La storia di Emma Raducanu è quella di una superstar mai sbocciata. Nonostante la vittoria agli US Open nel 2021, la carriera della tennista britannica è formata da buio totale. Spesso queste situazioni sono dovute a causa di un ambiente scomodo ed Emma ha da sempre avuto un problema non indifferente con i suoi allenatori.
Dopo aver cambiato coach per nove volte nel giro di due anni e mezzo (che con due rapidi calcoli ci dice che i cambi sono arrivati ogni tre mesi circa), Raducanu sembrava aver trovato stabilità con Nick Cavaday, che ha putroppo dovuto interrompere il rapporto con la tennista per problemi di salute. Con lui, Emma è riuscita a tornare vicina alla top 50 dopo periodi difficili, anche se non ancora ai livelli di quel famigerato US Open. La tennista si è comunque detta “grata a Nick per una grande collaborazione durata un anno e oltre, specialmente dopo i miei interventi chirurgici”. Nonostante la sua professionalità, coach di più vecchia data di Raducanu, come Dmitry Turnusov, avevano dichiarato che “Emma ha delle red flag che è impossibile ignorare”.
La domanda ora è se il suo prossimo allenatore riuscirà a far meglio di Cavaday o meno. I giocatori durante i momenti no tendono a sfogarsi in primis sui loro allenatori, ed Emma non pare essere un eccezione, anzi. Volente o nolente, per quanto sfortunata nel separarsi da un coach che le aveva dato molto, Raducanu dovrà cercare di riadattarsi. Forse la sorte ha voluto che Cavaday si ritirasse proprio per farla crescere e ritornare vicina ai grandi successi, come quello US Open nel 2021.