la situazione del tuo ginocchio sinistro? Sei sembrato dolorante ad un certo punto.
“È stato strano, ad essere sincero. Ho sentito un po’ di dolore nel corso di quel game a metà terzo set, poi più nulla. Spero che non sentirò nulla anche ora che il mio corpo si rilasserà dopo il match. Ho già qualche problema con il ginocchio destro, non sarebbe l’ideale sentire dolore anche dall’altro lato”.
D. Dopo aver giocato quattro partite, che ne pensi del tuo livello?
“Si può sempre fare meglio, ma penso di aver giocato molto bene finora qui a Shanghai. Sono stato testato duramente oggi e da Michelsen al secondo turno, due match complessi contro ragazzi che fanno del servizio un’arma molto importante. Domani c’è Fritz e so che mi aspetta un altro incontro dall’elevato tasso di difficoltà. Le condizioni qui sono rapide, se servirà bene come al solito non sarà semplice attaccarlo. Siamo giunti in semifinale, sono rimasti solo i quattro giocatori che meglio hanno giocato nel corso di questo torneo, dunque sono consapevole che ci sarà bisogno di alzare ulteriormente l’asticella. Spero chiaramente di riuscirci e di avere la possibilità di raggiungere la finale”.
D. Rafael Nadal ha ufficialmente il suo ritiro, c’è qualcosa che vorresti dire a riguardo?
“Gli ho dedicato un post su Instagram, è stato il mio più grande rivale. Lui è stato l’avversario che ha avuto il maggiore impatto su di me e sul mio gioco, senza dubbio. Sapevamo che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, ma è stato lo stesso scioccante ricevere la notizia. Mi è capitato anche quando Roger [Federer, n.d.r.] due anni fa e Andy [Murray, n.d.r.] qualche mese or sono hanno annunciato il loro ritiro, sì, mi sono sentito piuttosto scosso. Mi piace ancora competere, ma una grande parte di me se n’è andata con loro. Rafa è un’ispirazione per tante persone in tutto il mondo, può essere davvero fiero della sua carriera”.