Si completano i quarti di finale dello Swiss Indoors di Basilea; Rune si aggiunge a Rublev e Tsitsipas, tre delle quattro teste di serie principali onorano così la fase degli “ultimi otto”.
[WC] D. Shapovalov b. [SE] R. Bautista-Agut 6-3 7-6(4)
Denis Shapovalov interrompe la fila di sei successi consecutivi di Roberto Bautista Agut e mette i piedi nel secondo quarto di finale del suo 2024, dopo il default di Washington contro Ben Shelton.
Bautista viene subito tradito dal servizio e dà il via libera al primo break del match già nel secondo gioco; lo spagnolo ha poco prima mancato un’opportunità per un break a freddo e nel prosieguo del parziale vive l’affanno di dover attutire uno Shapovalov che suona la grancassa con il servizio. Denis non deve più ricorrere ai vantaggi grazie ai suoi sette ace (con solo un doppio errore) e alla consistenza dei fondamentali con cui indirizza spesso in suo favore gli scambi.
A Bautista vengono concesse poche opportunità per guidare e piazzare colpi vincenti e la sua capacità di coprire il campo non gli permette più di una buona difesa, fino al 6-3 finale in trentasette minuti. Il canadese saccheggia il turno di battuta dell’iberico ancora una volta nel terzo gioco del secondo parziale e tutto lascia intendere a una facile vittoria per il nordamericano.
Shapo concede però la rivincita a Roberto nel sesto game e sul 3-3 non sfrutta due occasioni per un nuovo break; Bautista con esperienza capitalizza alcune indecisioni dell’avversario e lo porta al tie-break. Denis non inizia nel migliore dei modi ma non intende sfidare l’anziano ma sempre pimpante spagnolo in un terzo set e sigla con un asso il 3-3 che porta i due al cambio campo. Con coraggio spinge il dritto del 4-3 e non abbassa i giri del motore, costringendo il rivale ad allungare troppo un rovescio lungolinea.
Denis serve il decimo punto sul 5-4 inviando l’ultimo dei diciotto complessivi ace; successivamente vince uno scambio ravvicinato e scrive il suo nome nei quarti di finale, accanto a quello di Giovanni Mpetshi Perricard.
[4] H. Rune b. [WC] D. Stricker 6-3 7-6(2)
Holger Rune prosegue la sua corsa con buona sicurezza liberandosi dell’elvetico Dominic Stricker in due set. Sarà il suo decimo last eight della stagione, che l’ha visto giocare sei semifinali e una finale (persa, con Dimitrov a Brisbane). Al di là della caratura internazionale dell’avversario (al momento, per lo meno) Rune sembra pronto per una buona chiusura di stagione, soprattutto pensando a Parigi-Bercy, il Master 1000 più predisposto a sorprese e da lui vinto nel 2022. Il prossimo impegno del danese sarà contro David Goffin.
Il match
Non appena scemano leggermente i fuochi d’artificio dei primi minuti con botte di ragguardevole potenza al servizio da ambo i lati corti del court, il numero quattro del seeding emerge per la reattività con cui si attiva in ribattuta per non dare mai certezze al rivale, che si trova a dover eseguire sempre in movimento e in opposizione a palline molto profonde.
Stricker si destreggia con eleganza in un paio di occasioni ma per tutto il corso del set si profila il match tra un giocatore a tutto campo e uno molto potente ma con esigue risorse per neutralizzare l’avversario. Nella fase centrale della frazione Rune è perfetto nel contrare e ripartire, nell’impegnare l’elvetico a rete per poi passarlo con alta precisione, con il dritto come col rovescio.
Questo momento del match ha il suo apice nel quarto game, quando il danese ottiene l’unico break (e l’unica palla break) del set partendo da una ottima volée di rovescio per continuare con un passing shot di dritto che segue una risposta affilatissima di rovescio. Rune chiude il parziale al nono game scrivendo nel tabellino quattro ace e un doppio fallo ma anche mettendo nel carniere quattordici punti con la prima palla in quindici tentativi.
Pur non volendoci dimenticare che sta palleggiando con il numero 258 del ranking che giunge con lui solo alla decima partita nel circuito maggiore nel 2024, Holger esibisce sicurezza nei colpi di rimbalzo, nel servizio ma anche quando deve risolvere le questioni con colpi al volo.
