K. Kachanov b. [8] G. Dimitrov 6-2 6-3
Karen Khachanov supera per la prima volta in carriera dopo quattro sconfitte Grigor Dimitrov e torna in semifinale al Paris Rolex Masters, torneo che ha vinto nel 2018. Il russo conferma di essere nel momento migliore della stagione e aggiunge al traguardo di Parigi il successo di Almaty e la finale a Vienna, ma la vittoria, soprattutto nelle dimensioni piuttosto pesanti, si deve anche ad un atteggiamento progressivamente abulico ed avvilito del genio bulgaro.
Dimitrov è stato inizialmente travolto dall’efficacia dei fendenti alla battuta e nei fondamentali del tennista di Mosca, infallibile e precisissimo nel muovere il rivale e nel neutralizzargli le iniziative in ricerca di variazioni di ritmo. Nel prosieguo del match però il favorito numero otto della manifestazione non ha saputo prendere in mano lo scambio, mentre Khachanov si faceva sempre meno chirurgico nelle conclusioni. Il punteggio del secondo set è così solo minimamente meno duro per Grigor, che abbandona dunque Parigi e ora può solo sperare nella rinuncia di Djokovic alla sua posizione nella Race per agguantare la nona piazza. Per Khachanov invece c’è la semifinale, al cospetto dell’eroe locale Ugo Humbert.
Primo set: Khachanov è perfetto e tiene a distanza Dimitrov
Khachanov si conferma sin dal principio in forma smagliante e tiene facilmente sotto controllo le variazioni di Dimitrov; il bulgaro sceglie di battere per primo ma il servizio principale lo tradisce per otto volte in dodici tentativi. Sulla diagonale del rovescio Grigor non si ricava la strada per variare in lungolinea, in quanto il palleggio del russo casca ben profondo, impermeabile agli slice rivali e soprattutto alla versione liftata dell’aureo backhand. È proprio Khachanov che trova il lungolinea vincente di rovescio; la sua aggressività mina fortemente l’opera del suo avversario nel cercare una seconda palla competitiva, e l’uno su otto con il servizio di scorta ci spiega il parziale di 3-0 per il moscovita, con doppio break in tasca.
Karen serve la prima palla con percentuali quasi doppie rispetto a quelle del bulgaro e la combinazione con il dritto non lascia spazi alla fantasia di Dimitrov, che dopo venticinque minuti lo vede in ritardo per 1-5 con ben nove errori non forzati contro solo uno del russo. Khachanov scaglia pallate che paiono teleguidate per come insistono nelle zone meno agevolmente coperte dal bulgaro.
Dimitrov difende in quattro punti il settimo game e rivolge al terreno una pallina con uno smash dinamico sulle tracce di Sampras, ma in risposta non ha risorse e quando crede di avere un attimo in più per spingere l’affanno gli nega la sicurezza e la tranquillità per centrare la metà campo avversa. Arriva così il 6-2 per Khachanov, con tre errori non forzati per lui contro i 14 del rivale.
Secondo set: il russo cala leggermente ma Dimitrov non è in serata e si arrende
Per tornare a galla Dimitrov deve certamente riparare il meccanismo del servizio e magari cercare di accorciare gli scambi a rete, azione scelta poche volte ma risultata sempre vincente. E ovviamente rispondere ai macigni dell’avversario.
Grisha tiene il game d’ingresso con due servizi vincenti e un ace, ma Karen sullo 0-30 cala anch’esso un tris dove gli assi sono due e riequilibra il punteggio sull’1-1: Khachanov commette qualche errore in più e Dimitrov brilla con un dropshot di rovescio dalla traiettoria pazzamente a uscire e una stoccata sempre con il revers lungolinea. Il russo abbassa la velocità della battuta e nei suoi giochi la disputa è più equilibrata; nei primi due turni Dimitrov giunge ai vantaggi, ma non va oltre e la contesa segna il 2-2.
Gli scarsi risultati in ribattuta rivolgono sulle spalle del bulgaro notevole pressione in ogni turno al servizio; Grisha è piuttosto cupo nell’espressione e meno dinamico del solito nei recuperi, questo anche certamente per meriti dell’avversario. Nel settimo game non mette per quattro volte la prima palla e Karen gli scappa sul 15-40. Il servizio funziona al quinto tentativo ma il dritto inside out vola in corridoio e il break per il moscovita si materializza.
Solo i fischi del pubblico spingono Dimitrov ad annullare due palle-match sullo 0-40 nel nono gioco: Grisha si ribella ma sul 30-40 c’è il doppio errore della resa. Per il bulgaro ventotto errori non forzati, di cui quindici con il rovescio: le Finals sono ormai una chimera.