La sfida contro il sempre imprevedibile Frances Tiafoe – mina vagante sia sul piano tecnico che su quello comportamentale – rappresentava un banco di prova di primo livello per Matteo Berrettini. E il romano ha risposto più che mai presente con una prova maiuscola, che fa sì che si possa riappropriare di quel soprannome, ‘The Hammer‘, che quasi sembrava ‘svanito’ e dimenticato dopo i problemi fisici che ha dovuto affrontare negli ultimi mesi. Alla voce ace si legge 16, a cui si aggiungono anche i 52 vincenti e le 15 palle break salvate su 17 concesse allo statunitense.
I numeri della risalita di Matteo Berrettini
La risalita del tennista romano si riassume in alcuni numeri. Innanzitutto il successo su Frances Tiafoe rappresenta la prima vittoria sul cemento contro un top20 dalla United Cup 2023, quando superò Hubert Hurkacz. Da quel momento, lontano dalle amate terra e erba, aveva inanellato una serie di otto sconfitte consecutive che forse sotto sotto avevano instillato in lui il dubbio di non essere più quello di un tempo. Non solo, perché il quinto quarto di finale stagionale conquistato all’Erste Bank Open (il primo sul cemento da Acapulco 2023) di Vienna gli vale il 30° successo stagionale. Un dato per nulla scontato per un giocatore che non ha giocato fino a marzo e che ha saltato altri tornei importanti qua e là in questo 2024.
Il dato più interessante di Matteo Berrettini, però, riguarda la classifica. Chiaramente il best ranking di n°6 è ancora lontanissimo e chissà se mai tornerà a raggiungerlo o addirittura migliorarlo. Ma grazie ai tre titoli conquistati in stagione (Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel), che rendono il 2024 il suo anno più prolifico da questo punto di vista, il romano si è spinto fino al n°34 nella classifica live, il che lo tiene ampiamente in corsa per essere testa di serie al prossimo Australian Open 2025. Un aspetto assolutamente non banale, che gli garantirebbe un sorteggio tendenzialmente più soft ed eviterebbe potenziali secondi turni impervi come successo a Wimbledon (contro Sinner) e allo US Open (contro Fritz). L’annata, però, non è ancora finita, e l’azzurro vuole ancora regalare molte gioie ai suoi tifosi e agli appassionati di tennis. Con uno occhio proiettato al sogno Malaga.