(a cura di Francesco Maconi)
L’Italia sembra pronta a tenersi le ATP Finals fino al 2030, respingendo la concorrenza dell’Arabia Saudita, che negli ultimi mesi ha attratto eventi di alto profilo, come le WTA Finals e le NextGen Finals e ha ospitato il Six Kings Slam. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il nuovo accordo, su cui sta lavorando il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, prevede tuttavia alcune modifiche rispetto alla situazione attuale. La più significativa è il possibile trasferimento della manifestazione dal 2026 da Torino a Milano, precisamente nell’arena di Santa Giulia, attualmente in costruzione, che ospiterà le partite di hockey su ghiaccio alle Olimpiadi invernali. L’arena offrirebbe circa 4.000 posti in più rispetto all’Inalpi Arena di Torino, che ne conta 12.000.
Per finalizzare l’accordo, la Federazione dovrebbe inoltre pagare una tassa alla ATP notevolmente più alta: si passerebbe dagli attuali 18 milioni di dollari a circa 30 milioni. Anche il montepremi, già aumentato quest’anno a 15,2 milioni di dollari, dovrebbe crescere ulteriormente, fino a superare i 25 milioni di dollari. Tuttavia, questi investimenti sembrano giustificati dai benefici economici generati dall’evento: come ha affermato Binaghi, il Governo italiano recupera abbondantemente i fondi investiti. Le cifre lo confermano: il giro d’affari delle Finals nel 2023 ammontava a circa 300 milioni di euro, a fronte di un investimento di circa 16 milioni da parte del governo lo stesso anno. Per consolidare questo accordo con la ATP, il Governo dovrà esprimere chiaramente il proprio sostegno alla FITP, offrendo le necessarie garanzie economiche. Per la Federtennis, i ricavi sono stati stimati attorno ai 50 milioni di euro nelle ultime tre edizioni, di cui 20 milioni solo nel 2023. Il trasferimento delle ATP Finals a Milano potrebbe generare un ritorno economico ancora maggiore, grazie al carattere internazionale della città e al coinvolgimento dei settori della moda e dell’arte. Milano, inoltre, offre una rete logistica di alto livello, un vantaggio considerevole per i circa 65.000 spettatori provenienti dall’estero (circa il 40% del totale). Per Torino, invece, questo spostamento rappresenterebbe un duro colpo, data l’importanza economica e promozionale della manifestazione per la città.