[13] H. Rune b. [9] A. de Minaur 6-3 4-6 7-5
Un’autentica battaglia da due ore e mezza, con un terzo set spettacolare. Holger Rune ha un feeling particolare con il cemento di Parigi, e chi lo ha scoperto sulla sua pelle è Alex de Minaur. L’australiano mette in campo la solita grinta e la proverbiale riluttanza alla sconfitta ma non è bastato per rimontare il danese che si è fatto trovare pronto, soprattutto nel rush finale del parziale decisivo. 6-3 4-6 7-5 che accende una fiammella di speranza per il classe 2003 che sogna ancora un posticino tra i migliori otto del ranking per partecipare alle ATP Finals di Torino. Il prossimo ostacolo sulla sua strada sarà Alexander Zverev, con il tedesco vittorioso su Stefanos Tsitsipas nel primo quarto di finale di giornata.
Primo set: un break fa la differenza, Rune si porta 1-0
Il game inaugurale della sfida è sintomatico della partita che giocherà De Minaur per tutto il match: di rincorsa. Al pronti via l’australiano deve fronteggiare già due palle break, con Rune che non ne approfitta. Subito dopo è proprio lui a dover proteggere il suo turno di battuta: il challenge non lo aiuta, la palla di The Demon è buona e fiocca la prima palla break. Il danese la disinnesca con un’ottima prima e tiene il turno di servizio. L’australiano è quasi sempre costretto a giocare con la seconda, la percentuale di prime attestata su uno scarso 38% non aiuta a imporre il gioco e il dritto mandato in rete regala la prima palla break, stavolta appannaggio dello scandinavo: questa volta il gratuito è causato da un rovescio.
Holger piazza la zampata e rompe l’equilibrio, la reazione di De Minaur non si fa attendere ma senza trovare l’immediato controbreak. I game corrono via senza scossoni fino al momento clou, dove il classe 2003 ha sulla racchetta l’opportunità di far valere il break colto in precedenza. Il nono game inizia all’insegna di un bel contropiede, poi lo scandinavo fa tutto con il servizio, soprattutto quello decisivo ad uscire con cui firma il primo parziale, un 6-3 chiuso in 43′.
Secondo set: De Minaur si salva dal baratro e pareggia i conti
Forte del vantaggio, Rune accorcia le distanze e non disdegna l’attacco alla rete per prendersi i punti, ma De Minaur non si demoralizza e in maniera attenta conquista il primo game del secondo set. Fino al 3-3 il match vive di folate e non si palesano occasioni di break, ma al contempo il pubblico di Parigi si sfrega le mani per alcune giocate che strappano applausi a scena aperta come la stop volley di De Minaur o il dritto vincente in contro balzo di Rune dopo una risposta prodigiosa dell’australiano. Continua lo scarso feeling del danese con i challenge, con il nativo di Sydney che si fa sentire con il servizio e continua a dare segnali di ripresa.
Nel nono game il ragazzo aussie si trova sotto 0-30 in un game delicato, ma nel punto che avrebbe potuto offrire e tre palle break di fila al rivale si veste da gladiatore e si disimpegna sia a rete che in un recupero prodigioso dopo un lob del rivale, priva di trovare il dritto vincente. E’ il prequel per quattro punti fila, con un ace a corredo per scrivere 5-4 (altro challenge a vuoto di Rune). E’ la sliding door del parziale, con De Minaur che risponde colpo su colpo alle offensive dello scandinavo che si spazientisce e sparacchia fuori. Piovono tre palle break, la seconda è quella buona per aprirsi il campo con il dritto e chiude in bellezza con un comodo smash a rete: 6-4 e 1-1,
Terzo set: il cuore di De Minaur non basta, Rune vola in semifinale
Il match si trasforma in una battaglia senza quartiere. Rune sfrutta il toilet break per scaricare la tensione di fine secondo set, i risultati gli danno ragione. Il danese si porta sul 15-30 sul servizio di De Minaur, poi uno spettacolare e interminabile scambio dove è l’australiano a cedere per primo produce 2 palle break per il classe 2003. E’ il replay del game decisivo del round precedente, Alex tutto cuore e fuoco si salva ancora infilando di nuovo quattro punti consecutivi con Rune che stenta a crederci. Il numero 13 del ranking continua a salire di livello e tiene con discreta maestria i propri turni di servizio, sino ad avere un’altra opportunità per spaccare il parziale decisivo.
Sul 2-2 la testa di serie numero 9 del seeding si inguaia da sola, brutto doppio fallo e di nuovo graticola in vista: 15-40 e due palle break da fronteggiare. Questa volta non ci sono scialuppe che tengano, la corrente di Holger è troppo forte e dopo l’ennesimo scambio estenuante, l’australiano va sott’acqua e cede la battuta. In apnea, ma non annegato. Alex non molla, è una sfinge che non si scompone: approfitta di una scellerata discesa a rete dell’avversario per punirlo e conquistarsi delle palle break che mancavano dal nono gioco del set precedente. Controbreak servito.
Si rimane on serve ma il canovaccio del match è chiarissimo: scambi taglia gambe per entrambi dove il danese prova ad aprirsi il campo ma l’australiano fa leva sul suo atletismo e rimanda tutto dall’altro lato della rete. L’undicesimo game è l’ago della bilancia, dove un “piatto” pesa più dell’altro per pochi grammi di differenza. Qui, la differenza è in centimetri, con De Minaur che si trova in una situazione di punteggio ormai per lui ricorrente: sotto 15-40. Alla seconda chance, Rune sfrutta una seconda lenta e la aggredisce con un dritto vincente. E’ il break che fa la differenza, il numero 10 al mondo sembra aver accusato il colpo e non ha più la forza di riemergere dalla buca. Rune chiude 7-5 e porta a casa un match elettrizzante e può continuare la sua rincorsa alle Finals di Torino.