Accolto tra gli applausi dei giornalisti, Danil Medvedev si sorprende al suo ingresso nella sala per le conferenze stampa al Six Kings Slam di Riyad. “Di solito mi applaudono quando vinco un torneo, però vi ringrazio ragazzi” – commenta il russo in seguito alla nettissima sconfitta contro Jannik Sinner, dal quale però esce con in tasca 500mila dollari a game vinto. Del match, delle sue sensazioni e di altri argomenti il numero 5 al mondo ne ha parlato ai corrispondenti presenti in Arabia Saudita. Di seguito, un estratto con le dichiarazioni più interessanti.
D: Come riassumeresti la partita di oggi? Cosa pensi che sia successo?
Medvedev: “A essere onesti, quello che si sente dopo un match è totalmente soggettivo e spesso quando si parla con il proprio coach si vede che i pareri sono diversi. Non ho mai giocato contro un tennista che giocasse così bene come ha fatto Jannik oggi. Direi poi che, quando compariamo Sinner ad Alcaraz, Jannik sia un po’ più costante, un po’ più una ‘macchina’. Carlos, invece, ha più alti e bassi, ma quando è nei suoi momenti di massima forma credo che il suo picco di tennis sia il più alto di tutti. Oggi, però, mi sono dovuto ricredere.
A meno che non facessi ace, la palla tornava sempre indietro. Certo, ho sbagliato qualche colpo semplice, ma anche a inizio match quando non commettevo errori ricevevo moltissimi passanti. Quindi, in questi casi capisci che devi spingere di più e lì ti rendi conto che nascono dei dubbi sul tuo gioco. Vai in panico e continui a sbagliare. È stata una sensazione strana in campo: fisicamente stavo bene, mi sentivo bene, combattevo bene e non giocavo così male. Ciononostante, ho perso facilmente e non ricordo neanche l’ultima volta che mi sia successa una cosa del genere”.
D: Siamo felici di averti qui. Qual è il tuo pensiero sull’organizzazione di questi eventi in Arabia Saudita?
Medvedev: “E’ molto buona. Questa è la mia terza volta qui e, sono sincero, la prima volta non sapevo cosa aspettarmi. Allo stesso tempo, credo di essere una persona che non si fa influenzare dal pensiero comune riguardo qualcosa. Non sapevo cosa aspettarmi quindi, però quando sono arrivato ho potuto vedere con i miei occhi e ciò che ho visto mi è piaciuto. Sfortunatamente non sono ancora mai riuscito a portare qui mia moglie e mia figlia, ma spero di riuscirci un giorno. Tutto molto bello quindi, ma mi auguro di tornare e giocare un tennis migliore la prossima volta”.
D: C’è qualcosa di buono nel tuo gioco che ti porti via da questo match? Jannik ha giocato benissimo ma, nonostante il risultato, il pubblico sembrava tifare per te.
Medvedev: “Il pubblico l’ho apprezzato. Sul mio gioco invece, anche se come ho detto prima non mi pare di aver giocato un brutto incontro, non vedo aspetti positivi che posso portarmi a casa. Credo anche di aver servito abbastanza bene, ma suona orrendo se penso che sono stato brekkato sei volte. È la mia terza volta in Saudi Arabia, qui la gente mi vuole bene. Cerco sempre di trovare una connessione con il pubblico: se i tifosi mi amano lo faccio anche io, ma se non lo fanno sono sincero, faccio fatica a corrispondere ugualmente affetto. Ci sono alcune vicende passate riguardo questo tema, ma qui invece sembra che la gente voglia che io faccia sempre meglio. Questa volta ci ho provato ma non ci sono riuscito. Un motivo in più per tornare”.