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Non è una delle favorite, ma può essere la sorpresa di questa competizione. Nonostante una bacheca meno ricca rispetto alle prime della classe, Jessica Pegula si presenta ai nastri di partenze delle WTA Finals con meno pressione ma con la stessa ambizione che lo scorso anno le fece raggiungere la finale in questo torneo. Chi le negò il sigillo in terra messicana fu Iga Swiatek, a Riyad la ritroverà nello stesso girone. Le altre due riveli nell’Orange Group sono Barbora Krejcikova e soprattutto l’amica Coco Gauff. Il derby USA che terrà a battesimo l’avventura di Jess in Arabia Saudita è stato uno dei temi toccati dalla diretta interessata in conferenza stampa, oltre a evitare polemiche sull’argomento diritti umani e focalizzarsi sull’impatto che possa avere un evento del genere da queste parti.
D. Per quello che hai potuto constatare in allenamento, qual è il tuo livello di energia in questo ultimo sprint stagionale? Le condizioni qui?
Pegula: “Mi sento molto bene. Mi sono concessa un piccolo break dopo l’Asia, dopo il torneo di Wuhan. Sentivo di dover tornare a casa e avevo bisogno di resettare. E’ sempre strano andare incontro alla fine dell’anno consapevole di avere un ultimo evento ancora, dopo ti puoi rilassare un po’. Qui siamo state ricevute alla grande, è stato tutto molto semplice, tra gli allenamenti e tutto il resto. Ovviamente con meno gente, sembra tutto meno stressante rispetto ai grandi tornei. Mi sono allenata con le ragazze qui e posso dire che il campo è di media velocità, qui c’è una certa altitudine, e credo dia vantaggio a chi ha un grande servizio. Penso che queste condizioni si adattino bene al mio gioco.”
D. E’ la tua prima volta qui. Personalmente hai qualche impedimento o riserva sul venire a giocare qui in Arabia Saudita, come sui diritti umani, nella fattispecie quelli delle donne e della comunità LGBTQ+?
Pegula: “Per me no. Ne abbiamo discusso a lungo e credo che ci stiamo lavorando. Quello che penso è che già abbiamo avuto modo di fare alcune cose per queste giovani ragazze, le giovani donne. Molte persone si sono avvicinate a me e mi hanno detto quanto sia straordinario vederci competere qui, come stia aiutando lo sport e molto delle ragazze qui. Una donna mi ha detto ieri che 60.000 ragazze stanno giocando a tennis nelle scuole. Quando avvengono cose del genere, sai di essere sulla strada giusta nel fare qualcosa per lo sport. La priorità è vedere che stai cambiando la vita di queste ragazze. Penso sia la decisione giusta per noi, non sono contraria a giocare qui. Sono stati tutti molto accoglienti.”
D. Cosa pensi del girone in cui sei stata sorteggiata? Cosa hai imparato dalle altre due partecipazioni alle WTA Finals e come possa aiutarti nell’esperienza di quest’anno?
Pegula: “Ho avuto due esperienze agli opposti. Ovviamente la prima non fu positiva, la seconda volta fu molto buona. Ad ogni modo penso che le condizioni siano completamente diverse, l’anno scorso si giocava all’aperto. C’erano delle variabili che credo di aver gestito molto bene. Venendo qui, sai a cosa vai incontro. E’ indoor. E’ adatto a chi ha un grande servizio. Penso di averle evitate quasi tutte nel mio girone (sorride), è sempre interessante. Avere tre big servers del circuito tutte in un gruppo, lo rende sicuramente un girone interessante. Mi piacciono le partite nel mio girone. Per lo meno, almeno una volta, le ho battute. Ciò non vuol dire che le batterò questa settimana ma questo mi dà molta fiducia.”
D. Inizierai contro Coco Gauff. Vi conoscete molto bene. Su un campo indoor di media velocità a fine stagione, come è la tua analisi?
Pegula: “Penso si adatti bene al mio gioco. Allo stesso tempo, anche Coco gioca bene indoor. Su questi tipi di campi ha delle ottime statistiche. Ha un’ottima prima di servizio e se inizia a servire bene, penso possa diventare difficile. Dipende tutto dal nostro servizio. Non lo so, sento che i campi di media velocità mi favoriscono ma allo stesso tempo penso che lei sia veloce abbastanza da recuperare tante palle che magari altre non prendono. Penso sia un match complicato.”