O. Danilovic b. [Q] C. Dolehide 6-3 6-1
Olga Danilovic si aggiudica il Guangzhou Open vincendo in poco più di un’ora la finale contro Caroline Dolehide. L’americana si è spesa con impegno per giocare ad armi pari con la serba, ma quanto ha saputo profondere in tal senso è stato condizionato dallo sforzo sostenuto per arrivare allo scontro decisivo: sei ore circa per superare Bouzkova e la nostra Lucia Bronzetti, con quattro matchpoint annullati, e ovviamente due incontri di qualificazione.
La vincitrice ha comunque trionfato con merito, confermando le sue eccezionali qualità di colpitrice e la fluidità dei suoi movimenti in esecuzione, che le permettono di disimpegnarsi con efficacia anche in spazi minimi e di far ripartire il gioco agevolmente. Il freno principale alla sua crescita per ora a nostro parere è rappresentato dagli ancora troppi errori non forzati: Olga è comunque da lunedì al numero 52 del ranking, vince il suo secondo titolo dopo Mosca 2018 ed è la seconda serba a vincere il torneo dopo Jelena Jankovic nel 2015.
Il match
La tennista serba ha sovente successo quanto provoca la statunitense con le sue aperture, soprattutto con il dritto, volte a muoverla; Dolehide soffre il disagio di non poter spingere con il suo ottimo drive e arranca. Caroline, inoltre, pur servendo con frequenza la battuta principale (al termine del primo set avrà il 90%) spesso è obbligata a spostarsi o arretrare per meglio contenere i guizzi in ribattuta della mancina di Belgrado.
Danilovic non soffre dunque il servizio della rivale e insiste con il dritto: Olga manca una palla-break nel terzo game ma nel quinto il suo sforzo in risposta la premia con il 3-2 che diventa poco dopo 4-2. La numero 101 del ranking si cimenta seriamente nella ricerca del contro-break nell’ottavo gioco, quando azzarda maggiormente in opposizione al servizio della rivale e ingenera alla buonora qualche pensiero all’avversaria.
Danilovic resiste e tiene il turno nonostante due palle-game per Dolehide; la sua facilità nel colpire anche in drop con il dritto la agevola nel respingere le insidie e nell’operare il break del 6-3. In mezz’ora per la serba leggiamo di quindici soluzioni vincenti e tredici errori non forzati.
Dolehide nutre ancora qualche speranza di indirizzare il secondo parziale con un break in apertura, che spieghiamo però anche con un minimo rilassamento della serba; Olga, infatti, ritrova subito i suoi colpi migliori e allarga di nuovo il campo, per lo sconforto dell’americana, che appare affaticata. Il contro-break è in tal modo immediato e prelude a un netto e più accentuato rispetto al primo set predominio della belgradese.
Dall’1-1 Dolehide si arrende progressivamente alla freschezza dell’avversaria, subendo un forcing per neutralizzare il quale non dispone più né di riflessi né di gambe: Danilovic vince sei game in fila e trionfa.