M. Berrettini b. C. Norrie 6-7(4) 6-4 6-1 6-3
La KIA Arena applaude la prima recita di Matteo Berrettini all’Australian Open 2025 che vince in rimonta un ottimo match con Cameron Norrie. Non era facile prendere le misure dello scorbutico inglese, tennista che non si può definire un campione ma che è esperto e ha le risorse per mettere in difficoltà Matteo.
Cameron ha saputo mettere in atto nel primo set le sue trame insidiose, confondendo l’azzurro, costringendolo a rincorse dispendiose e sottraendogli sicurezza. Berrettini ha mancato un setpoint per merito del rivale, ha però saputo reagire con prontezza, crescendo con la seconda palla e contrando con sempre maggiore concretezza i fendenti del rivale, col passare del tempo meno profondi e puntuti.
L’atleta italiano è parso ben sorretto nella condizione atletica e particolarmente equilibrato nelle scelte e nell’atteggiamento generale: per lui non registriamo segni di sconforto o di nervosismo, al contrario dell’inglese. Grande tranquillità e famelica voglia di tennis, come ha recentemente raccontato; trenta ace e quattordici palle-break a favore contro solo cinque concesse, tutte neutralizzate. Un esordio ampiamente positivo che ci porta a guardare con giustificato ottimismo alla prossima prova, un non facile duello con il vincente tra Zhang e Rune.
Primo set: Norrie si aggiudica il parziale vincendo gli ultimi sei punti del tie-break
Il buongiorno di Berrettini è un ace che viaggia a 211 chilometri all’ora e che si combina con un passante di rovescio in drop a una mano da leccarsi i baffi. Il romano sembra teso al punto giusto e si prende il primo game per poi scappare 0-30 sul servizio di Norrie, ma il mancino britannico riesce a variare con la battuta quel tanto che basta per disorientare il rivale e rimediare.
L’azzurro sceglie di pungere soprattutto con il dritto a sventaglio a rientrare ma non è sempre preciso e nel terzo game deve rimediare con il servizio a due palle-break improvvise e consecutive; Cameron manovra bene con colpi lunghi e liftati e sa come spostare Matteo e togliergli i migliori appoggi. Con esperienza l’inglese allunga lo scambio e lavora ai fianchi l’atleta romano; Matteo si difende anche in tocco con il back a una mano ma non trova la strada giusta per togliersi dall’impaccio quando subisce il gioco dell’avversario.
Norrie si affida con profitto alla battuta a uscire e dopo mezz’ora il 4-4 sul tabellone lo vede nel complesso più sicuro nei suoi colpi del rivale, anche perché capace di entrare nello scambio sulla seconda palla di Matteo decisamente meglio dell’azzurro sulla sua. “Cam” si fa preferire in manovra ma il nostro alfiere tiene alta la percentuale di prime palle in campo e si porta sul 6-5 senza concedere altre chance di break al contendente. Il tie-break arriva ma non prima che Berrettini manchi la sua prima palla-break, che è anche un setpoint con un passante di dritto in rete.
Berrettini comincia anche il tredicesimo game con un ace ed è bravo a portarsi sul 4-1 con un bellissimo dritto lungolinea in corsa che gli offre il minibreak, ma lo slancio si interrompe lì. Norrie ritrova le traiettorie profonde che hanno già annoiato il rivale e infila i sei punti che lo separano dalla vittoria del primo set: in cinquantanove minuti Berrettini sigla 22 colpi vincenti e 15 errori non forzati, ma è soprattutto nella resa della battuta di scorta (30% Matteo, 59% Cameron) che troviamo la piccola e decisiva differenza tra i due.
Secondo set: Berrettini cresce con la seconda di servizio e trova il break decisivo
Matteo non deve perdere terreno con la prima palla, che ha funzionato piuttosto bene nel parziale precedente, e deve risolvere l’enigma del servizio del suo dirimpettaio, che non riesce a leggere e che lo costringe a fare troppi metri in risposta e in definitiva gli impone spesso una partenza ad handicap. Il nostro eroe non difetta in pazienza e nel terzo game un sapiente uso dello slice di rovescio lo porta al 15-40; Norrie però gli rovina la festa con sagacia e si porta sul 2-1.
