T. Griekspoor b. M. Berrettini 6-3 6-7(2) 7-6(4)
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Tallon Griekspoor (28 anni, numero 43 del ranking mondiale) si qualifica per la sesta volta in carriera agli ottavi di finale del torneo di casa di Rotterdam dopo aver eliminato Matteo Berrettini in tre set con il punteggio di 6-3 6-7(2) 7-6(4) in due ore e 23 minuti di gioco. Matteo, dopo aver costruito una grande rimonta e dopo aver sfatato la maledizione dei tie break (ne aveva persi sette consecutivi a cavallo tra il 2024 e il 2025) ha ceduto nella volata finale, commettendo un sanguinoso doppio fallo sul 4 a 5 del tie break decisivo, che ha di fatto consegnato la partita all’avversario. Il romano perde un match nel corso del quale ha alzato il livello con il passare dei minuti, mostrando una buona condizione atletica e vincendo cinque punti totali in più del rivale, che però conquistato gli ultimi quattro quindici dell’incontro, i più importanti: Griekspoor, reduce da due semifinali consecutive all’ABN AMRO Open (entrambe perse con Jannik Sinner), al secondo turno affronterà la testa di serie numero 6 Stefanos Tsitsipas.
Primo set: Matteo è innocuo in risposta, Griekspoor piazza la zampata e difende senza problemi il vantaggio
Griekspoor recupera subito da 15-30 un primo game insidioso e da quel momento la partita, come previsto, si incanala sui binari ordinati dei turni di battuta: l’olandese sta bene, gioca davanti al suo pubblico e su uno dei suoi campi preferiti e come al solito decide di impostare un match aggressivo, dimenticandosi dei limiti delle righe e della rete. Matteo rimane aggrappato al punteggio, cerca saggiamente di mantenere una percentuale di prime palle in campo piuttosto alta (70% a fine set) senza andare necessariamente a caccia del punto diretto, ma nel sesto game, da 30-15, subisce un mini-parziale decisivo di tre punti consecutivi, che lo condanna a subire il primo break del pomeriggio (4-2 Tallon): Griekspoor non si guarda più indietro, difendendo addirittura a zero gli ultimi due turni di battuta e chiudendo il set con il punteggio di 6-3 dopo appena 28 minuti di gioco. Per lui 3 ace, 14 punti vinti su 15 con la prima in campo e 6 su 8 con la seconda.
Secondo set: Berrettini reagisce e domina il tie break
Matteo, con la consueta mentalità da grande giocatore, reagisce alla delusione del primo parziale e rientra in campo con l’atteggiamento giusto, conducendo il punteggio grazie alla solidità del suo servizio: i due protagonisti concedono le briciole all’avversario ma, all’improvviso, sul 4-5, 30-0, l’olandese si mette nei guai, perdendo per la prima volta la bussola della partita e regalando un paio di scelte tattiche piuttosto sciagurate. Berrettini conquista il set point e la prima palla break dell’incontro ma Griekspoor si salva grazie a una strepitosa seconda di servizio, che costringe il romano ad affossare in rete la risposta di rovescio: l’inerzia però è ufficialmente cambiata, perché Matteo ha cominciato a muoversi meglio e lasciare andare il classico dritto anomalo, mandando in tilt gli ingranaggi – fino a quel momento perfetti – del rivale. Berrettini arriva al tie break con la fiducia giusta e infatti lo domina con il punteggio di 7 a 2, portando la partita, dopo un’ora e 24 minuti, al terzo e decisivo set: ricordiamo che l’italiano aveva perso gli ultimi sette tie break disputati, a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
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Terzo set: un doppio fallo di Matteo regala il tie break decisivo all’avversario
La tensione cresce con il passare dei minuti ma i due protagonisti mantengono la concentrazione, aggrappandosi al servizio e alla brillantezza delle loro soluzioni offensive: Matteo conduce le operazioni, dà la sensazione di poter piazzare la zampata decisiva da un momento all’altro ma non riesce a conquistare nemmeno una palla break – nonostante l’inerzia favorevole – sprecando un paio di situazioni potenzialmente interessanti (0-30 sia nel terzo che nel quinto game). Griekspoor, nei momenti di difficoltà, sfodera il suo tennis migliore, attaccando la rete con saggezza: l’olandese non sfrutta il (momentaneo) vantaggio mentale del punteggio e non riesce a rendersi pericoloso in risposta, perché la macchina del servizio di Matteo continua a produrre vincenti e ad aprire il campo per le accelerazioni di dritto. L’equilibrio non si spezza e si arriva così, senza ulteriori brividi, al secondo tie break, che viene deciso da un sanguinoso doppio fallo di Matteo sul 4 a 5: nel punto successivo l’olandese sfrutta l’onda dell’entusiasmo e chiude con il dritto dopo una grande difesa con il punteggio di 6-3 6-7(2) 7-6(4) al termine di una lotta di 2 ore e 23 minuti.