Un po’ di delusione e una cucchiaiata di motivazione. Possiede entrambe le cose Ben Shelton durante la conferenza stampa post-sconfitta in semifinale all’Australian Open contro Jannik Sinner. Delusione perché qualche chance l’ha avuta, come ad esempio i due set point non sfruttati nel primo set e in generale un torneo non straordinario per lui al servizio, solitamente il suo colpo migliore. Motivazione invece perché il 22enne di Atlanta sente di poter appartenere con costanza a questi palcoscenici dove, periodicamente, arrivano i migliori al mondo. Il gap, a detta sua, è riducibile. Basta lavorare. Il punto di partenza è comunque ottimo.
“Sono molto deluso onestamente”, le parole introduttive dello statunitense. “Fino a questo momento della mia carriera ho fatto del chiudere i set servendo bene una mia specialità. Non esserci riuscito oggi è insolito da parte mia. Chiaro che stai giocando contro il numero 1 al mondo, quindi le chance sono poche. A volte chiudi le tue finestre e il tuo avversario sale di livello. Allo stesso tempo, credo di aver anche fatto delle cose buone in campo”. Degli aspetti negativi ma anche positivi il prossimo numero 14 al mondo ne ha parlato ampiamente e nel dettaglio con i giornalisti. Andiamo quindi a vedere le sue parole.
D: Secondo te alcune caratteristiche di Sinner in risposta sono diverse da quelle che hai riscontrato in altri turni del torneo? Si complicano le cose quando sei tu a servire e ti trovi uno come lui dall’altra parte?
Shelton: “Un pochettino sì. Penso che lui direbbe che non ha risposto così bene di rovescio come avrebbe voluto oggi. Da quel piazzamento sentivo di ottenere più punti ‘facili’ nonostante non stessi servendo battute eccellenti. Certamente quado ti trovi a giocare contro un ottimo ricevitore come lui vuoi essere sul pezzo e più determinato a trovare buoni piazzamenti. Non penso di averlo pressato così pesantemente oggi, anche perché comunque lui è uno che gestisce bene il ritmo. Di solito sta spesso dietro a rispondere, quindi la velocità del mio servizio non riusciva a fare così tanti danni”.
“Non sono riuscito a trovare i piazzamenti che volevo questa sera. È una tendenza che mi sono portato avanti da inizio torneo. Non ho servito così bene. Sono riuscito a raccogliere molto con il secondo colpo dopo la battuta, ad esempio il mio dritto. Sono stato brekkato spesso. A parte il match contro Carreno Busta questo colpo non mi è mai funzionato in questo torneo. È qualcosa su cui devo tornare per migliorare. Con i colpi a rimbalzo credo invece di aver giocato bene. Anche a rete e in risposta. Infatti, l’ho brekkato due volte nel primo set e sia nel secondo che nel terzo a inizio parziale ho avuto le mie chance. Quando hai queste opportunità, poi non tornano più. Quindi, anche da questo punto di vista devo migliorare”.
D: Come ci si sente a giocare contro uno dei migliori? E questo match cosa ti dice sul momento che stai vivendo e su cosa devi fare per raggiungere quel livello?
Shelton: “So di esserci vicino e di possedere già molte caratteristiche importanti. Credo in me stesso. Giocare più volte contro questi tennisti, avendo quindi la costanza nell’arrivare a sfidarli giocando più partite durante ogni settimana, è il mio obiettivo di quest’anno. Credo che Sinner, Alcaraz e Djokovic – ovvero i giocatori che hanno dominato gli Slam negli ultimi due anni – pure nei loro giorni negativi riescono a vincere ugualmente in tre o quattro set. Trovano un modo per farlo”.
“Io ci sto arrivando vicino a riuscirci. Non avere avuto un buon torneo al servizio e comunque essere riuscito a disputare un buon evento è molto positivo per me. Si tratta quindi di riconoscere i difetti riguardo quello che ho fatto e tornare a lavorare su questi aspetti. Questo mi dà molta fiducia. Sono deluso perché avrei voluto vedere come sarebbe finito il match se avessi vinto quel primo set. Come si sarebbe sviluppato l’incontro magari al quarto o al quinto parziale, cosa realisticamente possibile se vediamo com’ero messo nella prima frazione. La prossima volta che sarò là fuori e avrò set point scaglierò un ace (sorride, ndr)”.
D: Come ti sei sentito a giocare una partita così importante?
Shelton: “Mi è sembrato piuttosto normale. Non ho avuto maggiore tensione rispetto agli altri match che ho giocato in questo torneo. Sono un po’ sorpreso da questo. Sono felice che nei momenti importanti e con un pubblico così imponente non sia andato panico. Semplicemente vado là fuori, inizio a lavorare e a giocare. Tutto quello che puoi sperare quando arrivi a questo punto di un torneo è trovarti mentalmente in una bella posizione, con il tuo corpo ancora integro per poter andare là fuori e competere al massimo delle tue possibilità. Continueremo a lavorarci”.
D: In un certo senso pensi che per te Jannik sia un bel matchup se riuscissi a eseguire al massimo il tuo tennis?
Shelton: “Certo. Sicuramente non ho giocato il mio miglior tennis oggi. Ho sentito Andy Roddick che diceva qualcosa sul matchup tra me e Jannik. La palla che colpisce Sinner è pesante, ma allo stesso tempo ha margine sopra la rete e rimbalza alta. A me, che sono un ragazzo alto, colpire a quelle altitudini piace. Molte persone faticano a gestire quella palla, a me non dispiace. Giocare un dritto con il peso del corpo all’indietro o un rovescio ad altezza spalle non mi cambia. Il rovescio di altri che colpiscono più redente la rete, ad esempio, mi mette più in difficoltà. Nessuno, comunque, al momento direbbe che Jannik non sia il miglior colpitore al mondo. Con lui ottieni un buon ritmo, impatta in maniera pulita sia di dritto che di rovescio e gioca profondo”.
“Credo che contro lui in certi momenti posso giocare il mio miglior tennis. Se riuscissi a diminuire quei cali di livello, servire meglio e ovviamente chiudere quel game che mi è scappato via nel primo set, sarebbe tutta un’altra questione. È motivante per me. Non posso prendere questa partita come estremamente negativa. Non molte persone lo hanno battuto lo scorso anno (quattro, ndr). Da quando l’ho battuto a Shanghai 2023 penso abbia perso davvero poche volte. Continuerò quindi a essere concentrato giorno dopo giorno, cercando di migliorare e sperando che la prossima volta che ci sfideremo in uno Slam i tifosi potranno assistere a un match più lungo”.