L’inglese sta alzando le percentuali con il servizio principale ma presta meno attenzione alla precisione nel forcing; Berrettini si carica di coraggio e umiltà affidandosi alle gambe e nel quinto game va finalmente a segno con una palla-break, strappando il 3-2 della riscossa. Al di là dell’episodico break splendidamente afferrato da Berrettini, il numero 48 del ranking ritrova la consistenza delle sue trame e torna a muovere l’atleta romano con efficacia; Matteo però, forte del vantaggio, risparmia qualche energia, si porta al servizio sul 5-4 e si prende il set dopo quarantacinque minuti. Norrie serve con la medesima costanza che nel primo parziale, ma Berrettini difende la seconda palla molto meglio: con il 67% di punti ribalta l’andamento della sfida e si affaccia con fiducia sulla terza frazione.
Terzo set: Berrettini domina in poco più di mezz’ora un Norrie falloso e innervosito
Se Matteo riesce a proseguire con la stessa sicurezza con la seconda palla può risparmiare preziose energie per partire alla caccia di un nuovo break; inoltre, l’azzurro non fa nemmeno a tempo a salire in battuta che il suo dirimpettaio entra in crisi con il movimento di inizio gioco e cede il servizio. È il primo momento di reale difficoltà per il tennista di Sua Maestà; affiora il nervosismo che non di rado lo avvolge nei momenti-no e l’italiano è bravo a riscuotere quanto gli serve e a difendere il primo gioco al servizio, nonostante un doppio errore.
Berrettini invia un segnale forte di tranquillità e sicurezza al rivale; Norrie serve nel terzo game ma dal 40-15 subisce il ritorno del finalista di Wimbledon 2021, che rintuzza da campione col lo slice di rovescio e può approfittare di altri errori dell’inglese, furioso e ormai incapace di rinvenire i capi del suo tennis. Il risultato è un doppio break di vantaggio per l’azzurro, serafico quanto determinato a non mollare la presa.
Matteo annulla una occasione per l’1-3 al rivale e si porta sul 4-0; il suo capolavoro è stato finora quello di capovolgere la pericolosa inerzia del primo set che lo avrebbe portato a boccheggiare dopo la terza ora di gioco. Ora infatti è l’atleta di Albione che mostra qualche crepa nella tenuta atletica, perdendo efficacia nel gioco di gambe e per conseguenza nella qualità e nella profondità del suo forcing. Il britannico non sembra volerci credere più e cede un nuovo turno di battuta al quarto setpoint: 6-1 in trentadue minuti. Paradossalmente Berrettini ha solo il 25% con la seconda palla, ma ha bisogno di giocarla solo in quattro occasioni.
Quarto set: Berrettini è sempre più aggressivo in risposta e chiude al nono game
Berrettini si concede una fuga negli spogliatoi e al rientro deve servire per primo; forse non è un bene e Matteo deve fronteggiare due chance di break per il rivale. L’esito è però positivo perché il servizio funziona nel momento giusto e anche per un pizzico di fortuna, che di solito sorride al più forte ma anche al più sereno in campo. Norrie sembra dal canto suo aver ricostruito le basi del suo gioco e dopo ventiquattro minuti il tabellone dice 3-2 per Berrettini, senza break.
Nel sesto game Matteo utilizza il rovescio a due mani con maestria nel rimbalzare le iniziative del rivale e acciuffa la palla-break per ben tre volte, ma Norrie, visto il burrone, si ritrae con tre ace che lo guidano sul 3-3; anche in questo frangente l’azzurro non manifesta turbamento e fa suo facilmente il game del 4-3. L’inglese dimostra carattere e serve come non mai nel match ma Matteo non soffre più le variazioni con la battuta e non appena può torna a pungere in risposta.
Nell’ottavo game c’è così la quattordicesima palla-break, che Matteo trasforma con un dritto potente e ben direzionato sul lato sinistro del fronte difensivo di Norrie. Berrettini vola sulle ali dell’entusiasmo e nel nono game impiega solo quattro punti per chiudere la partita e stringere cordialmente la mano al suo rivale, dopo due ore e quarantasei minuti di lotta. A bordocampo il direttore Ubaldo Scanagatta raccoglie le prime impressioni del coach Alessandro Bega: “bravo Matteo, forse ha avuto poco coraggio nel primo set, per il resto ha messo in pratica quanto ci eravamo detti nel pre-partita. Buonissima gara, dal punto di vista atletico e mentale, tra di noi c’è molta intesa e fiducia”.