Jannik Sinner, ospite di spicco dell’evento di presentazione del calendario 2025 di Lavazza al Centro Congressi della Nuvola Lavazza di Torino, si è reso disponibile con i giornalisti presenti per una conferenza stampa dopo aver dialogato con Federico Buffa sul palcoscenico. Ecco tutte le dichiarazioni del numero uno del mondo.
Se dovessi fare beneficienza, sceglieresti di dare origine a una fondazione come ha fatto Federer?
“Sto per varare una Fondazione, non voglio dire nulla di specifico fino a quando non sarà ufficiale. Ogni giocatore ha una visione un po’ diversa sul come aiutare persone, animali, natura. Ma è un punto molto importante per chi sta nella nostra posizione”.
Milano 2019 è il primo e unico titolo che hai vinto in Italia. Quanto ti vedi cresciuto rispetto al ragazzino che eri allora?
“Ho fatto un percorso importante. Quello è stato un bell’evento che mi ha fatto capire tante cose. A Torino l’anno scorso ho giocato molto bene perdendo in finale, ma ogni anno la situazione è diversa. Il primo step sarà partire nel migliore dei modi. Il futuro non si può predire, ma sarà un torneo molto importante per me”.
Il colpo in cui ti senti più migliorato?
“Forse il servizio anche se non è ancora costante quanto vorrei. Dall’anno scorso ho fatto molti progressi. Ci lavorerò anche durante la preparazione per l’anno prossimo”.
Hai un grande equilibrio mentale, quanto ci hai lavorato e quanto è importante?
“Mi viene abbastanza naturale. In campo cerco sempre di pensare che non devo sprecare energie che mi verranno utili durante il punto successivo. Io sono uno che sono abbastanza calmo di mio e questo mi aiuta. Ognuno è diverso. Anche fuori dal campo sono così, abbastanza semplice come persona, i miei giorni non sono nulla di che, dedico tanto tempo al lavoro”.
Che margine di miglioramento pensi di avere ancora?
“A 23 anni non puoi essere al cento per cento del tuo potenziale, fisicamente, tennisticamente e mentalmente. A volte sbaglio ancora ed è normale. Credo che la parte fisica sarà molto importante, e anche in campo cercherò di introdurre variazioni, migliorando il gioco a rete e servendo meglio”.
Come vivrai il sorteggio?
“Il sorteggio è un sorteggio, non posso fare nulla…”
Questo è il torneo che incorona il maestro dei maestri. Tra i tuoi maestri del passato, ce n’è uno a cui sei particolarmente grato?
“Ognuno di loro è stato importante per avermi aiutato fino a un certo punto, con ognuno di loro ho cercato di massimizzare il mio potenziale e poi ho cercato dei cambiamenti. Se sono dove sono è merito di ciascuno dei maestri che ho avuto. Questo torneo lo chiamano così perché siamo i migliori otto dell’anno. Il fatto che si giochi a Torino lo rende speciale. Ovviamente devi essere subito pronto al cento per cento perché al primo match incontri subito uno dei migliori del mondo”.
C’è qualcosa che pensi che la gente non abbia capito bene del tuo lavoro? E c’è qualcosa che tu non capisci di chi ti guarda?
“No, a voi vi capisco… (sorriso). Noi non siamo delle macchine. Siamo persone che cercano solo il meglio che possiamo fare in qualsiasi giornata. C’è chi investe più tempo nell’allenamento e chi meno, io ne investo molto e per fare questo mi servono persone intorno a me che mi aiutino a stare bene. Spesso si guarda solo ai risultati. Se vinci un torneo hai fatto bene, se no hai fatto male. Questa stagione è stata molto complicata e difficile, ma sono riuscito a stare sempre focalizzato su quello che dovevo fare. Ciò non voleva dire che stavo sempre bene. Però sto mettendo tanto impegno per fare sempre dei miglioramenti”.
Hai avuto tempo per visitare Torino?
