[3] K. Khachanov b. O. Virtanen 7-6(2) 7-6(3)
Sono serviti due tie-break a Karen Khachanov per spuntarla su Otto Virtanen. Nel primo il finlandese, vittorioso all’esordio su Fabio Fognini, è riuscito a racimolare due punti, nel secondo tre. Il russo ha mostrato quindi chi ha più esperienza tra i due e, dopo un’ora e trentotto minuti, ha conquistato il 57esimo quarto di finale ATP in carriera, il 39esimo su cemento e il secondo in questo evento (nel 2022 perse da Djokovic ad Astana). Qui se la vedrà contro il tennista di casa Beibit Zhukayev.
Non è bastato quindi a Virtanen sferrare 14 ace, convertire l’84% di punti con la prima in campo e sferrare 33 vincenti. L’ex numero 8 al mondo lo ha persino superato, mettendo in tasca l’88% di punti con la prima, ben il 68% con la seconda (il finlandese il 41%), terminando l’incontro con un saldo vincenti/errori che ammonta a un +7 (Virtanen +3). Nel secondo parziale la terza testa di serie si era persino trovata a servire per il match. Otto, però, era stato bravo ad allungare la contesa ma, una volta giunti al tie-break, si è sciolto così come era accaduto nella prima frazione.
[WC] B. Zhukayev b. [5] T. Machac 3-1 rit.
È stata una non partita quella tra Beibit Zhukayev e Tomas Machac. Il tennista ceco si è dovuto ritirare dopo quattro giochi, quando era sotto 1-3, lasciando così il passo al giocatore di casa. Quest’ultimo, numero 213 ATP, ottiene così il primo quarto di finale nel circuito maggiore e diventa il quarto kazako a riuscirci in questo evento. In compagnia con Alexander Shevchenko, poi, fa sì che per la terza volta nella storia ci siano due tennisti kazaki ai quarti in contemporanea nello stesso torneo ATP. Dal lato opposto, il recente semifinalista a Shanghai è costretto a lasciare anzitempo il torneo, ritirandosi così come aveva fatto a metà settembre dai singolari di Coppa Davis contro Alcaraz e Popyrin.
A. Vukic b. [8] A. Mannarino 7-6(4) 6-3
Il campione uscente esce. Adrian Mannarino non ha saputo porre rimedio al tennis di Aleksandar Vukic e, con lo score di 7-6(4) 6-3 si è dovuto arrendere dopo poco più di un’ora e mezza di tennis. L’australiano pareggia dunque il computo dei testa a testa con il francese (ora 2-2, tutti gli scontri si sono effettuati su cemento) e conquista per l’ottava volta un quarto di finale a livello ATP. Vukic si sta comportando benissimo contro giocatori classificati meglio di lui: da giugno il suo record è di 9 vittorie e sole 5 sconfitte. Venerdì tenterà la decima, sempre se Frances Tiafoe la spunterà sull’insidioso Daniel Evans.
[1] F. Tiafoe b. [Q] D. Evans 6-7(10) 7-6(4) 6-3 (Danilo Gori)
Frances Tiafoe supera Daniel Evans ma deve pazientare per oltre due ore per vedere il suo contendente scendere da punto di vista atletico e lasciargli sgombra la via dei quarti di finale, decima volta per lui quest’anno, spazio e onore da dividere con l’australiano Vukic.
L’americano apre i propri turni al servizio seguendo più di una volta la pallina a rete e opponendosi ai passanti del britannico con buonissima agilità e prontezza di riflessi; dal canto suo Evans di disimpegna benissimo al servizio e nel 3-3 che si delinea dopo diciotto minuti trovano spazio solo sei punti contro la regola del servizio.
L’atleta inglese, che alla scadenza dei punti del trionfo di Washington 2023 è precipitato ben oltre il centesimo posto e nel 2024 non si è mai qualificato per un quarto di finale, manovra i fondamentali come nei suoi periodi migliori, comprendendo nello show due passanti di rovescio, il primo slice e incrociato e il secondo in lungolinea bloccando magnificamente il polso.
Con quest’ultimo sale 6-5 e 0-30, ma Tiafoe rimedia e si rifugia nel tie-break. E il tredicesimo game ha i contenuti degni del culmine di un set bellissimo: Evans conferma e ripropone le abilità già mostrate e Tiafoe non molla, pur sicuramente sorpreso dalla prestazione del rivale. Frances ha due setpoint sul 6-5 e sul 7-6 ed Evans serve un servizio vincente e una risposta di dritto; in seguito, è l’inglese a prendersi tre palle-set. Tiafoe alza la pressione e scende a rete per ritornare alla parità del 10-10, ma Evans scrive 11 con la volée di dritto.
Lo statunitense prova a chiudere sulla sinistra il rivale ma Daniel ha ancora in tasca un passante di rovescio coperto lungolinea che gli dà il set, meritatissimo, dopo un’ora e quattro minuti.
Il match non scema di qualità e nelle sue fasi finali fanno la loro comparsa anche le palle-break: se ne procura due Tiafoe, nel sesto e nell’ottavo game, e una Evans sul 4-4. In tutti e tre i casi il coraggio di chi serve viene premiato. In particolare, il britannico non smette di ronzare con lo slice di rovescio incrociato per togliere il ritmo migliore al contendente. Il tie-break è di nuovo la soluzione della parità: entrambi mettono in azione il servizio, ottenendo due punti a testa direttamente dalla botta iniziale, ma l’americano questa volta ha qualcosa in più.
Sul 5-4 si impossessa della rete e invece di affondare il colpo sceglie di accarezzare una palla corta di rovescio che non si può prendere. È il primo minibreak; Evans scende a rete sul secondo turno alla battuta ma viene trafitto dal passante in corsa del numero uno del seeding, che festeggia con un urlaccio la ritrovata parità.
A due ore e dieci di grande contesa seguono quattordici minuti di progressiva scomparsa di Evans, forse mortificato dall’esito del secondo set ma più probabilmente in apnea per lo sforzo complessivo. Tiafoe coglie il break nel primo game e dalla fine del secondo game inanella dieci punti consecutivi che lo mandano sul 4-0 e 0-15. Daniel ha il merito di ricomporsi e dimezza il ritardo in termini di break ma nel nono game cede ancora la battuta e si arrende: la cordialissima stretta di mano finale è la degna chiusura di un match assai divertente e spettacolare.