Una storia che sa di continue rinascite. Nicolas Jarry vuole riscattarsi, ancora e ancora. Il tennista cileno, attuale numero 34 ATP, è stato a dir poco sfortunato nel sorteggio dell’Australian Open. Nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 dovrà debuttare su un campo prestigioso, la Rod Laver Arena. L’avversario? Un certo Jannik Sinner, numero 1 al mondo e campione in carica del torneo.
Una sfida complicatissima per il sudamericano, nipote di Jaime Fillol (ex numero 14 del mondo e membro della squadra cilena che perse la finale di Coppa Davis del ’76 contro l’Italia). Se la si vuole guardare dal lato dell’azzurro, però, anche lui non ha pescato benissimo per il suo esordio, in quanto Jarry è appena fuori dalle teste di serie e probabilmente è uno dei giocatori unseeded più pericolosi. Bisogna però vedere come sta. Difatti, il 29enne di Santiago negli ultimi tempi è passato dalle stelle alle stalle. Un 2024 a luci e ombre il suo, con ottimi risultati, prime volte importanti, ma anche periodi di oscurità totale e poca fiducia nei suoi mezzi.
Un saliscendi di prestazioni, lui che più volte è stato costretto a costruirsi nuovamente la classifica dopo momenti negativi, come lo è stato ad esempio il suo periodo di undici mesi di squalifica a causa del doping (ma era innocente), a cavallo tra 2019 e 2020. Nel 2021 il cileno ripartì addirittura senza classifica: gradualmente è poi riuscito a risalire la classifica trovando nel torneo di casa a Santiago quel porto sicuro dove trovare la giuste sensazioni per cambiare passo. Jarry sa cosa vuol dire avere pazienza, respirare profondamente, essere consapevoli delle proprie capacità, ritrovarle con serenità e duro lavoro per poi utilizzarle per risalire. Una volta, due, tre.
Come detto, il 2024 del cileno è ambivalente e se vogliamo trovare una data chiave, quella è proprio domenica 19 maggio. Probabilmente il giorno più importante della sua carriera fino a questo momento. Finale degli Internazionali BNL d’Italia: Nicolas Jarry contro Alexander Zverev. Vince il tedesco in due set combattuti. Dal lato opposto della rete Nico è lo sconfitto, che però esce di scena a testa alta dopo un torneo strabiliante, prendendosi gli applausi dalla sua famiglia, dal pubblico e pure dal suo avversario che lo riempie di complimenti. Nessuno avrebbe mai pensato che lì, nel suo apice tennistico, finiva di fatto la sua stagione.
Un’annata cominciata con alcuni buoni risultati – la finale nell’ATP 250 di Buenos Aires, i quarti nel 1000 di Miami e appunto la finale a Roma -, ma terminata qualitativamente con l’ultima soddisfazione datata 20 maggio, giorno in cui il cileno è arrivato al best ranking di numero 16. Di lì in avanti difficoltà su difficoltà che, come una pesante zavorra, lo trascineranno faticosamente fino alla fine dello swing asiatico con un record negativo, dalla finale di Roma esclusa, di nove sconfitte e solamente una vittoria (contro il numero 127 del mondo Klein). Poi, in chiusura di 2024, due soli successi e altre tre battute d’arresto.
Un tennista alto 2,01 metri che ripone le sue sicurezze su due fondamentali in particolare: il servizio e il dritto. Se entrano sono guai per tutti, lo dimostrano i tre titoli ATP messi in bacheca nel corso della carriera. Se invece la giornata non è proprio quella ideale, gli appigli per il giocatore cileno sono difficili da scovare negli anfratti del suo tennis. Dovrà però stare all’erta Sinner che, se da una parte può dimenticare il primo amaro scontro diretto – risalente al torneo di ‘s-Hertogenbosh 2019 (una vita tennistica fa per Jannik che in quell’anno faceva i suoi esordi tra i “grandi”) – dall’altra non può di certo fare a meno di ricordare la partita all’ATP 500 di Pechino giocata lo scorso settembre (su cemento outdoor come a Melbourne). In quell’occasione il cileno, ancora in crisi di risultati, riuscì a strappargli il set inaugurale, prima di cedere completamente alla potenza e all’aura dell’azzurro, vittorioso con un secco 6-1 al parziale decisivo.
Nuovo anno, nuova vita. Jarry vuole ripartire da zero in questo 2025 e la sua prima partecipazione a un torneo è stata piuttosto buona. Al Brisbane International ha raggiunto i quarti di finale battendo Navone e Bonzi prima di cedere con un doppio 6-4 al ceco Jiri Lehecka, laureatosi qualche giorno dopo campione dell’evento. La motivazione del sudamericano sta anche nel non voler replicare la brutta prestazione a Melbourne dello scorso anno, quando un qualificato di nome Flavio Cobolli lo sconfisse a sorpresa in cinque set al debutto.
Nel 2025 eccoci di nuovo all’Happy Slam: primo turno e di nuovo un italiano dalla parte opposta della rete. Non ce ne voglia il Flavio di inizio 2024, ma la caratura attuale di Jannik Sinner è tutto un altro discorso. Jarry non sarà di certo il favorito, lo sa benissimo anche lui. Ma l’obiettivo per lui è un altro: ritrovare il suo tennis che, nei giorni migliori, può fare paura anche ai colossi di questo sport. Entrare in campo a testa alta e uscire sempre a testa alta. Magari avendo disputato un buon match o comunque un incontro soddisfacente che gli possa restituire buone sensazioni. Probabilmente, Nicolas Jarry desidera solo questo.