Mai più casi Sinner (dal 2027) (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
La WADA è al lavoro per il processo di revisione del Codice Mondiale Antidoping che entrerà in vigore a gennaio 2027. Analizzando le modifiche proposte dopo la fase di consultazione degli stakeholder terminata l`11 ottobre, è difficile non notare l`impatto avuto dal caso Sinner. La direzione sembra chiara, seguendo quanto anticipato dal direttore generale della WADA, Olivier Niggli, in seguito al caso di contaminazione che ha coinvolto la numero 2 WTA, Iga Swiatek. «Esiste un problema con le contaminazioni. I laboratori sono più efficienti nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza, così piccole che ci si può contaminare facendo cose innocue. Con delle soglie, non avremmo più tutti questi casi, ma dobbiamo chiederci se siamo pronti ad accettare il micro dosaggio e, in caso affermativo, dove è giusto fissare il limite». Le modifiche previste per il 2027 spingono a riflettere su come il caso Sinner avrebbe potuto seguire un percorso diverso, anche se il suo giudizio al TAS sarà ovviamente basato sul regolamento attuale. Tuttavia, è importante sottolineare che le proposte della WADA sono ancora provvisorie. Il 18 ottobre è iniziata la seconda fase di revisione, che si concluderà il 21 febbraio 2025. Seguiranno una terza fase fino al 30 maggio e ulteriori passaggi graduali per finalizzare il codice. Le bozze saranno disponibili per consultazione pubblica l`8 settembre 2025 e l`approvazione definitiva avverrà a dicembre 2025. In Italia, il dibattito si concentra comprensibilmente su quelle che sarebbero potute essere le implicazioni per il caso Sinner, con particolare attenzione alla revisione dell`articolo 10.6.12. Questa modifica introduce la nuova definizione di “fonte contaminata”, destinata a sostituire il concetto attuale di “prodotti contaminati”. Questo termine include qualsiasi fonte imprevedibile di una sostanza proibita, come: 1. Assunzione di un farmaco contenente una sostanza proibita non indicata sull`etichetta e non rilevabile attraverso una ricerca ragionevole su Internet; 2. Consumo di cibi o bevande contaminati; 3. Esposizione a una sostanza proibita posseduta o utilizzata da un`altra persona, attraverso contatto fisico diretto (vedi caso Sinner) o tramite oggetti contaminati; 4. Contaminazione ambientale. Inoltre, l`aggiornamento introdurrà soglie specifiche, e i risultati saranno segnalati solo se tali soglie saranno superate. È evidente che questo avrebbe potuto cambiare drasticamente il contesto di Sinner; riducendo la probabilità di un ricorso della WADA. Tuttavia sono emersi scetticismi generali. Le principali perplessità riguardano il rischio che aumentino i casi in cui gli atleti si appellino a contaminazioni “imprevedibili”, abbassando l`onere della prova e introducendo difese che potrebbero essere sfruttate senza merito. […]
La Wada “corre” ai ripari: un assist a Sinner (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
«Esiste un problema di contaminazione e i laboratori sono più efficienti rispetto al passato a rilevare quantità anche infinitesimali di sostanza. Le quantità sono così piccole che è possibile contaminarsi facendo cose innocue». Così, poco più di una settimana fa, diceva all`Equipe il direttore generale della WADA Olivier Niggli, con evidente riferimento agli ultimi casi di contaminazione di Jannik Sinner e Iga Swiatek. Casi indubbiamente diversi tra loro, visto che la polacca (seppur inconsapevolmente) ha assunto in prima persona un medicinale contenente una sostanza proibita e per questo, a differenza del n. 1 ATP che invece era stato contaminato dall`ex fisioterapista, è stata fermata per un mese. Tra le (poche) similitudini, tuttavia, c`è la quantità di sostanza proibita rilevata: un numerino minuscolo e irrisorio, non certo in grado di alterare le prestazioni sportive. Quantità che probabilmente, essendo così basse (per Sinner siamo a meno di un miliardesimo di grammo), qualche anno fa non sarebbero neppure state rilevate in laboratorio. E che tra un paio d`anni potrebbero passare del tutto inosservate. Dal 1° gennaio 2027 (perché non subito non è dato saperlo) la WADA è pronta ad apportare alcune modifiche al suo codice antidoping. Tra queste c`è l`ipotesi dell`inserimento di una soglia minima al di sotto della quale la presenza di una sostanza proibita non dà luogo ad una positività. Una soglia che, se fosse già in vigore oggi, probabilmente avrebbe risparmiato tutto il calvario a Jannik Sinner, che invece con l`attuale regolamento rischia dai 12 ai 24 mesi di squalifica. L`altra rivisitazione riguarda la “fonte di contaminazione”, che andrà a sostituire il “prodotto contaminato”. La nuova definizione sarà più ampia, comprendendo tra le ipotesi anche la contaminazione ambientale, quella da cibo o bevande o l`esposizione alla sostanza proibita da una “terza persona”, proprio come nel caso di Jannik. […]