[3] S. Bolelli/A. Vavassori b. A. Goransson/S. Verbeek 2-6 6-3 6-4
Si pensava che l’eliminazione delle teste di serie n. 1 Arevalo/Pavic avrebbe semplificato il compito di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nella semifinale del doppio maschile all’Australian Open 2025, e invece i due italiani hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie contro André Goransson e Sem Verbeek, i due giustizieri della coppia n. 1 del mondo che probabilmente diventeranno una presenza stabile sul circuito di doppio. Solidi al servizio, temibilissimi in risposta e molto agili negli scambi ravvicinati a rete, i componenti della coppia olandese-svedese sono partiti alla grande nella loro semifinale Slam, salvo poi farsi rimontare e cedere per 6-4 al terzo set.
Nel match d’apertura sulla Rod Laver Arena giovedì mattina, sotto un cielo coperto e con una temperatura intorno ai 20 gradi, Bolelli e Vavassori si sono fatti sorprendere dalla partenza rapidissima dei loro avversari, cedendo nettamente il primo set. Fortunatamente per loro, però, sono riusciti a prendere il comando del punteggio immediatamente all’inizio della seconda frazione, mantenendolo fino alla fine, e nel terzo, equilibratissimo parziale decisivo hanno beneficiato di alcuni errori probabilmente di inesperienza di Goransson e Verbeek che hanno certamente avuto un peso nell’esito della partita.
LA PARTITA – Primo set a senso unico a favore della coppia olandese-svedese: puntuali negli interventi a rete, solidi al servizio, si portano subito in vantaggio di un break sul 2-1 strappando il servizio a Vavassori, raddoppiando il vantaggio poi sul 4-2 togliendo di nuovo la battuta al piemontese. Sia Goransson sia Verbeek rispondono in maniera molto insidiosa, soprattutto di rovescio con il quale, grazie all’impugnatura bimane, riescono a nascondere molto bene la traiettoria dei colpi.
Nel secondo set è invece la coppia italiana ad avvantaggiarsi per prima, ottenendo il break addirittura a zero su Sam Verbeek. Ma le risposte continuano a fare male, Vavassori viene rimontato da 40-0 nel game successivo riuscendo comunque a chiudere il game di servizio per il 3-0. Sul servizio della coppia olandese-svedese quasi non si gioca, i due successivi turni di battuta sono tenuti a zero, mentre gli italiani faticano molto di più a gestire i propri game di servizio, anche e soprattutto perché si vedono recapitare splendide risposte che rendono molto difficile il gioco di intercetti a rete.
All’inizio del set decisivo la situazione e equilibratissima, ma due falli di piede chiamati su due seconde complicano la vita per Goransson e Verbeek. Nel game d’apertura si salvano senza concedere palle break, ma sull’1-1 il doppio fallo sul 30-30 propizia la chance per Vavassori che con un intervento di rovescio sulla rete realizza il break.
Ora per Vavassori è molto piĂą semplice individuare le traiettorie di risposta e intervenire a rete con la volĂ©e e il 3-1 arriva velocemente. Tuttavia l’equilibrio rimane: un paio di errori a rete concedono la palla del 3-3, ma tre punti consecutivi scongiurano il pericolo. Da quel momento in poi i due italiani mettono il pilota automatico e proteggono con grande autoritĂ i rimanenti turni di servizio, fino all’ultima volĂ©e vincente di Vavassori che dopo un’ora e 53 minuti di gioco proietta il duo azzurro alla seconda finale consecutiva dell’Australian Open.
LA FINALE – Bolelli e Vavassori disputeranno la finale del doppio maschile sabato sera a conclusione della finale del singolare femminile (in programma alle 19.30 locali, le 9.30 in Italia) e si contenderanno questo titolo dello Slam con la coppia vincente della seconda semifinale tra i tedeschi Krawietz/Puetz, vincitori delle Nitto ATP Finals di Torino lo scorso novembre, ed Heliovaara/Patten, campioni in carica del torneo di Wimbledon.
Le parole di Davide Vavassori a Ubaldo Scanagatta:
“Il match è partito decisamene in salita. Li avevamo studiati molto bene, sapevamo che Goransson è molto equilibrato tra diritto e rovescio, mentre Verbeek ha qualche problema in più sul rovescio, ma ci hanno sorpreso: Goransson ha fatto due vincenti a game indipendentemente da dove tirassimo. Abbiamo dovuto tenere più bassa la palla per evitare che potesse colpire liberamente. A un certo punto Andrea [Vavassori] si è sfogato con me, cosa che capita frequentemente, e da lì le cose hanno iniziato a girare meglio.”
“Ora vedremo la seconda semifinale, se potessimo scegliere probabilmente sarebbe meglio incontrare i tedeschi [Krawietz e Puetz] perché siamo in vantaggio 4-3 negli scontri diretti, e perché Patten essendo mancino ci può dare più fastidio”.