Il treno sembrava ormai passato per Alexander Zverev. Astro nascente nella generazione post Fab4, campione 1000 a Roma a soli 20 anni, medaglia d’oro olimpica e finalista Slam, il tedesco era pronto a prendersi il mondo. Poi dal 2022 il terribile infortunio alla caviglia e l’inarrestabile cavalcata di Sinner e Alcaraz parevano averlo ormai relegato allo stigma dell’incompiuto. Invece Sascha è tornato: prima la vittoria a Roma, poi la finale al Roland Garros persa in cinque set contro Alcaraz, infine domenica è arrivata la vittoria a Parigi-Bercy, il settimo 1000 della carriera e la seconda posizione nel ranking.
“Per me il tennis è sempre in evoluzione, non sta cambiando solo adesso. Prima sono stati Rafa e Roger, poi Novak, adesso Jannik
e Carlos. Un tennista deve sempre evolversi, anche quando pensa
di essere al top, ed è ciò che sto provando a fare; se no, non puoi
competere con questi fenomeni. A Bercy ho vinto un titolo importante,
noi giocatori abbiamo sempre in mente il prestigio dei Masters 1000. Detto ciò, Sinner e Alcaraz sono giocatori fantastici, per batterli sto provando a diventare più aggressivo e a colpire più forte di loro. Nello sport, se non lavori per migliorare, ti fermi” – ha dichiaro a Lorenzo Ercoli del Corriere dello Sport il tedesco, che si presenta come il terzo incomodo nella rivalità fra Sinner e Alcaraz.
“In cosa sono meglio io? Questa è difficile… hanno vinto due Slam a testa nel 2024 e sono i migliori al mondo per un motivo. Forse potrei dire che il mio servizio è migliore del loro, ma essendo alto quasi 2 metri direi che potrebbe essere abbastanza scontato. Loro sono meglio di me in tante cose. Non solo di me, ma al momento di chiunque altro“.
Una sfida rimandata alle Finals di Torino: “Sulle Finals saprò dire qualcosa in più dopo aver provato il campo. Ovviamente sono in forma e voglio giocare il mio miglior tennis, ma gli altri non saranno da meno. Chi arriva alle Finals sa di aver lavorato tutto l’anno per esserci ed è in grado di andare oltre la stanchezza della stagione“.
Finals dove si riproporrà una sfida con Sinner sfiorata a Melbourne: “Sarebbe stato interessante, ma purtroppo nel tennis non esistono i “se”. È andata come è andata e non possiamo cambiario. Adesso ci sono le Finals e ci sarà il 2025: il mio obiettivo è competere con lui e con Alcaraz“.
Infine, alla domanda se preferirebbe vincere uno Slam o diventare numero risponde: “Questi obiettivi vanno a braccetto. Diventare numero 1 senza vincere Slam in questo frangente è praticamente impossibile. Basta vedere la classifica, sono n. 2 ma a 3000 punti di distanza da Sinner. Per provarci bisogna vincere almeno uno Slam“.