Con le sue sette lucky loser, il Ningbo Open raggiunge Hobart in vetta a questa classifica dei tornei WTA dell’era open (fonte: Jeff Sackman di Tennis Abstract), ma è il solo a riuscirci in un tabellone a 28 giocatrici. Sono soddisfazioni. Di cui gli organizzatori avrebbero fatto a meno dal momento che hanno “perso” le prime tre del seeding, ma tant’è. A dispetto dei forfait importanti, tuttavia, con le quattro favorite della giornata di giovedì che hanno rispettato il pronostico, i quarti di finale offriranno sfide che si prospettano molto interessanti. Successo delle favorite significa anche che non ce l’ha fatta Jaqueline Cristian, ripescata e inserita direttamente agli ottavi nonostante la sconfitta al primo turno di qualificazioni, e lascia il torneo con zero vittorie e due sconfitte. Vediamo nel dettaglio com’è andata seguendo l’ordine di entrata in campo.
[6] B. Haddad Maia b. K. Boulter 7-6(2) 7-5
Due set tiratissimi che hanno richiesto poco meno di due ore e mezzo sono stati necessari a Beatriz Haddad Maia per avere ragione della n. 35 WTA Katie Boulter. Haddad Maia è la sesta forza del seeding, ma è stata spostata nella prima riga in alto del tabellone per prendere il posto di Jasmine Paolini, che ha rinunciato per un problema al piede sinistro. Match di esordio per lei, accoppiata a un bye, mentre Boulter al primo turno aveva battuto Sara Errani, proveniente dalle qualificazioni. Un primo parziale con i servizi intoccabili, mai oltre il “30” per la risposta; d’altra parte, la brasiliana numero 10 del mondo è alta 185 cm (conversione WTA dell’imperiale 6 piedi) e l’inglese 182.
Nel tie-break, Bia, difendendo l’impossibile (e Katie non chiudendo l’altrettanto), vince un punto sul servizio britannico che sembrava perso tre volte (a stare bassi) e le permette di cambiare campo sul 5-1, di fatto chiudendo il discorso relativo al primo set. Boulter accusa il colpo e perde la battuta in apertura di secondo parziale. Rientrata sul 2 pari ma con la percentuale di prime in caduta libera e dopo aver avuto occasioni del sorpasso nei due turni successivi, cede l’undicesimo gioco; Haddad Maia serve per chiudere e chiude, guadagnando un promettente quarto di finale contro Paula Badosa.
[4] B. Krejcikova b. [LL] Y. Ma 7-6(5) 6-3
Esordio vittorioso anche per una delle protagoniste delle prossime WTA Finals, la quarta forza del seeding Barbora Krejcikova, che si impone sulla lucky loser cinese Ye-Xin Ma per 7-6(5) 6-3.
Una prima partita complicata per la campionessa di Wimbledon che ha perso il servizio sul 5 pari e nel tie-break si è trovata sotto 3-5, salvo poi piazzare quattro punti consecutivi. Non riesce a staccare l’avversaria fino al 3 pari della seconda frazione, Krejcikova, quando brekka e vola a prendersi il match con un parziale di 12 punti a 4. Ai quarti è attesa da Mirra Andreeva.
[12] A. Kalinskaya b. Yue Yuan 6-3 6-3
Un incontro piuttosto facile che ha rischiato di riaprirsi a un passo dal traguardo per Anna Kalinskaya, alla fine vincitrice della n. 46 Yue Yuan con un doppio 6-3 in un’ora e tre quarti.
In realtà era partita meglio Yuan, 2-0, poi due break di fila per Kalinskaya e tutto in discesa. Ha inciso non poco il 28% di prime cinesi in campo, neanche una pessima tattica, invero, dal momento che ne convertiva il 44% contro il 48 delle seconde. La maggiore facilità di uscita della palla di Anna paga anche nel secondo set, al sesto gioco, vantaggio presto consolidato per il 5-2. Padrona del campo, Anna si prende lo 0-40 in risposta, tre match point, ma il dritto si incarta, sbaglia una scelta e tutto sfuma. Yuan non si oppone al tentativo dell’altra di farla rientrare, anzi, inizia a giocare meglio, salva la battuta e si guadagna la palla del contro-break; vede lo spazio per fare di nuovo male, però il dritto le va largo. Se ne va un altro match point, ma la sensazione è che l’onda abbia perso intensità e infatti Kalinskaya trasforma la quinta opportunità che le vale la sfida con Muchova o Cristian (spoiler: Muchova).
K. Muchova b. [LL] J. Cristian 6-2 6-1
Poco da dire sulla vittoria di Karolina Muchova sulla lucky loser Jaqueline Cristian, altra sfida tra due giocatrici piuttosto alte, rispettivamente 180 e 182 cm (eppure entrambe 5 piedi e 11). Troppa la differenza tra la ceca in un ‘ottimo periodo di forma e la rumena n. 73 del ranking.
6-2 6-1 il punteggio maturato in un’ora e in quarto e segnato dalla partenza sprint di Karolina: 4-0. Jaqueline muove il punteggio dopo aver salvato palla break, ma in risposta non riesce a impensierire l’avversaria. Perso il servizio anche in apertura di seconda partita, si riprende subito il maltolto, ma rimarrà l’unico game a referto per lei nel parziale, incapace di tenere il ritmo di Muchova.