Dopo un paio di giornate di meritato riposo seguite alla ricca settimana di Parigi-Bercy, Ugo Humbert – finalista dell’ultimo 1000 della stagione – è tornato attivo sui social per rispondere ad alcune critiche ricevute. L’oggetto del contendere è stato in particolare il suo atteggiamento durante la partita contro Karen Khachanov, in semifinale. Nel corso del terzo set, Humbert era solito, anche con l’aiuto del pubblico, caricarsi ed esultare molto spesso e animatamente, nonostante Khachanov avesse chiamato un Medical Time Out e stesse continuando a giocare in condizioni tutt’altro che ottimali. Il russo aveva riferito a Humbert, a rete a fine partita, che si sarebbe congratulato con lui solo quando avrebbe imparato a comportarsi come una persona normale, senza gridare “come on, allez” ad ogni punto. Con una storia su Instagram il tennista di Metz ha risposto pubblicamente alle controversie riguardanti il match e si è anche scusato per non aver preso parte all’ATP 250 di casa, di cui era campione uscente.
Questo il messaggio di Humbert sui social: “Ciao a tutti, volevo spendere alcune parole sulle controversie nate dopo la mia semifinale con Karen. Dopo l’intervento del fisioterapista ho pensato che lui avesse solo dei crampi, siccome io stesso li avevo dopo due ore e mezza di gioco molto intense. Ho perso altri incontri quest’anno in circostanze simili e questa volta sono rimasto molto concentrato sul mio obiettivo. Mi dispiace aver visto che questo mio comportamento sia stato frainteso e, ancora peggio, descritto come una mancanza di sportività. Ho contattato Khachanov personalmente per scusarmi. Nutro grande rispetto per Karen e per tutti gli avversari che ho incontrato fino ad ora. Questo mi servirà come lezione per comportarmi meglio in futuro. Grazie a chiunque mi abbia supportato in questa settimana. Da ogni punto di vista, questo torneo mi ha insegnato molto. Volevo anche esprimere il mio dispiacere per non essere stato in grado di difendere il mio titolo a Metz, dove passerò comunque del tempo questa settimana. Ci vediamo presto, Ugo”.
Francesco Maconi