E’ il bello dello sport. Ogni sfida ha un pronostico, e quando il giocatore a cui viene dato minor credito si permette l’ardire di ribaltarlo avviene chiaramente qualcosa di inaspettato che ci riconcilia con il cuore pulsante della disciplina, del tennis nella fattispecie: l’incertezza del risultato. Il 2024 è stato l’anno in cui Sinner e Alcaraz si sono equamente ripartiti il numero degli Slam, ma se l’altoatesino e il murciano non sono propriamente due underdog ci sono stati alcuni exploit durante la stagione che l’ATP ha deciso di sottolineare. Il maggior organo competente del circuito maschile ha posto l’impresa del nostro Luca Nardi contro nientemeno che Novak Djokovic in cima alla top 5 delle sorprese dell’anno corrente, con Indian Wells che fece scoprire a tutto il mondo il nome dell’azzurro.
Il terzo turno del 1000 californiano è tuttora la perla della giovane carriera di Luca Nardi. A dare i contorni della favola c’è il fatto che l’azzurro, causa ranking, non solo era passato tramite le qualificazioni ma ci era riuscito in qualità di lucky loser. Quando si dice saper cogliere le seconde opportunità. Al cospetto di sua maestà Novak Djokovic il pesarese gioca la partita perfetta e in tre parziali si regala la classica notte da sogno. Partita non esente da polemiche, conclusa in due ore e venti con l’espressione incredula di Luca al game, set e match a restituirci tutte le emozioni per quello che si era appena materializzato.
La scalata a Indian Wells, oltre al blasone che ne deriva, permise al pesarese di entrare per la prima volta nei primi 100 del mondo. Risvolto che ebbe anche Jakub Mensik, che in questa top 5 dell’ATP prende la medaglia d’argento per il suo successo contro Andrey Rublev in quel di Doha. Nei quarti di finale del torneo qatariota, il ceco si rese protagonista di una partita splendida, prendendo in contropiede l’allora numero 5 del ranking che ebbe le sue chance per far rispettare il pronostico. Le sei palle break salvate dal classe 2005 portarono ad un clamoroso 6-4 7-6 che gli fecero staccare il pass per un’insperata semifinale nell’ATP 250.
Completa il podio un altro tennista della Repubblica Ceca, il più “esperto” Thomas Machac, con 5 anni in più rispetto al connazionale, che ai quarti di finale dell’ATP di Shanghai tenne botta alla grande contro Carlos Alcaraz fresco vincitore a Pechino, con lo spagnolo costretto ad alzare bandiera bianca 7-6 7-5 nonostante vari tentativi di rimonta. Questa partita non arriva per caso in virtù della strepitosa annata di Thomas con lo spagnolo costretto ad ammettere la superiorità del rivale, mostratosi ingiocabile in quella sfida.
In quarta e quinta piazza troviamo due brasiliani, rispettivamente Joao Fonseca e Thiago Monteiro. L’astro nascente del tennis carioca non poteva trovare palcoscenico migliore per calare il suo personalissimo “upset”, con il seppur giovane ma sicuramente più rodato Arthur Fils a farne le spese. Presentandosi con una wild card per l’ATP 500 di Rio de Janeiro, l’allora numero 655 del ranking decise di condire la sua seconda partita nel circuito maggiore con un portentoso 6-4 6-0 lasciando di stucco il transalpino, poco importa che la sua corsa terminò ai quarti di finale contro Mariano Navone.
Ultimo ribaltone da segnalare, è quello di Thiago Monteiro che tenendo fede alle sue note qualità di lottatore rese amaro il secondo turno dell’ATP di Madrid a Stefanos Tsitsipas, con il greco reduce dalla terza affermazione a Montecarlo e dalla finale perso con Ruud a Barcellona come avallo della sua brillantezza sul rosso. Nulla da fare, è la giornata di Thiago che stende l’ellenico con un doppio 6-4, regalandosi una delle migliori giornate della carriera.