Si allontana sempre di più l’ipotesi di un accordo stragiudiziale tra il numero uno del mondo Jannik Sinner e la Wada. Sì, perché il collegio arbitrale del Tas di Losanna, chiamato a decidere riguardo alla questione doping, ha visto la nomina ufficiale di due arbitri su tre. I nomi in questione sono quelli dell’israeliano sessantaseienne Ken Lalo, scelto dalla Wada, e dello statunitense Jeffrey Benz, voluto fortemente dal team di Jannik Sinner. Il sunnominato Lalo viene considerato uno dei legali più ferrati per ciò che concerne l’universo antidoping, nonché una figura particolarmente dura e intransigente.
Jeffrey Benz, invece, fa parte dell’elenco degli arbitri del Tas dal 2000 ed è stato il giudice nominato da Simona Halep nell’arbitrato che ha visto quest’ultima veder accorciare la propria squalifica per doping, da 4 anni a 9 mesi, dopo averne già scontati due. Va da sé, naturalmente, che si tratti di un professionista dalla vasta, vastissima esperienza e dal curriculum piuttosto variegato. Appare chiaro, ovviamente, che con la nomina dei suddetti arbitri si allontani quasi definitivamente l’ipotesi di un accordo stragiudiziale tra Sinner e la Wada.
Da sottolineare, anche il dettaglio – non certo di poco conto – che la Wada abbia accettato la buona fede dell’atleta azzurro, ritenendo, però, che lo stesso avrebbe dovuto vigilare in maniera maggiormente efficace sul proprio staff. Ecco il perché del ricorso al Tas. A questo punto, tenuto conto della nomina dei due arbitri di cui sopra, manca solamente l’ultimo pezzo del puzzle per completare il collegio giudicante: ovvero, l’arbitro che verrà nominato dal Tribunale dello Sport di Losanna.
In pratica, la difesa del giocatore, dovrà dimostrare – nel nuovo processo – che Jannik non è stato affatto negligente o superficiale, cancellando così ogni possibilità di un’eventuale sanzione. Al contrario, qualora il numero uno del mondo dovesse essere considerato negligente, o significativamente negligente, il periodo di ineleggibilità sarebbe (minimo) di un anno.