Wesley Koolhof e Botic van de Zandchulp sono stati i due protagonisti della sfida con la Spagna che ha regalato all’Olanda una storica semifinale nella Coppa Davis 2024. Per il primo poteva essere l’ultimo ballo, dal momento che si ritirerà al termine della stagione, ma la prestazione da MVP ne ha posticipato l’addio. Al termine dell’incontro i due si sono presentati in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Ecco, dunque, un estratto delle loro dichiarazioni.
D: Una domanda per Botic. Avrai preparato questo match contro Rafa per una settimana. Sapevi che c’era una buona possibilità che lo avresti incontrato? Come sei riuscito a gestire questa cosa?
van de Zandschulp: “Sì, lui ha annunciato qualche settimana fa che avrebbe giocato qui il suo ultimo torneo. E chiaramente pensi che potresti giocare contro di lui come potresti anche non farlo. I primi due giorni ero piuttosto occupato, poi ho deciso di vedere con chi avrei giocato oggi, perché non ne ero sicuro. Negli ultimi due giorni si stava allenando molto, quindi ho capito che avrebbe potuto giocare il singolare qui. Prepararsi per tutto ciò è stato abbastanza difficile, è un match emozionante e l’atmosfera era fantastica. Tutti tifavano per Rafa, ma penso di aver gestito bene la cosa“.
D: Wesley, poteva essere la tua ultima partita ma hai offerto una prestazione incredibile. Come hai fatto a giocare sapendo che ogni game poteva essere l’ultimo per te?
Koolhof: “In realtà non ci stavo davvero pensando ad essere onesto. Anche la settimana scorsa a Torino non ci stavo pensando. Sicuramente eravamo contenti dell’1-0 di Botic, quindi alla fine è stato come l’anno scorso contro l’Italia. Botic ci ha portati avanti e Tallon ha perso. Quindi non mi è passato per la testa, mi sentivo bene sin dall’inizio. Ho giocato ad un livello molto alto, quindi ero molto contento. Poteva essere il mio ultimo match o quello di Rafa e personalmente sono contento sia stato quello di Rafa. Almeno sono riuscito a prolungare di qualche altro giorno la mia carriera”.
D: Botic, cosa significa essere l’ultimo uomo ad aver battuto Rafa?
van de Zandschulp: “Non ci ho pensato in realtà. Sicuramente è stato diverso. Ho giocato contro di lui due volte, al Roland Garros e a Wimbledon. Penso che fosse un giocatore diverso anche dal punto di vista fisico. Credo che oggi sia stato non dico affaticato, ma chiaramente si vede che gli anni passano e gli acciacchi hanno preso il sopravvento. Comunque non ho pensato al fatto di essere l’ultimo ad aver battuto Rafa, ma magari lo farò tra qualche giorno“.
D: Wesley, secondo me hai giocato uno dei migliori match della tua carriera, non so se sei d’accordo. Quindi perché chiudi la tua carriera se giochi così bene?
Koolhof: “Sei il primo che mi fa questa domanda (ride n.d.r.). Semplicemente è da un anno che l’ho annunciato. L’idea era di finire ad alto livello per giocare un ultimo anno ancora importante. Alla fine ho vinto 5 titoli ATP, tre Masters. E’ stata un’ultima bellissima stagione. È tempo di concentrarsi su qualcos’altro. So che ho ancora il livello per continuare per altri cinque o sette anni forse, ma è tempo per altro. Ho preso la decisione alla fine dell’anno scorso e non ne ho mai dubitato, non me ne sono mai pentito finora. Sono molto felice della decisione che ho preso e sono contento e grato di giocare e performare ancora a questo livello. È stato un piacere giocare qui oggi”.