Negli studi di Sky Sport, in occasione della presentazione dello speciale dedicato a Jannik Sinner e dell’ultimo mese della stagione tennistica, nell’ultima parte della conferenza stampa tenutasi giovedì mattina è andato in scena un dibattito, moderato da Dalila Setti, che ha coinvolto quattro talent di Sky: Laura Golarsa, Paolo Bertolucci, Stefano Pescosolido ed Ivan Ljubicic. Tanti i temi toccati, da Jannik Sinner a Novak Djokovic, passando per Jasmine Paolini. Ecco, dunque, le loro parole.
Stefano Pescosolido: “Hanno giocato tanto, Zverev ad esempio ha giocato tantissimo, quindi è quello più vicino in classifica ai primi due. Poi c’è Medvedev che cerca sempre la prima vittoria dell’anno, ma i nomi sono sempre quelli. Qualcosa in più da parte di Shelton e da qualche giovane un po’ altalenante”.
Dalila Setti: Sinner e Alcaraz hanno fatto lo strappo rispetto agli altri giovanissimi. È giusto parlare di nuova era quando abbiamo appena salutato Nadal?
Laura Golarsa: “Sicuramente il ricambio generazionale tanto atteso, col fatto che i primi di una certa età hanno cominciato a lasciare, sta avvenendo. Poi ce ne sono due che sicuramente sono troppo più forti degli altri. Anche nei tornei 250 e 500 iniziamo a vedere i volti nuovi che vanno avanti. Per cui non sono solo i Nadal, i Federer e i Murray, già anche la generazione di Thiem sta mollando. Se quella dei 40enni era una generazione di alieni, ci sono anche quelli di 35 anni che stanno mollando e adesso i giovani stanno venendo avanti. Anche nei Challenger, la settimana scorsa ad esempio abbiamo visto il ragazzino spagnolo che sta facendo bene, che ha ricevuto le congratulazioni di Alcaraz e Nadal. Ora ci sono i 2006 e i 2007 che si stanno facendo sotto, perché non sono solo Sinner e Alcaraz. C’è tutto un mondo nuovo che vogliamo tenerci stretto. Eravamo preoccupati che Federer e Nadal smettessero”.
Dalila Setti: C’è un tennis oltre Roger e oltre Nadal? Ora resta Djokovic, ma dipende solo da sé stesso? Cosa ti aspetti da lui?
Ivan Ljubicic: “Non lo so e credo che neanche lui lo sappia in questo momento. Secondo me punta ai tornei sicuramente piuttosto che alla classifica, perché per andare ancora più in alto dovrebbe giocare molto di più. Non è pronto né fisicamente e mentalmente per farlo, ma a Shanghai ci ha fatto vedere che quando vuole ‘giocare’ riesce ad impensierire i migliori. Io ho dei dubbi che quest’anno giochi a Torino, ma l’anno prossimo ci riproverà”.
Dalila Setti: Vi ha stupito la decisione di Djokovic di non andare a Parigi?
Paolo Bertolucci: “Lui ha cambiato team perché non sopportava più la pressione di un certo tipo di lavoro pesante giornaliero. Ha voluto prenderla un po’ più comoda e d’altronde ad un giocatore che ha vinto quello che ha vinto lui cosa cambia un titolo in più o in meno? Il suo obiettivo sono gli Slam, quest’anno era l’Olimpiade. A questo punto ha quasi tirato i remi in barca. Se si qualifica andrà a Torino, altrimenti pace“.
Stefano Pescosolido: “L’ultima volta che Djokovic ha scherzato con lui è stato a Torino l’anno scorso. Il tempo passa, qualche difficoltà in più c’è per il serbo. È stato chiaro e alla sua età può decidere tranquillamente cosa fare. L’anno prossimo poi avrà ancora la Coppa Davis e per lui sarebbe un sogno chiudere con un successo lì. L’anno scorso ha accusato abbastanza la sconfitta con Sinner“.
Dalila Setti: Djokovic se lo aspettava un Sinner a questo livello?
Laura Golarsa: “Secondo me sì perché poi i giocatori si conoscono. Mi ricordo che Federer quando fece i primi allenamenti a Roma già si era espresso a suo favore. Djokovic ha capito che può ancora giocare ad alto livello, ma deve essere motivato e questa motivazione gliel’hanno data le Olimpiadi e gli Slam. A Shanghai si è messo alla prova, ha visto che può arrivare in fondo e che può giocare, per cui tenendo conto della formula delle Finals può giocarsi il Round Robin non come allenamento, ma per rodare. E credo che lui abbia bisogno di grandi appuntamenti. Deve riassestare l’equilibrio con il team di lavoro, ma ha già fatto capire che l’anno prossimo ci sarà ancora e che è super motivato a vincere qualche Slam”.
Dalila Setti: Sinner è il favorito per Torino?
Ivan Ljubicic: “Si, è lo strafavorito per me. Anche perché mi deve ancora convincere Alcaraz a livello indoor. Ha un livello altissimo sul cemento, ma indoor anche a Torino l’anno scorso ha sofferto tanto, soprattutto dal punto di vista mentale. Vediamo se quest’anno cambierà. Se vogliamo cercare uno che si avvicini più a Jannik io direi Zverev“.
Dalila Setti: Jasmine Paolini è stata bravissima a conquistare il suo primo 1000 quest’anno…
Laura Golarsa: “Io ho commentato Jasmine a Stoccarda e fece una partita tecnicamente perfetta e dissi che non era meno della Swiatek come gioco. Poi i risultati mi hanno dato un po’ ragione. La sorpresa è che lei abbia raggiunto questi risultati non più ragazzina. Il lavoro però premia sempre ed è vero che il tennis femminile sta vivendo una fase un po’ così. Sabalenka ci ha messo un po’ a mettere insieme i pezzi emotivi, ma è una spanna sopra le altre. Jasmine è compatibile con il gruppo che si è qualificato alle Finals. Probabilmente se avesse iniziato un pochino prima il percorso e con una fisicità più importante non sarebbe da meno rispetto a Sabalenka“.
Dalila Setti: In Coppa Davis siamo i favoriti? Provate a mettervi nei panni di Volandri!
Paolo Bertolucci: “Invidio Volandri, ha l’imbarazzo della scelta, a me non è mai successo. È bello avere questa opportunità. Credo che nessuno avrebbe mai pensato lo scorso anno che saremmo stati presenti in tutte le Finals, è una cosa da fantascienza. Per la Davis siamo favoriti, ma non strafavoriti, quando giochi due su tre in una giornata non è facile. Abbiamo Sinner che probabilmente ci fa partire da 1-0, ma ci sono nazioni come la Germania che ha un ottimo doppio e uno Struff che fa paura se è in condizione. Neanche la Spagna è così scarsa. Gli Stati Uniti possono batterci a livello di numeri 2 e doppio. Sarà bello e interessante”.
Stefano Pescosolido: “Vedremo delle squadre più forti rispetto alla scorsa stagione, la Germania è molto forte e può essere la rivelazione. Tornando a noi il problema è il doppio, bisogna capire se chiamare i due doppisti o un altro singolarista da far giocare con Sinner“.