D. Shapovalov b. [2] C. Ruud 7-6(5) 6-3
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“Quando gioca così…” Denis Shapovalov è uno dei giocatori in attività cui meglio si attaglia la frase che si dedica ai talenti inespressi, ai maghi della racchetta che per qualche tara caratteriale non riescono ad imporsi nella stretta finale dei match più importanti. Oggi, al cospetto di un buonissimo Casper Ruud, Shapo ha coronato una splendida settimana con una finale eseguita da manuale e interpretata con placida ma ferrea determinazione.
La sua imperturbabilità è venuta meno solo quando, sul 15-30 del game finale, ha messo a segno una volée bassa di rovescio complicatissima; ha portato la mano all’orecchio per polemizzare verso chi gli aveva in precedenza inviato qualche fischio. Tutto qua. Per il resto la fiducia nelle sue risorse e il coraggio di non mollare nonostante il rivale stesse giocando un ottimo primo set hanno pagato la posta piena.
Denis vince il suo terzo torneo ATP e batte Ruud per la prima volta dopo due sconfitte; è il primo giocatore nel 2025 a vincere contro tre top 10 nella stessa manifestazione (n. 4 Fritz, n. 5 Ruud e n. 9 Paul). Fino a domenica era 0-2 nelle finali dei tornei di calibro 500 o più, avendo perso a Bercy 2019 da Djokovic e a Vienna 2022 da Medvedev; dopo essere rientrato nella top 50 con la vittoria in semifinale, Denis raggiunge la sedia numero 32. È il terzo canadese a vincere un ATP 500 dopo Auger-Aliassime (tre volte, Rotterdam e Basilea nel 2022 e ancora in Svizzera nel 2023) e Raonic (Washington 2014).
È infine il quarto ad aver superato tre top ten in un 250 o 500 dal 2009, anno di introduzione delle categorie; prima di lui Dimitrov a Brisbane 2017 (n. 8 Thiem, n. 3 Raonic e n. 5 Nishikori nelle ultime tre sfide) Del Potro ad Acapulco 2018 (6 Thiem, 5 Zverev e 8 Anderson sempre dai quarti in poi) e Kyrgios sempre ad Acapulco, nel 2019 (il numero due Nadal al secondo turno, il 9 Isner in semifinale e il n. 3 Zverev nella giornata finale).
Primo set: grande tennis, Shapovalov gioca meglio il tie-break e sale 1-0
Inizio bellissimo: Shapovalov serve e tira subito di dritto per non dare ritmo al norvegese, che subisce alcune ottime conclusioni del canadese; Denis si presenta con lo slice già affilato e il norvegese deve darsi da fare per trovare il colpo vincente. Nel terzo game il mancino nordamericano ha già una palla-break perché è bravo a contenere e a sferrare al momento giusto un dritto inside-in che prende terra sulla linea, ma Casper risponde immediatamente dopo con un colpo identico e cancella la minaccia. In venti minuti il tabellone dice 3-2 per il favorito sulla carta: tre ace per Denis, esplosivo e morbido a seconda delle opportunità, uno per Casper, perfetto nel contenere le accelerazioni del geniale avversario.
Entrambi servono oltre il 70% di prime palle e Shapovalov si diletta anche al volo sottorete con mano assai educata; Ruud si muove benissimo, un messaggio chiaro al suo rivale, che non potrà concedere pause alla sua intensità di gioco. I servizi continuano a comandare ma il bel tennis non manca mentre i due cambiano campo sul 4-3 senza break. Il canadese affronta la prima trappola sul 15-30 nell’ottavo game, dopo aver allungato troppo due colpi in affondo, ma si rianima con una volée di dritto e con la battuta. Ruud affronta la medesima situazione di punteggio nel gioco successivo e la supera con altrettanta gagliardia: entrambi stanno prendendo confidenza in ribattuta.
Il tie-break arriva dopo che il canadese ha servito tre ace nel dodicesimo game: lo shootout lo vede mandarne altri tre oltre la rete e, soprattutto, mantenersi olimpicamente calmo dopo uno smash in rete e dopo un passante di Ruud corretto dal nastro che gli azzera un setpoint. La sua seraficità lo premia col successo finale, anche perché Ruud non è infallibile nel momento clou e affossa un dritto in rete, quello del 7-5 decisivo: in 57 minuti ventisette vincenti e diciotto errori non forzati per il canadese (13 a 9 per Casper).
Secondo set: il canadese è inarrestabile e trionfa 6-3
Prima frazione spettacolare e con finale a sorpresa; inconsueti alcuni errori per Ruud, come sorprendente e lodevole è lo sforzo di concentrazione di Shapovalov, grande protagonista del tie-break. Ma c’è di più: il tennista nordeuropeo deve ora ricorrere al suo quarto ace per annullare una palla-break già nel secondo game. Shapo incassa placidamente e si rifà vivo con un passante di dritto incrociato per una seconda chance, che trasforma aggredendo il rivale e chiudendo il blitz con uno smash perfetto, a riparazione dello sfortunato episodio nello jeu decisif.
Ruud sfodera la sua classe per ottenere immediatamente la prima palla-break della partita, ma nei pressure-point stasera Denis è un califfo e con il dritto e il servizio scrive un 3-0 sensazionale. Per Casper tutto è difficile: Shapovalov gli addomestica la battuta e lui si improvvisa Edgerg per togliersi dallo stomaco la volée di rovescio con cui annulla la chance dello 0-4. Ce n’è un’altra ma Casper si salva ancora e potrebbe proseguire a sperare, ma ha bisogno di un calo del rivale, che per tutta risposta sale 4-1 con tre dropshot perfetti (uno con piccola scivolata sul net) quanto intelligenti.
Ruud sceglie ancora di inframmezzare la sua azione con variazioni di ritmo e corse in avanti, così come con slice di rovescio a una mano molto profondi, ma l’atleta canadese non demorde e non si perde mai d’animo quando cede terreno: Denis supera un altro 15-30 con grinta e determinazione e aggancia il 5-2, compiendo pochi minuti più avanti un capolavoro al volo per vanificare il 15-30 nel nono game. È l’ultima tagliola prima del trionfo del supertalento nordamericano.