Il Challenger 75 di Fairfield, di cui nello scorso report non abbiamo parlato perché non c’erano italiani in tabellone, è invece quello che alla fine ci ha portato le novità più interessanti. E’ infatti sui suoi campi in cemento che ha brillato forte la stella di Learner Tien, 18enne californiano di Irvine, nella contea di Orange, che in pochi mesi ha scalato impetuosamente le classifiche, vincendo in settembre il Challenger di Las Vegas (battendo tra gli altri proprio Tomic) e in precedenza ben quattro ITF consecutivi: Lakewood, Bloomfield Hills, Rancho e San Diego.
E a Farfield ha messo la ciliegina, raggiungendo di nuovo una finale dove ha trovato dall’altra parte della rete l’australiano Bernard Tomic (n.233 ATP, ma n.17 nel gennaio del 2016). Ma il teenager di origini vietnamite, che si presentava in campo con uno straordinario record stagionale di 53/9, reclamava giustamente il ruolo di favorito. Ruolo che rispettato in pieno perché l’ex grande promessa australiana non gli ha nemmeno fatto sporcare la maglietta, travolto da un umiliante 6-0 6-1 in soli 43 minuti. Ma torniamo alle note liete, al 18enne vincitore che ha davvero tutto per emergere: grande varietà di colpi, servizio molto incisivo nonostante il fisico non da corazziere (solo 180 cm), un fisico che d’altro canto ne facilita non poco la velocità in campo, e poi quella sbracciata mancina che ti fa innamorare. E anche la solidità mentale pare non fargli difetto, perché a prescindere da questa finale farlocca, anche quando è stato portato al limite, come nei quarti contro Kypson o in semifinale con Brandon Holt, il ragazzo non ha mai tremato, riuscendo a governare con disciplina i momenti di difficoltà . E poi il suo percorso in questi ultimi due anni non può che essere definito stupefacente. Basti ricordare che a fine 2023 era n.446 ATP e che un anno prima era fuori dai radar, sprofondato laggiù al n.860. Con la vittoria di oggi sale al suo nuovo best alla posizione n.124. Traete voi le conclusioni e soprattutto aspettatelo a breve su palcoscenici più importanti.
Non avevamo finito di dire come il cinese Tseng fosse avversario insidioso che Fabio Fognini ci ha subito dato ragione perdendoci nei quarti del Challenger 125 di Hangzhou (cemento). Tseng che poi a sua volta si è arreso in semifinale all’australiano Duckworth, primo favorito del torneo e futuro vincitore. Infatti sul cemento cinese il 32enne nativo di Sydney, reduce dalla sconfitta al primo turno di Shanghai contro David Goffin, ha piegato lo statunitense Mackenzie McDonald (n.151) al termine di un match molto combattuto col punteggio di 2-6 7-6(5) 6-4. Per lui è la vittoria n.14 a livello Challenger.
Nel Challenger 100 di Roanne (cemento indoor) la finale si è risolta in un derby francese che è stato vinto da Benjamin Bonzi che ha avuto la meglio 7-5 6-1 su Matteo Martineau (n.204). Per il 28enne di Nimes è la decima vittoria a livello Challenger, circuito che è tornato a frequentare dopo averlo dominato nel 2021 (sei vittorie) e aver tentato, con alterne fortune, l’avventura al piano superiore. Con questo successo Bonzi risale al n.142 ATP, dopo che nel 2023 era arrivato alla posizione n.42.
Al Challenger 125 di Valencia (terra battuta), davanti a spalti gremiti, si sono giocati il titolo la prima testa di serie, lo spagnolo Pedro Martinez (n.45) e la sorpresa del torneo, il 21enne portoghese Jaime Faria (n.168) che era reduce da due primi turni consecutivi e dal suo personalissimo disastro in Davis contro la Norvegia. E così è finita come doveva, con Martinez che ha vinto facile (6-1 6-3), mettendo in bacheca il suo settimo titolo Challenger e migliorando anche il proprio best alla posizione n.38 ATP.