[21] B. Shelton b. G. Monfils 7-6(3) 6-7(3) 7-6(2) 1-0 rit.
Ben Shelton supera Gael Monfils dopo un match divertente e accorciato dal cedimento fisico del francese, che si ritira dopo il primo game del quarto set. L’americano ha messo in mostra il suo meglio, ovvero l’esplosività del servizio e del dritto, e il suo peggio, ovvero la sua scarsa capacità di lettura della situazione tattica ed alcuni errori dettati più dall’istintiva attitudine ad aggredire in ogni occasione. Monfils si è giovato di questo e si è trovato in vantaggio di un break nel terzo parziale dopo aver vinto il secondo, ma ha subito restituito il favore al rivale e proprio da quell’istante ha palesato segni di chiara stanchezza.
Gael si è issato con mestiere fino al tie-break ma lo ha perso nettamente, e il break all’inizio della quarta frazione lo ha convinto a farsi da parte, non senza però aver salutato il pubblico, il suo avversario e il box di Shelton con il sorriso stampato sul volto. Un torneo da applausi per lui, ma non arriva il dodicesimo quarto di finale Slam in carriera; arriva invece il terzo per Shelton, il secondo in Australia dopo quello del 2023, che affronterà l’impegno da favorito contro il nostro Lorenzo Sonego. Proprio le situazioni che piacciono a Sonny…
Primo set: Shelton vince alllo shootout un set senza palle-break
L’americano parte scaraventando in rete uno smash dopo essersi mosso in avanti sulla scorta di una buona prima palla. Ben non ha molta confidenza con il colpo in questione ma rimedia in seguito con l’aiuto del servizio; il giovane mancino palleggia come più gli piace, ovvero con pochi margini di sicurezza, mentre Monfils è più attendista, cerca di contenere per provare di tanto in tanto la soluzione vincente improvvisa. Nei primi cinque game non ci sono palle-break e lo scambio è piacevole, ora velocissimo ora lento con improvvise accelerazioni da parte di entrambi.
Monfils serve con palle nuove sul 3-4 e vince l’ottavo game prima di arrivare ai vantaggi, così come è stato per i precedenti sette; il giocoliere transalpino fa saettare il servizio e guida lo scambio per tenere fuori dal court il rivale, che da quella posizione perde molto in efficacia. Dopo mezz’ora di match Ben si porta sul 5-4 e si fa alquanto concreta l’ipotesi di un epilogo al tie-break, che si materializza solo dopo che lo yankee manca una volée d’istinto che lo avrebbe mandato sul 6-5 e 0-30.
Monfils comincia meglio portandosi sul 2-0 e lasciando credere di poter vincere grazie alla miglior capacità di scegliere i colpi rispetto al suo avversario, che fatica quando deve cimentarsi nel contenere le soluzioni del francese. Shelton ha però coraggio e non smette di spingere, approfittando di un calo di Gael, che sul 3-3 manda un dritto in manovra oltre la linea di fondo. Da qui il giovane statunitense dà il meglio di sé con un servizio a 226 chilometri orari e un ace, mentre il francese fronteggia il primo setpoint con un doppio fallo. In cinquantadue minuti chi vince ottiene il 91% dei punti con la prima palla e contiene a tredici gli errori non forzati, solo tre in più del suo contendente.
Secondo set: Shelton sembra vicino al break ma Monfils lo sorprende al tredicesimo game
Nel finale di set sorprende la flessione di Monfils, che nel complesso si era fatto preferire per varietà di risorse e per lucidità. L’anziano schermidore pare riprendere il cammino smarrito nella seconda frazione i duellanti si spartiscono i primi quattro game senza che si arrivi a 40-40, proprio come nella prima frazione. Gael in realtà si muove con meno brio e allenta la pressione; Shelton prova a togliergli il tempo scendendo a rete ma per il momento non ha fortuna. Nel settimo game l’ultima tendenza descritta si accentua e Shelton manda in rete un colpo-Noah che, oltrepassando il net, forse gli avrebbe dato lo 0-30.
Quando sembra potersi avvicinare alla palla-break, Shelton combina improvvisamente tre pasticci che lo sprofondano 0-40 nell’ottavo game: l’americano si salva confermando la sua caratteristica principale, il coraggio fino all’incoscienza che lo porta all’arrembaggio e a siglare una cinquina decisiva, aiutato anche dall’atteggiamento dimesso del francese sulle tre opportunità. Scappato dalla tagliola e anzi galvanizzato dall’impresa, Ben si procura le sue prime due palle-break, che Gael cancella con intelligenza cercando il rovescio del suo dirimpettaio; il 5-4 arriva con la volée di dritto, ma Ben non sembra ora distante dal togliere la battuta al transalpino.
I duellanti giungono comunque allo jeu decisif e Monfils sembra affaticato; Ben però armeggia malissimo con il dritto e parte nuovamente male nel tredicesimo game. Monfils sale 4-2 e, nonostante un doppio fallo nel quarto punto, nega l’iniziativa al rivale e chiude la contesa al decimo punto: cinquantasette minuti di gioco, sei ace per Gael che ha un ottimo 83% di resa con la prima palla.
Terzo set: nuovo tie-break ma stavolta Shelton domina e Monfils è stanco e si ritira
Si entra così nella terza ora di match: Monfils si giova di game piuttosto veloci ma la sua condizione atletica va ora verificata mentre Shelton deve essere più cattivo nei game in risposta per togliere finalmente la battuta al rivale. Nel terzo game l’americano non si risparmia rischi e si lancia all’assalto, ma il francese rispolvera le sue ineguagliabili doti di difensore e allunga uno scambio fino al ventesimo colpo. Arriva l’errore di Shelton e c’è una prima palla-break, che Ben respinge con il servizio. Il rivale però non si arrende, raccoglie un altro errore di dritto e trasforma la seconda opportunità tratteggiando un bellissimo passante di rovescio lungo la linea del corridoio. Il primo break della partita è quindi suo.
Passano pochi minuti e giunge, immediato, il contro-break: Monfils cede anche perché ha bisogno di rifiatare e per una volta Shelton pulisce il suo gioco da errori inutili, negando regali al contendente in difficoltà: dall’1-2 lo statunitense rimonta e, pur concedendo per suoi errori una palla break nel quinto game, sale sul 3-2. Il numero 41 del ranking rallenta e prende a giocare quasi da fermo, lasciando lavorare il braccio e fidando in altri errori del rivale. Shelton non si avvale della situazione perché non è nelle sue corde né tecniche né comportamentali un atteggiamento attendista e concede al rivale il 4-4.
Monfils si arrampica anche sul 5-5 esibendo un paio di rovesci incrociati bellissimi, ma Ben lo aiuta perché non prova mai a spostarlo e il terzo tie-break è ineluttabile. Monfils pesca subito il minibreak ma va presto in apnea e si arrende alle iniziative del rivale, che nella circostanza si fa sia esplosivo che concreto: il 7-2 finale sembra quasi una sentenza definitiva contro l’esausto francese, che si conferma dopo la lunga pausa di Monfils negli spogliatoi. Il quarto set dura solo un game, che Gael cede sul proprio servizio e che lo convince a ritirarsi.