Due turni poco brillanti e un terzo match contro un giocatore in forma come Machac sembravano i presupposti per assistere a un incontro molto equilibrato se non addirittura all’eliminazione di Djokovic. Nole, però, ha risposto presente lanciando un messaggio agli avversari: ha giocato la sua miglior partita nel torneo – come ha confermato in conferenza stampa – e ha rifilato tre set a zero al ceco. Il tutto intervallato da vari momenti da puro showman, con hawk-eye live e alcuni spettatori come bersagli principali. Un po’ come Danielle Collins nel suo match contro Destenee Aiava. Di tutto questo ha parlato Nole in sala stampa, concentrandosi in particolare sulla componente di intrattenimento che ancora manca al tennis rispetto ad altri sport.
Q. Ritieni che il tuo livello stia migliorando di turno in turno?
DJOKOVIC: Sì, credo di sì. La migliore partita del torneo per me. Non ho avuto troppi cali di concentrazione e di livello di tennis. Ho faticato fisicamente, credo all’inizio del secondo per quei 15-20 minuti. Ma sono riuscito a ribaltare la situazione dopo un primo break di svantaggio nel secondo. Ho recuperato e poi sono stato in vantaggio e ho tenuto il servizio per tutto il tempo. Quindi il secondo set è stato fondamentale, ovviamente. Nel terzo mi sentivo più fresco e ho giocato molto bene per chiudere la partita. Sapevo che sarebbe stata una prova difficile. Non mi aspettavo, ad essere sincero – ci spero sempre, ma non mi aspettavo di vincere senza perdere set contro di lui, perché è in forma smagliante, e io stesso devo ancora trovare il mio miglior tennis. Ma credo di essermi preparato molto bene e di aver giocato una partita straordinaria.
Q. Puoi parlare di alcuni momenti in cui ti sei mostrato infastidito nei confronti del pubblico stasera?
DJOKOVIC: No, meglio lasciar perdere. Non è niente che non sia già successo. Va bene così. È il calore della battaglia (ride).
Q. Ritieni che si sia oltrepassato il limite?
DJOKOVIC: Sì, qualche persona qua e là. Sì. Capisco che se si beve qualche bicchiere in più e poi ci si siede sugli spalti può succedere. Ma in campo può essere frustrante se capita in un momento complicato. Se è ripetitivo, succede per un’ora, qualcuno ti dice cose che non vuoi sentire e ti provoca in continuazione, allora ovviamente arrivi al punto di rispondere. Così ho cercato di sopportare, ma a un certo punto ho dovuto rispondere, e questo è tutto. Non c’è altro da dire.
Q. Danielle Collins ha giocato ieri sera e ha ricevuto molta attenzione per le sue interazioni con il pubblico.
DJOKOVIC: Mi è piaciuta molto la sua risposta. Mi è piaciuto molto tutto quello che ha detto in campo e fuori dal campo (ride). Sono un grande fan di Danielle Collins. Lo ero anche prima, ma ora sono ancora di più un suo grande fan. Mi piace molto. Ho sentito alcuni commenti di persone che dicevano che non avrebbe dovuto dire questo o quello. Penso che l’abbia gestita molto bene. Non credo che sarei stato così educato, e so esattamente come ci si sente. Quindi penso che sia stata divertente e intelligente.
Q. Pensi che il tennis possa essere meno serioso su questo genere di cose?
DJOKOVIC: Non lo so. Sì e no. Abbiamo una storia e una tradizione di cui siamo orgogliosi e che rende il nostro sport diverso dagli altri, ma allo stesso tempo credo che siamo rimasti un po’ indietro rispetto agli altri sport per quanto riguarda i cambiamenti e il tentativo di tenere il passo con l’evoluzione della società e con la nuova generazione che, come tutti sappiamo, non ha una grande capacità di attenzione e vuole qualcosa di dinamico. Così, ad esempio, solo negli ultimi due anni abbiamo introdotto questa nuova regola che consente alle persone di entrare in campo anche se non si tratta di un cambio campo. Non è facile per i giocatori passare da un estremo all’altro e lasciare che ognuno dica quello che vuole, parli, urli durante il punto. Quindi credo che con il tennis ci voglia un po’ più di tempo, ma le NextGen Finals, che sono un evento che ritengo molto positivo per il nostro sport (nonostante abbia avuto le mie divergenze con Chris Kermode, il nostro ex presidente), penso siano state un’idea brillante per testare alcuni cambiamenti che potremmo voler implementare nel circuito. Non so se ci sono ancora ma c’erano le cuffie per i giocatori al cambio campo per il coaching, e tutti quelli che seguivano la partita in tv potevano sentire quello che il giocatore e l’allenatore stavano dicendo, poi i set in cui si arriva a 4, il no-ad e il no-let. Forse non tutto è pronto per essere implementato al massimo livello, ma credo che ci siano alcuni cambiamenti che meritano di essere presi in considerazione.
Quindi sì, credo che dovremmo cercare di entrare maggiormente in contatto con i giovani e portarli con noi. Vorrei vedere un po’ più di intrattenimento. Per esempio, perché non dovremmo considerare di fare qualcosa tra i set come il Super Bowl o, non so, l’NBA. Quando c’è un timeout, fanno entrare le cheerleaders e tanto altro. Non sarebbe un problema per me. Penso che porterebbe un elemento più divertente e di intrattenimento al tennis che, come sappiamo, è stato piuttosto tradizionale e forse conservatore in alcune cose. Quando parliamo di conservatorismo, sappiamo che Wimbledon è il più conservatore. Ma, per esempio, con Wimbledon non cambierei molto. Lo manterrei così com’è, perché è così unico, tutto bianco, fragole e panna e tutto è così elegante e di classe. Ma tutti gli altri, gli US Open, ad esempio, negli Stati Uniti voi sapete bene cosa sia l’intrattenimento. Quindi sono favorevole, ma magari con cambiamenti graduali. Prima di tutto ballerini e ballerine (ride)!
Q. Il tuo prossimo avversario Lehecka l’hai affrontato una volta. Può essere un giocatore piuttosto aggressivo. Sono curioso di sapere cosa lo distingue dagli altri giocatori più aggressivi e potenti del tour.
DJOKOVIC: Lehecka ha vinto a Brisbane ed è in ottima forma, avendo vinto comodamente i primi tre turni qui. E’ un altro giocatore ceco che affronterò, credo ci siano delle somiglianze con Machac. I rovesci della scuola tennistica ceca sono formidabili. Voglio dire, rovesci così solidi. Lehecka è uno dei giocatori più in forma del tour e credo che il suo servizio sia sottovalutato. È una grande arma. Vince molti punti gratuiti con la prima di servizio. Più partite vinci, più sei sicuro di te, quindi sono sicuro che questo tipo di incontro arriva al momento giusto per lui. Sono sicuro che sente di potermi battere. Mi piace il modo in cui ho giocato stasera, e posso aspettarmi un altro giocatore aggressivo che gioca molto piatto, simile a quello che ho affrontato stasera, e spero che il risultato sia lo stesso.