J. Paolini b. M. Uchijima 6-3 6-4
L’Italia pareggia i conti, agganciando sull’1-1 il Giappone e perciò rimandando il verdetto al doppio. Dopo il sorprendente KO di Elisabetta Cocciaretto, a rimettere le cose a posto ci ha pensato Jasmine Paolini che ha condotto in porto senza eccessivi patemi il confronto con la numero uno nipponica Moyuka Uchijima (classe 2001, n.°56 WTA).
Due soli di momenti di appannamento, ad inizio gara e quando si è fatta momentaneamente riacciuffare a metà della seconda frazione: lo score conclusivo alla fine recita 6-3 6-4 in 1h16′ di gioco, settimo successo per la toscana in singolare in Billie Jean King Cup.
Ricordiamo che la formazione asiatica è priva di Naomi Osaka, ora l’allieva di Renzo Furlan dovrà scendere in campo nuovamente per completare la rimonta al fianco della compagna di mille battaglie Sara Errani.
Primo Set: Paolini a tutto gas, qualche minuto per entrare in partita dopodiché dominio autoritario
Dopo un inizio in salita, con il break subito a freddo, Jasmine si scrolla di dosso la tensione e fa emergere pienamente le diverse categorie che la dividono dalla ventitreenne giapponese. Paolini trova immediatamente il contro-break per poi prendersi il comando delle operazioni nel sesto gioco, salendo 4-2 dopo aver sfruttato un paio di doppi falli nipponici e sigillato lo strappo con lo schema accelerazione in controtempo seguita da volée da cineteca.
Uchijima aveva approcciato bene il match, ma per fare anche solamente partita pari con la numero 4 del mondo non può permettersi alcuna pausa. Nello scambio è costretta a spingere e tenere elevato il ritmo delle esecuzioni su ogni singolo colpo, ma ciò la porta inevitabilmente ad andare fuori giri o a rallentare pericolosamente. In quest’ultimo caso, infatti, la giocatrice toscana può far valere la superiore velocità e intensità della propria palla.
Ad eccezione del primissimo game, tutto via liscio per l’azzurra che già nel quarto game comincia a gettare le basi per lo scossone decisivo maturato due games più tardi. Non succede più nulla di rilevante, così la due volte finalista Slam può incamerare senza problemi il set d’apertura attraverso un dritto vincente: 6-3 in 30 minuti.
Secondo Set: ordinaria amministrazione per Paolini, si va al doppio
La numero uno giapponese non c’è più in campo, rientra per la seconda frazione abbandonata completamente dal rovescio. Adesso, rispetto anche alla prima parte del parziale iniziale, ha perso pure la profondità di gittata e per Jasmine, dunque, diventa fin troppo facile “entrare” aggressiva su queste palle estremamente comode. Da par suo, il merito di Paolini è quello di tenere sempre alta la pressione sull’avversaria, di non concedere mai tregua alla tennista asiatica con una continuità prestazionale spaventosa. Tutto ciò viene accompagnato anche da numeri straordinari al servizio, che certificano completamente la crescita siderale compiuta nel 2024, con percentuali superiori al 70% per quanto riguarda la resa della prima (messa in campo poco il 68% dei casi) e addirittura che sfiorano il 90% per ciò che concerne la trasformazione della seconda battuta.
La ventottenne di Castelnuovo di Garfagnana parte perciò subito sparata in avvio di seconda frazione volando sul 2-0, qui la numero uno d’Italia ha però un piccolissimo momento di appannamento e disattenzione: sul 30-30 del quarto game dopo uno scambio costruito a puntino, manda lungo uno schiaffo al volo di dritto che praticamente era già punto fatto. Successivamente, una seconda troppo tenera permette a Moyuka di contro-breakkare – nel primo set era accaduto esattamente l’opposto – (2-2).
Nella metà centrale del set, l’equilibrio resta invariato con la giapponese risalita prontamente di livello e Paolini che non riesce perciò a scrollarsela di dosso anche per via di una prima di servizio che comincia a latitare. Nell’ottavo game, però, da campionessa Jasmine nel momento del bisogno rispolvera la prima e complice anche un fortunoso nastro esce indenne da un pericoloso 30-30 (4-4).
Sventato il potenziale spauracchio, ci si imbottiglia in un lungo nono gioco con Uchijima che in battuta è autrice di alcune sbavature sanguinanti con tanto di doppio fallo (il sesto della sua partita) sulla palla game. Il confronto si trascina ai vantaggi e alla fine al termine di 18 punti complessivi, alla terza chance per andare a servire per il match, il dritto giapponese spedito oltre la linea di fondo regala all’azzurra la possibilità di chiudere i giochi. Paolini non si fa pregare e mette il punto esclamativo per 6-3 6-4 in poco meno di un’ora e venti.