“Negli anni scorsi ho avuto la possibilità di fare un giro, quest’anno ancora no e non è detto che abbia il tempo. Mi devo ancora informare su cosa sarebbe bello visitare, forse il Museo del Cinema, però penso che sia difficile in queste due settimane avere tempo di fare il turista”.
Sinner ha risposto anche alle domande delle tv presenti: Sky Sport, Supertennis, Sport Mediaset e TGR Piemonte. Ecco le sue dichiarazioni.
Che effetto ti ha fatto posare per il calendario Lavazza?
“E’ stata una cosa nuova per me, un po’ diversa, ma mi ha fatto piacere rivedere la famiglia Lavazza. Ci sono tante persone che mi stanno sempre vicino”.
Sei la bandiera dell’Italia all’estero, che effetto ti fa legare il nome a un brand altrettanto internazionale?
“E’ un grande onore e una grande responsabilità rappresentare l’Italia, sai bene di dover fare un certo tipo di prestazione. Sono contento di stare vicino a Lavazza, è un brand che ha creduto in me fin da quando ero molto giovane”.
Stai facendo i primi allenamenti, che sensazioni hai avuto sulla Inalpi Arena?
“Ancora ci stiamo abituando, il campo è diverso dall’anno scorso, un po’ più lento. Adesso c’è ancora qualche giorno per arrivare al top per la prima partita”.
Lavazza è con te da quando eri numero 140 del mondo…
“E’ stato un bel processo da lì in poi. Loro sono un partner molto importante per me. Ero molto giovane quando hanno scelto di stare con me. Il futuro non si può predire ma c’è un grande legame, tra persone molto semplici”.
L’anno scorso le Finals a Torino furono un successo a livello di spettatori e tu hai trovato la prima vittoria con Djokovic. Quest’anno quali sono le aspettative?
“Ogni anno la situazione è diversa. Quello è stato l’ultimo torneo che ho fatto in Italia, perché poi non ho giocato a Roma né la Davis. Sono cambiate un po’ di cose, cercherò di gestire al meglio ogni situazione”.
Quest’anno sarai premiato come numero uno di fine 2024…
“Ho sempre avuto l’obiettivo di diventare numero uno. Il secondo obiettivo era quello di concludere l’anno in questa posizione. Non so dirti quali saranno le emozioni perché non ho ancora il trofeo in mano, ma le sensazioni sono buone, siamo tutti molto focalizzati”.
Quali sono le sensazioni alla vigilia di questo torneo?
“Sono pronto a giocare a tennis, è un torneo molto speciale, un torneo che è preceduto anche da qualche evento esterno e quindi sento tanto calore da parte del pubblico italiano. Speriamo di fare molto bene”.
Rispetto allo scorso anno il tuo tennis è migliorato?
“Sono cambiate tante cose, sono una persona diversa rispetto a un anno fa. Sarà molto importante come inizierò il torneo per l’equilibrio del girone, partire con una vittoria sarebbe molto importante e poi vediamo come va”.
L’assenza di Djokovic come la vivi?
“Nole ha dato tanto al pubblico italiano e la gente voleva vederlo giocare. Ci dispiace molto che non ci sia ma lo sport è questo, capita che un giocatore salti dei tornei, la stagione è stata lunga e comunque qui ci sono otto grandi giocatori, speriamo sia un grande torneo. Nole mancherà a tutti”.
Senza di lui chi temi di più?
“Domanda difficile, sono gli otto migliori di questa stagione, onestamente tutti”.
Che effetto ti fa essere a Torino?
“Questo torneo è molto importante per me, ricordo bene quello dell’anno scorso, c’è tanto calore e tanto affetto, tante persone intorno a me. Cerchiamo di focalizzarci sul lavoro e su quello che dobbiamo fare, la cosa più importante è giocar bene questo torneo”.
Come ti stai trovando in quanto a campi e strutture?
“Molto bene. Avendo solo otto giocatori l’organizzazione è un po’ diversa rispetto agli altri torneo ma il lavoro che fanno è perfetto e ogni anno migliorano qualcosina, sia io sia gli altri giocatori siamo molto contenti”.