Una buona prestazione di Jasmine Paolini, uscita però sconfitta in due set contro la n. 1 del mondo Aryna Sabalenka nonostante due opportunità di allungare la sfida al terzo. Subito dopo il match, comprensibilmente, l’azzurra tende a vedere più cosa avrebbe potuto fare meglio rispetto a quanto di buono mostrato in campo. Ma è già tempo di pensare al doppio di martedì, alle 11 italiane.
D. Hai lottato strenuamente e hai avuto chance nel secondo set: come valuti la tua prestazione?
“Sono un po’ delusa perché non sono riuscita a fare meglio, forse nel secondo set e a iniziare meglio il match, ma non è facile giocare contro Aryna e qui le condizioni sono piuttosto veloci.”
D. Hai ancora la possibilità di qualificarti. Puoi spiegare la parte psicologica del gestire la fase a gironi? Di solito, perdi e sei fuori: come gestirai le prossime 48 ore?
“Dovrò cercare di essere più positiva. Ora sono delusa, ma devo ritrovare la concentrazione. Domani c’è il doppio, quindi la possibilità di giocare ancora un match, magari è una cosa positiva”
D. Cosa pensi di aver fatto bene tanto da metterla in difficoltà, perché così sembrava nel secondo set…
“Penso di aver servito e risposto un po’ meglio, ma lei ha giocato meglio nei momenti importanti, quindi la prossima volta che la affronto – o comunque in qualsiasi altro match qui dove ci sono le migliori al mondo – devo cercare di giocare meglio quei punti.”
D. Sei alle Finals in singolare e in doppio. Riesci a goderti questo risultato o c’è troppo stress per via di tutti gli incontri da giocare?
“Non so, penso agli incontri ma sono anche contenta di essere qui. Cerco di godermela, ma sono anche concentrata sui match.”
D. Quale credi che sarà la parte più difficile contro Qinwen Zheng?
“Vincere. Ho sempre perso contro di lei, quindi sarà complicata. Ho già giocato due match qui, conosco meglio i campi, ma lo stesso vale per lei. Serve in modo incredibile, quindi la chiave sarà cercare di rispondere, giocare profondo e, quando ho l’occasione, attaccare e muoverla.”
D. I fan italiani e quelli cinesi sno stati i più rumorosi qui finora. La prossima volta saranno gli uni contro gli altri. Quanto credi di avere il pubblico dalla tua?
“Amo il pubblico, spero che gli italiani siano più dei cinesi.”
Vanni Gibertini, Ubitennis. In inglese hai detto che avresti dovuto fare qualcosa di più, però hai fatto tante cose bene: proviamo a ricordarle.
“Quando esci sconfitta, pensi a quello che avresti potuto fare meglio. Potevo spingere di più la risposta sul set point, dispiace di aver fatto il break e averlo riperso subito sul 2-0. Queste cose vanno gestite un pochino meglio. Di buono c’è che sono stata in partita, però… in questo momento sono più le cose negative che vengono a galla, giustamente.”
Vanni Gibertini, Ubitennis. Lei si stava un po’ incartando sul servizio, un paio di doppi falli, anche nel game in cui sei arrivata a set point. Credi che se fossi riuscita a vincere il secondo set lei sarebbe potuta andate in difficoltà?
“Mah, un altro set, un’altra storia, ma intanto eravamo un set pari e avrebbe avuto un po’ più di pressione anche lei. Io stavo trovando fiducia, stavo giocando bene, quindi dispiace non aver avuto quell’occasione lì. Magari, però, non cambiava niente.”
Vanni Gibertini, Ubitennis. Hai tempo di riguardare le partite in questo specifico torneo?
“Mica tanto [ride]. Tempo non ce n’è tantissimo, domani giochiamo il doppio all’una. Adesso la priorità è capire cosa poteva essere fatto meglio, analizzarlo anche con il mio allenatore, però anche cercare di pensare a domani che è un match importante.”
Vanni Gibertini, Ubitennis. Questa è una di quelle partite che neanche un anno fa proprio non riuscivi a giocare. Contro giocatrici potenti che tirano molto forte su superfici molto veloci e oggi si è giocato alla pari per un’ora e mezzo, non c’era differenza.
“La differenza c’è stata all’inizio quando ho avuto bisogno di adattarmi un po’ e nei punti importanti che purtroppo a questo livello fanno tutta la differenza di questo mondo. Meglio di un anno fa, anche se avevo lottato con Sabalenka a Pechino, generalmente sto giocando meglio di un anno fa, quindi sono contenta. Dall’altra parte, si pretende anche di più, no?”
M.S.