Sono state annunciate le candidature per il premio di Allenatore dell’anno ATP. Quello che salta subito all’occhio è l’assenza del duo Cahill-Vagnozzi, artefici dell’indimenticabile cavalcata di Sinner verso il numero uno del ranking. Un po’ come è successo lo scorso anno con la mancata nomina di Ivanisevic, all’epoca coach di Djokovic nonostante quest’ultimo avesse vinto tre Slam nel corso della stagione. D’altra parte i due allenatori di Jannik hanno ricevuto questo riconoscimento già l’anno scorso e, soprattutto, il senso di questo premio (per cui votano gli stessi coach del circuito) non è legato alle semplici vittorie ottenute dai giocatori ma al contributo dato da chi li affianca alle loro crescite.
Dopo questa doverosa premessa è quindi il caso di scoprire chi sono i cinque candidati al premio. Si tratta di Xavier Malisse – Popyrin; Emmanuel Planque – Mpetshi Perricard; Michael Russell – Fritz; Brad Stine – Paul; e James Trotman – Draper. Il vincitore sarà annunciato durante la “Settimana degli Awards”, che inizierà lunedì 9 dicembre.
Eccoli nel dettaglio:
Xavier Malisse (Popyrin) – Ex top 20, allena Popyrin insieme a Neville Godwin. Sotto la loro guida Popyrin ha vinto il titolo più importante della sua carriera, l’ATP Masters 1000 di Cincinnati, ed è entrato per la prima volta nella Top 25. “Neville e io abbiamo lavorato molto sul rovescio. Abbiamo cercato di variare di più, adottando qualche slice, e poi abbiamo lavorato sul servizio”, ha detto Malisse.
Emmanuel Planque (Mpetshi Perricard) – Planque è stato l’artefice dei grandi progressi del 21 Mpetshi Perricard, che quest’anno ha vinto i suoi primi due titoli del circuito ATP a Lione e Basilea. Non a caso il francese è in lizza nella categoria Giocatore Più Migliorato dopo aver fatto il suo primo ingresso nella Top 30 a novembre. “Giovanni ha avuto una stagione eccellente nel 2024, riuscendo a migliorare il suo gioco settimana dopo settimana. Sta iniziando a familiarizzare con partite di alto livello. La fine della stagione ci ha mandato questo messaggio con la vittoria a Basilea. Tuttavia, siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare per entrare un giorno tra i migliori giocatori.”
Michael Russell (Fritz) – Russell ha portato Fritz alla sua prima finale Slam allo US Open e anche all’atto conclusivo delle Nitto ATP Finals (in tutti e due i casi sconfitto da Sinner). Quest’anno Fritz vanta un record di 17 vittorie e 4 sconfitte nei tornei del Grande Slam, abbastanza per issare l’americano al numero 4 del ranking ATP. “Penso che ci sia stato un impatto in tutte le aree del suo gioco. Dal continuare a essere fisicamente più forte e più esplosivo dentro e fuori dal campo, al sentirsi più a suo agio nel concludere i punti a rete. Oltre ad avere più fiducia nelle situazioni di pressione.” – ha detto Russel sui miglioramenti dell’americano.
Brad Stine (Paul) – Stine ha aiutato Paul a vincere tre titoli in questa stagione (Dallas, Queen’s Club, Stoccolma) dopo che ne aveva conquistato solo uno solo nel resto della carriera. L’americano ha poi concluso l’anno con il suo miglior ranking ATP al numero 12. Stine ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto negli aspetti mentale e ha definito come “collaborativo” il suo stile di allenatore
James Trotman (Draper) – Con Trotman, Draper ha conquistato quest’anno i suoi primi due titoli ATP a Stoccarda e Vienna e ha raggiunto il best ranking di numero 15 del mondo. “Penso che l’area in cui ho aiutato maggiormente Jack nel suo tennis questa stagione sia stata quella di giocare in modo più aggressivo, specialmente nei momenti decisivi delle partite”, ha detto Trotman che sul suo approccio ha aggiunto: “Il mio stile si basa molto sull’attenersi a un piano. Cercare di identificare le aree di sviluppo e di essere coerenti con il lavoro per ottenere dei miglioramenti nel tempo“.