Del Potro: “Il calvario ogni giorno” (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Domenica sarà il giorno dell`addio. A Buenos Aires con l`amico Novak Djokovic. A a pochi giorni da quell`ultimo tango, Juan Martin Del Potro rivela al mondo il calvario che è la sua vita quotidiana. «Non riesco a salire le scale senza dolore. Il ginocchio mi fa male quando guido e molte volte quando vado a dormire. È un incubo senza fine», le parole del 36enne argentino, vincitore degli US Open 2009 ed ex n.3 del ranking, in un emozionante video pubblicato sui social. «Mi hanno tolto la possibilità di fare ciò che amavo di più, giocare a tennis. Ci sono momenti in cui non ho più forza, la maggior parte delle volte devo fingere e fare buon viso a cattivo gioco, ma sto malissimo. Alcuni medici mi hanno detto che posso mettere una protesi e riacquistare una certa qualità di vita, altri che è meglio aspettare fino ai 50 anni. È terribile. Spero tutto questo finisca un giorno. Perché voglio vivere la mia vita senza dolore». L’incubo ha avuto inizio a fine 2018, con l`infortunio a Shanghai, a cui è seguito un secondo crac allo stesso ginocchio al Queen`s l`estate successiva. «Quando mi sono operato per la prima volta, il medico mi ha detto che avrei giocato nel giro di tre mesi. Invece ho subito otto interventi chirurgici, in tutto il mondo. Ogni volta che mi facevano l`anestesia speravo il problema fosse risolto, ma oggi sto ancora cercando una soluzione», racconta Delpo, aggiungendo quanto accaduto dopo l`ultima partita ufficiale, con Federico Delbonis a Baires nel 2022. «Nessuno lo sapeva, ma il giorno dopo ho preso un volo per la Svizzera per il quinto intervento al ginocchio. Da allora non ho più reso pubbliche le mie operazioni, perché ho trovato un po` di pace: dicendo che probabilmente sarebbe stata l`ultima partita la gente ha smesso di chiedermi quando sarei tornato a giocare. Dopo due mesi in un villaggio vicino a Basilea per riabilitarmi ho subito il sesto intervento chirurgico, negli Stati Uniti. Ho fatto ancora riabilitazione, più di 100 iniezioni ovunque. Infiltrazioni, sofferenza quotidiana. Da quel match è stata la mia vita: ogni giorno, quando mi sveglio, devo prendere 6 o 7 pillole. Protettori gastrici, antinfiammatori, una per l`ansia. Poi le pillole mi hanno fatto ingrassare, così mi hanno detto di smettere di mangiare alcune cose». […] Domenica ci sarà “l`ultima sfida” (così chiamano l`esibizione) con il campione serbo. «Mi sono messo a dieta per arrivarci nella miglior forma possibile. Djokovic è stato molto generoso nell`accettare il mio invito. Sarebbe bellissimo se almeno per una o due ore potessi sentirmi in pace e felice, senza dolore, su un campo da tennis».
Sinner, terra promessa (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Per il 2025, il rosso punta sul rosso. Jannik Sinner, dopo la fine di questa stagione straordinaria sta già pensando alla prossima. Pochissimi giorni tra vacanza e impegni con gli sponsor per lui, che a Dubai si metterà al lavoro per una stagione ancora più vincente. Per questo dovrà crescere soprattutto sulla terra, la superficie dove fino a oggi ha raccolto meno soddisfazioni. Dei suoi 18 titoli in carriera soltanto uno è arrivato sul rosso: Umago 2022 nella finale contro Carlos Alcaraz. Nel 2024 Jannik è stato battuto in semifinale a Montecarlo da Stefanos Tsitsipas, e lì aveva iniziato ad accusare qualche problema all`anca che poi lo ha fermato a Madrid e gli ha impedito di giocare gli Internazionali d`Italia, a Roma. Al Roland Garros, dove era arrivato con poco allenamento, è stato invece battuto in semifinale da Carlos Alcaraz. Insomma, un bottino misero rispetto a quello sul cemento dov`è stato l`assoluto dominatore del 2024. Darren Cahill ha parlato di una transizione troppo veloce tra il cemento di Miami, dove ha vinto, e la terra: «Cambieremo qualcosina il prossimo anno – ha spiegato il coach australiano -. Il passaggio alla terra è stato troppo brusco, ma tutto continuerà a ruotare intorno agli Slam». Poco tempo per cambiare marcia e adattarsi a una superficie sempre meno frequentata dal circuito. […] Sul rosso Sinner non riesce a sfruttare la sua arma migliore, ovvero l`anticipo sulla palla in cui è oggettivamente straordinario. In questo modo la palla, col rimbalzo più alto, non può essere colpita alla sua maniera ed è quindi meno efficace rispetto a quanto accade sul veloce e indoor. In risposta, inoltre, non sempre hanno pagato i suoi schemi aggressivi per posizione e traiettorie, meno efficaci rispetto a quanto avviene sul veloce perché chi serve ha comunque più tempo per attaccare con il colpo successivo. Sinner cercherà di lavorare sulla preparazione della terra rossa già nella off season, a Dubai, per essere sempre più pronto anche fisicamente. La terra è sicuramente più esigente a livello fisico ed è molto probabile che, al ritorno del cemento americano, i coach possano piazzare una settimana di “rinforzo atletico”, magari saltando il Masters 1000 di Montecarlo che, se da un lato è prestigioso ed è l`unico torneo in cui altoatesino può tornare a dormire nel suo letto, dall`altro è l`unico 1000 non obbligatorio e sempre più spesso viene cancellato dalla programmazione di chi è solito andare molto avanti tra Indian Wells e Miami. Uno degli indizi che portano a pensare alla rinuncia di Jannik al torneo monegasco è la sua presenza, al momento confermata,
all`Atp 500 di Monaco di Baviera dal 15 al 21 aprile e immediatamente successivo a Montecarlo. Sarebbe la preparazione ideale, meteo permettendo, per gli Internazionali, uno degli obiettivi che Sinner vorrebbe raggiungere. […] Con quella prima benzina messa in Baviera, e magari senza le fatiche monegasche precedenti, Jannik potrebbe quindi giocare Madrid e arrivare al massimo dei giri del motore a Roma e avere maggiori chance di portare a casa il torneo. […]