Termina qui l’avventura di Matteo Berrettini all’Erste Bank Open con l’eliminazione per mano di Karen Khachanov. Un periodo di forma strepitoso per il russo, campione ad Almaty la settimana scorsa, che mette a referto la settima vittoria consecutiva accendendo così alle semifinali di un torneo sopra la categoria 250 per la prima volta dal 2023, quando era riuscito a raggiungere questo risultato a Miami perdendo contro Medvedev, futuro campione contro Jannik Sinner.
K. Khachanov b. M. Berrettini 6-1 6-4
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Primo set: solo Khachanov in campo
Nella prima parte del match non si vede il solito Berrettini che tanto bene aveva fatto contro Marton Fucsovics e Frances Tiafoe. È anche vero che con tutto il rispetto per l’ungherese e lo statunitense, Kachanov sta dimostrando nell’ultimo periodo di avere una qualità di tennis superiore a molti colleghi nel circuito. Ed è così che dopo aver messo pressione con cinque palle break nel primo game in risposta strappa il servizio a Berrettini.
Matteo reagisce con un turno di battuta tenuto a zero, ma in risposta tornano gli incubi dei breakpoint con altre quattro chance per Khachanov di ammazzare il set, ma stavolta Matteo salva tutto. Naturalmente l’avvio super del russo taglia le gambe a Berrettini che crolla al sesto game confermando il pessimo andazzo in battuta e perdendo successivamente il set con un hold a zero in favore del numero 24 al mondo. Se da una parte Khachanov mette in fila 13 punti con la prima di servizio su 14, Berrettini commette 16 errori non forzati che raccontano tanto dell’atteggiamento non ideale per il tennista azzurro.
Secondo set: un break tradisce Berrettini
Berrettini deve assolutamente rientrare in partita e per farlo deve ritrovare la sua arma migliore ovvero il servizio, tanto mancato nella prima parte di gara come dimostrano i numeri. I due turni di battuta tenuti a zero testimoniano proprio questo, una reazione “alla Berrettini” che fa ben sperare. D’altro canto a tennis si gioca in due e Khachanov, a differenza di cosa magari ci si poteva aspettare, non molla un colpo. La gara prosegue anche molto velocemente fino al nono e fatale game per il nostro Berrettini che con un pesante break a zero consegna la possibilità a Khachanov di servire per il match.
Uno dei detti più famosi del tennis rimane sempre “il servizio per chiudere è sempre il più difficile da affrontare” e questa tesi viene confermata dal fatto che per la prima volta Karen si trova in netta difficoltà con il servizio, regalando addirittura due palle break a Berrettini che potrebbe così portarsi sul 5-5. Khachanov però è troppo in forma e contro un Matteo in difficoltà le salva entrambe e al primo match point chiude la partita, battendo per la prima volta il tennista azzurro dopo quattro sconfitte.
Si parlava tanto prima di questo match della corsa di Matteo Berretini per essere testa di serie al prossimo Australian Open, abile a raggiungere la trentesima vittoria in stagione nonostante i soliti infortuni. Ora naturalmente la pista si raffredda, ma con una buona prova a Parigi-Bercy potrebbe arrivare la corsa preferenziale per lo Slam australiano e perché no, anche una chiamata per la Coppa Davis.