Quella tenuta dal numero sette del mondo, Novak Djokovic, al termine della gara vinta contro il giocatore ceco Jiri Lehecka, non è stata la solita conferenza di routine, quantomeno nella parte riservata solo alle domande in serbo riportata da Sportklub. E no, non ci riferiamo solamente alle polemiche sollevate dal fuoriclasse serbo nei confronti di alcuni giornalisti dell’emittente televisiva Channel 9. Sì, perché il tennista serbo ha parlato – piuttosto a cuore aperto – anche della difficile situazione in cui versa il suo Paese tra proteste studentesche e dinamiche talvolta cruente. Un tema su cui il ventiquattro volte campione Slam non si è certo tirato indietro.
Così come si evince, chiaramente, dalle dichiarazioni rilasciate al riguardo: “Seguo quello che succede in Serbia“, ha sottolineato Djokovic, “non tutto, ma seguo molto attraverso i social network, non posso far finta che non succeda nulla. Anche se sono in Australia, sono toccato da cose come quella accaduta l’altro giorno a Sonya, spero che si riprenda presto e torni a casa. Purtroppo questa non è l’unica situazione di violenza contro studenti e giovani. Ed è una grande sconfitta per noi come società, per la società serba in generale. Il mio sostegno va sempre ai giovani, agli studenti e a tutti coloro a cui appartiene il futuro del nostro Paese.“.
Insomma, un’analisi lucida, lucidissima, quella del tennista di Belgrado. Che poi ha aggiunto: “E anche nel mondo, cosa sta succedendo con le guerre, non ho parole sul fatto che le persone innocenti muoiano costantemente. Sono quelle che soffrono di più. Come atleta, ovviamente, voglio che le persone del nostro Paese mi sostengano, sentano che ciò che faccio ha valore nelle loro vite…da molti anni cerco di essere un buon ambasciatore della Serbia nel mondo. Ma quando accadono cose del genere, tali tragedie – come Ribnikar o Novi Sad e quello che è successo negli ultimi anni – allora tutto il resto, compreso lo sport e quello che faccio, cade nell’ombra. È irrilevante in relazione alla vita umana e alla lotta per i diritti fondamentali”, ha chiosato.