Si è chiusa l’edizione 2024 dell’Australian Open Asia-Pacific Wildcard Play-off, il torneo che da l’opportunità ai giocatori appartenenti all’area Asia Pacifico di competere un posto nel tabellone principale dell’Australian Open.
Quest’anno il torneo si è disputato a Chengdu, in Cina, dal 25 al 30 novembre e ha visto al via 16 uomini e 16 donne andare a caccia dell’ambito invito per l’edizione 2025 dell’Happy Slam.
Vediamo, quindi, chi ha festeggiato al termine del torneo cinese.
Nel tabellone femminile il nome più atteso era quello della cinese Shuai Zhang. La stagione per la tennista cinese era iniziata in maniera disastrosa dando seguito alla striscia di sconfitte da far rabbrividire, iniziata lo scorso anno. Alla fine Zhang si fermerà a quota 24, numero che le ha fatto riscrivere il precedente record negativo firmato da Vince Spadea.
Il sorriso per Zhang è ritornato nella sua Cina quando a Pechino ha interrotto la striscia negativa sconfiggendo la statunitense Kessler per poi sorprendere tutti arrivando sino ai quarti di finale.
L’altro nome di rilievo era rappresentato dalla kazaka Zarina Diyas, mentre a guidare il tabellone vi era la tailandese Lantana Tararudee, numero 180 del ranking WTA.
Diyas e Tararudee hanno salutato subito la compagnia, mentre Zhang ha proseguito sulla sua strada in un tabellone che in semifinale vedeva tre cinesi su quattro contendenti, unica intrusa la coreana Jang.
A giocarsi la wild card per il main draw sono state Shuai Zhang, attuale numero 213 WTA, e Hanyu Guo, numero 539. Un match che si è rivelato una battaglia nonostante le diverse posizioni di differenza in classifica. A emergere è la più esperta Zhang che si aggiudica la sfida per 7-6(2) 0-6 7-5. Zhang ritornerà, quindi, a giocare a Melbourne dal 2023, quando arrivò sino agli ottavi di finale. La cinese, ex numero 22 al mondo, oltre agli eccellenti risultati in doppio, vanta anche un quarto di finale all’Australian Open nel 2016.
Al maschile a guidare il tabellone c’era il cinese Fajing Sun, numero 280 ATP, ma il nome più atteso era quello del coreano Hyeon Chung.
Il ventottenne nativo di Suwon era chiamato all’ennesimo tentativo di rilancio, in una stagione che lo ha visto giocare solo sette match, con miglior risultato i quarti di finale al torneo M25 di Takasaki.
E pensare che nel 2018 Chung sorprese sia Alexander Zverev sia Novak Djokovic in quella che fu la cavalcata verso la sua prima semifinale Slam. Un best ranking al numero 19 poi tanti problemi fisici che ne hanno compromesso la carriera.
Chung ha salutato Chengdu già al primo turno. Causa sorteggio non favorevole il coreano si è arreso con un doppio 6-4 contro il nipponico Rio Noguchi, testa di serie numero 2.
Al contrario di quanto avvenuto nel torneo femminile con una finale tutta cinese, al maschile i due rappresentati del gigante asiatico, Sun e Tianhui Zhang si sono fermati in semifinale.
A giocarsi la wild card sono stati il nipponico Noguchi, 25 anni, numero 302 ATP e il tailandese Kasidit Samrej, 23 anni, numero 413 ATP.
A strappare l’invito per Melbourne è stato il tailandese che ha sconfitto 6-4 4-6 6-1 Noguchi. Samrej sarà il primo giocatore tailandese a disputare un torneo del Grande Slam a livello maschile da Danai Udomchoke, che disputò l’edizione 2012 dell’Australian Open.
Un exploit per Samrej che in carriera si è aggiudicato quattro titoli ITF, tutti in Tailandia e a livello Challenger non è mai andato oltre i quarti di finali, raggiunti a fine ottobre a Seul.