Nel secondo set assistiamo ad alcune licenze per entrambi i duellanti, che nel rispettivo secondo game in ricezione si issano sullo 0-30 per poi essere riagganciati e superati. Il favorito numero quattro smarrisce però d’improvviso la confidenza con le linee del campo, sforando in un paio di occasioni e incoraggiando il mancino svizzero. Rune concede due palle-break nel sesto game, mancando inoltre ben cinque opportunità per far suo il gioco.
Stricker non si distrae ed è abile nell’approfittare di alcuni approcci un tantino soft del danese, che scende di efficacia con la volée ed è per una volta poco concreto quando si tratta di chiudere il punto. Con un errore di dritto arriva il primo, sorprendente break a favore del padrone di casa.
Dominic serve così per il set sul 5-3 ma incassa la debordante reazione del talento danese, che scatena il rovescio incrociato: ben tre punti vincenti hanno il medesimo stampo, un diagonale irraggiungibile da sinistra verso destra. Il contro-break si materializza all’istante. Stricker si costruisce la via per il tie-break ma dopo il primo punto a suo favore Rune riappare con una striscia di sei punti che ne illustra le molteplici capacità e che stende il ragazzo della Confederazione. Il punteggio finale è 7-2, Rune sorride affabile e confessa: “mi piace molto Basilea, quest’anno ho visitato Jurassic Park (la mostra presente in città per celebrare i trent’anni del celeberrimo film)”.
G. Mpetshi Perricard b. [8] F. Auger-Aliassime 6-1 7-6(6)
Secondo quarto di finale in stagione per Giovanni Mpetshi Perricard, che elimina il numero otto del torneo Felix Auger-Aliassime, sconvolto da 22 ace in un match senza palle-break per lui. Il francese sfrutta fino in fondo le prerogative della superficie velocissima ma in più del rivale ha la capacità di spezzare il ritmo e di accelerare, oltre che di maneggiare la racchetta nei pressi del net. Aliassime cresce molto dopo un primo set popolato di incubi, ma nella stretta finale i colpi migliori non sono i suoi.
Il match
Il favorito numero otto soffre le improvvise accelerazioni del giovane francese, che non sempre si cura delle linee del campo, ma che sa rompere la cadenza dello scambio con accelerazioni talvolta strappate ma che sembrano scagliate con la fionda e lasciano in incolmabile ritardo il tennista di Montreal.
Entrambi servono bene ma Perricard esegue anche il colpo in ribattuta con molto anticipo e movimento minimo: nel corso del quarto game l’atleta del Quebec prova a raffreddare gli entusiasmi in fase offensiva del rivale con la fuga in avanti ma il francese si allunga su un attacco non profondo e passa con il dritto. Perricard contiene senza sudare troppo e con coraggio continua a punzecchiare in risposta, pescando il break del 3-1.
Auger-Aliassime si scopre progressivamente impotente nel contenere il servizio e le variazioni di ritmo del francese, perfettamente a suo agio sul parquet veloce di Basilea: un altro break nel sesto game ed è 6-1 in meno di mezz’ora. Nove ace per Giovanni, che pare servirsi di un tapis roulant per agevolare il servizio dopo il rimbalzo.
Aliassime non ha scelta: deve servire meglio e insinuare qualche timore al rivale nel controbattere quasi in mezza volata al suo colpo di inizio gioco. Il nordamericano ha così successo nel difendere la battuta senza alcun affanno; Perricard peraltro non decelera mai e dopo dieci game solo cinque punti premiano il tennista in ribattuta.
Aliassime si carica durante il dodicesimo game con lo smash del 15-15 e con il dropshot del 30-30, ma il giovane lionese ha in serbo per l’occasione due ace che preludono al tie-break. Nello jeu decisif, che si compone di quattordici punti, ci sono cinque servizi vincenti e due ace. E un doppio fallo, di Perricard, che sembra il punto decisivo; il rovescio su una pallina senza peso tradisce però il canadese, che concede così il 4-4.
Giovanni ha il matchpoint sul 6-5, ma Felix scongiura la sconfitta con uno smash. Sul 6-6 però la prima palla non lo aiuta e sulla seconda Perricard si presenta a rete seguendo una risposta di rovescio dal movimento minimo che tanto caratterizzava le scorribande a rete di John McEnroe; il francese blocca la volée di rovescio con mano garbata per poi spedisce il servizio vincente definitivo.