Il presidente della FITP Angelo Binaghi è intervenuto al programma “La Politica nel pallone” su Radio Rai Gr Parlamento, parlando di Sinner e dei più recenti risvolti del “caso Clostebol”.
“Noi abbiamo grande fiducia nel Tas. Neanche la Wada pensa di dover riqualificare quello che è successo, il suo appello è sulla corretta applicazione delle norme attualmente in essere su questo incidente fortuito. Per Jannik è stata un’impresa tenere tutto nascosto e poi gestire la valanga mediatica, ora a mio avviso le fasi più acute della tempesta sono passate. Quando arriverà il giudizio? Probabilmente saranno decisivi i primi mesi del 2025″.
Ha dichiarato Binaghi, che ha poi coccolato il suo talento: “Quanti Slam può vincere Sinner? Ne ha vinti due in un anno: ha quindici anni di differenza con Djokovic, per cui con due all’anno arriverebbe a 30. Forse è eccessivo, ma facendo una media tra Federer, Nadal e Djokovic, quello è un bell’obiettivo da raggiungere. Ma poco conta quanti ne raggiungerà, il vero problema è quanto riusciremo a tenerlo in perfetta forma. Non bisogna vedere i punti che fa o quanti tornei vince, bisogna monitorarne lo stato di salute. Se c’è la salute, Jannik è un fenomeno come ragazzo e come atleta, continua a imparare, la sua religione è il lavoro. Che siano 10, 20 e 30 Slam poco cambia, per la prima volta nella storia il tennis italiano è protagonista assoluto della scena mondiale”.
Infine il presidente ha commentato la recente vittoria su Djokovic a Shanghai: “Ho visto un grande Sinner, che ha dominato e gestito con grande consapevolezza, la consapevolezza di chi sa di essere oggi il più forte al mondo, quello che è stato il più grande giocatore della storia del tennis mondiale, Novak Djokovic. Sono convinto che riusciremo a tenere le Finals in Italia fino al 2030. Sarebbe una grande cosa per il tennis italiano ma anche per tutto il Paese, viste le ricadute economiche e sociali, che il numero uno al mondo possa giocare il torneo di fine anno, il più importante torneo indoor del tennis, a casa propria, in Italia, fino al 2030. Credo che ce la faremo. Oggi il tennis in Italia ha un livello di visibilità misurabile con il calcio e non raggiungibile dagli altri sport”.