Cosa può cambiare nel giro di due anni in una tennista di alto livello come Aryna Sabalenka? La consapevolezza nelle proprie armi, nel saper gestire le partite e le proprie emozioni. La numero 1 al mondo sta disputando delle WTA Finals a grandissimo livello e l’ultima sfida è stata proprio la vittoria contro Jasmine Paolini, terminata 6-3 7-5. Grande intensità in campo da parte di entrambe le tenniste, ma alla fine è stata la bielorussa ad avere la meglio. Nel corso della conferenza stampa post-match Sabalenka, che si è assicurata le semifinali con un turno di anticipo, ha però reso onore all’avversaria spendendo parole di elogio per l’azzurra. Di seguito le sue dichiarazioni
D: Aryna, congratulazioni. Dacci le tue considerazioni generali sulla partita.
“Si, sono super felice per la vittoria. E’ stata una partita davvero dura. Mi ha messo un sacco di pressione, ha giocato ad alta intensità. Una vera e propria battaglia e sono felicissima della vittoria. La cosa più difficile quando affronti Jasmine è la sua intensità, gioca palle aggressive, piatte e profonde, quindi devi stare sempre bassa, fisicamente è difficile giocare contro di lei“.
D: Aryna, pensi di esser più preparata a essere la numero 1 al mondo oggi a 26 anni più di quanto non lo fossi un paio di anni fa? Ti senti a tuo agio?
“Si, penso di avere una maggiore comprensione del gioco, e una gestione migliore delle mie armi e delle mie emozioni. In confronto con la me stessa di due anni fa siamo due giocatrici completamente diverse. Prima non ero pronta. Non ero pronta per quel tipo di pressione, per le aspettative e tutte quelle cose lì“.
D: Sono sicuro che le ore e i giorni che precedono la partita devono essere carichi di emozioni. Cosa fai di solito prima della partita? Qual è la tua routine?
“In realtà non faccio niente. Mi diverto con la mia squadra. Parlo con la mia famiglia, i miei amici, scherzo con tutti. Questo è quello che faccio, poi mi diverto troppo con la mia squadra. Penso che questo mi aiuta a rimanere in un certo senso un po’ con la testa distaccata dalla partita. Poi due ore prima dell’inizio mi concentro, penso alle tattiche e a tutto il resto“.
D: Hai uno dei team più stabili intorno a te. Puoi parlare di come è stato l’assemblaggio del team? Cosa era importante per te?
“Non ho mai cercato dei grandi nomi. Cercavo qualcuno intelligente e che cercasse sempre qualcosa, che fosse aperto a parlare con chiunque, che fosse pronto a ricevere qualsiasi tipo di consiglio. E ovviamente, conoscendo le mie emozioni, cercavo qualcuno che mi capisse anche se impazzisco in campo. Onestamente per me è molto difficile portare nuovi elementi perché ho avuto brutte esperienze in passato quando ho avuto troppe persone accanto. Quindi sono diventata molto rigida su questo aspetto. Anton (Dubrov, il coach – ndr) lo conosco da sempre, da quando avevo 15 anni forse, ho pensato che fosse la persona giusta per potermi gestire e il suo carattere è perfetto per me. Con Jason (Stacy, il preparatore atletico – ndr) ci sono voluti anni prima che mi fidassi di lui, l’ho dovuto prima conoscere come persona e sono davvero felice di averlo aspettato e di non averlo cacciato“.
D: Aryna, ti sei già qualificata per le semifinali. Quale sarà il tuo approccio mentale alla prossima partita sapendo che ti sei qualificata come vincitrice del tuo girone?
Sabalenka: “Sicuramente è complicato, ma sai, ci stiamo giocando il primo posto nel ranking di fine anno, quindi lo terrò a mente e voglio puntare a tutti i punti possibili. Questa è la mia motivazione in questo momento“.