Buoni esordi al Paris Rolex Masters di due illustri protagonisti del torneo.
[2] C. Alcaraz b. N. Jarry 7-5 6-1
Un Carlos Alcaraz non desideroso di fare tardi ma nemmeno sufficientemente concentrato per chiudere la questione in poco tempo passa il turno ai danni di Nicolas Jarry: 7-5 6-1 per il numero due del seeding, orbo come è noto del primo favorito Jannik Sinner. Lo spagnolo gradisce la superficie, non certo veloce come il tappeto di Basilea della scorsa settimana, e sperimenta presto la propria superiorità nello scambio.
Jarry sa reagire ed ingarbuglia il finale del primo set, ma non ha la forza per rintuzzare il ritorno del rivale, che chiude il set ed imperversa presto nel secondo. Un buon Alcaraz, vincente e giudizioso nel non scoprirsi troppo, sicuro di sé al punto da non rischiare mai veramente pur concedendo sei palle-break, una in più del suo avversario. Per lui ora c’è Humbert oppure Giron.
Primo set: Alcaraz controlla il ritorno di Jarry e chiude 7-5
Non parte nel migliore dei modi l’avventura di Jarry, perché Alcaraz serve bene ma soprattutto perché il campione spagnolo tiene in campo la risposta posizionandola inoltre piuttosto in fondo e costringendo il sudamericano a spingere su palline con poco peso. Un Jarry ancora freddo commette qualche imprecisione e deve arrendersi nel game d’esordio al servizio, trovandosi presto sullo 0-3.
In seguito, lo spilungone cileno aggiusta il mirino e principia a lavorare sulla seconda di servizio, disegnando traiettorie che Alcaraz fatica a controllare e a destinare agli ultimi pollici della metà campo opposta. Jarry con pazienza risale la corrente e trova il contro-break che lo catapulta in rinnovata parità dopo dieci game. L’asso murciano pare essersi accontentato del vantaggio in apertura e forse sbaglia qualche calcolo; non si aspetta la riscossa di Nicolas e deve così accendere nuovamente l’attenzione.
Nel corso del dodicesimo game con Jarry al servizio per portare la contesa al tie-break, dopo un iniziale 30-0 Alcaraz ritrova la misura e torna ad obbligare il suo avversario a spingere, riaprendo il game ed arrivando alla palla-set. Jarry è bravissimo a costruirsi la strada per la rete e a chiudere con una volleina di rovescio strettissima, ma ogni volta che cerca l’iniziativa da fondo il suo angolo trattiene il fiato.
Carlos non ha comunque voglia di perdersi in un intricato tie-break e non molla la presa: il campione di Parigi e Londra si procura un secondo setpoint e Jarry si consegna con il primo doppio fallo della partita. Cinquantuno minuti, ventuno errori per il cileno, che conquista una palla-break in più del suo rivale.
Secondo set: Jarry sfiora il break per due volte, poi cede di schianto
Come visto in altre occasioni, il campione spagnolo si spende a fasi alterne, entra nel match per poi abbassare il consumo di energie e commettere qualche errore, in definitiva agevolando il pur valoroso sforzo dello sfidante. Jarry manca due palle-break nel primo game ed un’altra nel terzo, pur uscendo vincitore da uno scambio pieno di corse in avanti e indietro di Alcaraz, che però non sorprende con un dritto sotto le gambe il Gringo di Santiago appostato a rete.
Gli applausi sono per entrambi, forse qualcuno in più per il sudamericano, che deve pur sempre fronteggiare il numero due del ranking, il quale sonnecchia anche perché si rende conto che quando tiene un ritmo per lui decoroso Jarry fatica a contenere. Lo slice a una mano di Nico non regge e Alcaraz dedica al frangente la cura necessaria per pescare la palla-break del 3-1 che trasforma con la risposta di dritto.
La resistenza del giocatore sudamericano termina praticamente in quel momento: Alcaraz prende il largo agevolmente ed aggiunge altri tre giochi al suo bottino, chiudendo il parziale per 6-1 in quarantuno minuti.
[10] S. Tsitsipas b. A. Tabilo 6-3 6-4
Stefanos Tsitsipas è battagliero e concreto, efficace e decisamente voglioso di giocarsi tutte le residue carte per approdare a Torino; c’è tutto questo nella vittoria dell’ateniese contro Alejandro Tabilo, comunque soddisfatto per la sua migliore stagione da professionista.
Il match
Quella che parte come una lotta di servizi furenti cela in realtà uno Tsitsipas molto ben registrato nel suo colpo preferito, il dritto con cui dirige lo scambio ben principiato dalla battuta. Anche Tabilo tiene a distanza il rivale, parimenti appoggiandosi al suo potente dritto; in questi match di grande equilibrio composti da game fortemente squilibrati a favore di chi serve, il tie-break non è il naturale epilogo solo in caso di passaggio a vuoto di uno dei contendenti.
Tabilo sbaglia la misura in approccio e offre infatti nell’ottavo game le palle-break che decide in pratica la questione; l’atleta greco chiude con sicurezza e nel game seguente si prende il set. Nelle cifre giganteggia con undici vincenti, di cui sette con il drive, contro solo tre del sudamericano.
Stefanos non indietreggia e coglie il break nel terzo game del set seguente, ma accusa la riscossa del rivale, che ottiene subito la rivincita e riacciuffa la parità a quota due. Tsitsipas non perde attenzione e nemmeno campo come gli era accaduto a Basilea contro Cerundolo; ritrova subito il miglior servizio e riprende a difenderlo con ordine.
Il secondo set è meno bello del primo poiché entrambi sbagliano di più, ma il greco è più concreto e finalizza l’unica palla-break della fase finale del set, nel nono game. Il decimo è per lui una mera formalità e gli concede il passaggio del turno, che lo spinge alla sfida di ottavi di finale proprio con Francisco Cerundolo.