L’indiscrezione è stata lanciata e ancora non ha ricevuto alcuna smentita, il che fa pensare che qualcosa di vero ci possa anche essere. Lo US Open potrebbe subire una vera e propria rivoluzione non tanto a livello generale, quanto nel torneo di doppio misto. Ma procediamo con ordine. Qualche giorno fa, infatti, tramite un post pubblicato sul proprio profilo ‘X’, il corrispondente Parsa Nemati ha rivelato come a Flushing Meadows possa esserci un cambiamento storico, probabilmente già a partire da questo 2025. E il fatto che, a quattro giorni dalla notizia, la USTA non abbia ancora sconfessato il giornalista in questione, porta a credere che non sia tanto campata in aria come idea.
Secondo quanto riferito, a questo proposito, il torneo di doppio misto dovrebbe essere anticipato alla settimana precedente rispetto al tradizionale avvio dello US Open. Di fatto, quindi, si giocherebbe nel corso della Fan Week, in contemporanea con le qualificazioni dei tornei di singolare. Non solo, perché anche a livello di numero di coppie ammesse ci potrebbe essere un taglio drastico. Da 32 si passerebbe a 16, esattamente la metà, di cui 8 in base al ranking di singolare e 8 ‘omaggiate’ di una wild card. Questo porterebbe senza dubbio al posticipo del doppio maschile e doppio femminile, che prenderebbero il via con 48 ore di ritardo rispetto al solito. Altra possibile conseguenza è l’intenzione da parte di alcuni big del singolare di approfittarne per allenarsi attraverso qualche match ufficiale.
Pro e contro della rivoluzione in doppio misto
Una rivoluzione annunciata che, però, non ha accolto grandi consensi soprattutto da chi partecipa con frequenza ai tornei di doppio misto. Kristina Mladenovic, ad esempio, che allo US Open, in questa specialità, ha fatto semifinale nel 2013, non ha preso benissimo questa novità: “È una notizia scioccante! Lo fanno soltanto per incassare più soldi durante la prima settimana dell’evento. In questo modo sembrerà un’esibizione!”. Sì, perché secondo quanto riferito da Jimmy Arias sui ‘Tennis Channel Live’, saranno messi in vendita i biglietti per il doppio misto, quando in realtà tradizionalmente in quella settimana l’accesso è gratuito.
Quella della campionessa Slam francese è una posizione, che chi scrive si sente di condividere, magari non tanto nei termini, quanto nel concetto. Se è vero, infatti, che non esiste una classifica di doppio misto, ridurre questa specialità ad un torneo di esibizione è profondamente scorretto. Innanzitutto perché definirla come tale implica togliere professionalità a chi invece ci si dedica per provare a vincerlo. Declassificarlo in questo modo è come dire che chi vi partecipa non si impegna fino in fondo, perché questo è il sentore comune quando si parla delle esibizioni. Chiedere ad Andrea Vavassori e Sara Errani se l’hanno vissuta con la massima dedizione o come un allenamento per gli impegni con i rispettivi partner di doppio maschile e femminile. E poi si rischia davvero di togliere spazio a chi tutto l’anno si allena per questi incontri, per darne invece a singolaristi che scenderebbero in campo per ‘allenarsi’.